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Ligabue e il figlio Lenny, batterista della hit "Start"

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Chi è Lenny Ligabue, il figlio della nota rockstar emiliana, batterista dell'ultimo brano "Start"

Tale padre, tale figlio, dicono. E sembra proprio questo il caso del rocker di Correggio Luciano Ligabue e del figlio Lenny, che pare abbia seguito le orme musicali del padre.

Ma conosciamo meglio il primogenito del "Liga". Lenny ha 21 anni ed è il frutto del matrimonio del cantante con la prima moglie Donatella. Dalla seconda moglie Barbara invece, è nata Linda di 14 anni.

Dal padre Lenny ha ereditato la passione per la musica, in particolare per la batteria. E proprio come batterista Lenny ha collaborato all'ultima hit del padre, "La cattiva compagnia", brano che fa parte dell'ultimo suo album, "Start" in uscita l'8 marzo. Pare inoltre, che Lenny sia anche un chitarrista, come raccontato dal padre nel 2014 a La Stampa e che l'amore per la batteria sia nato in seguito. Una famiglia di musicisti, quella dei Ligabue, visto che anche il fratello di Luciano, Marco, è cantautore e chitarrista.

I fan della rockstar emilana, che hanno avuto un assaggio di "Start" su Instagram, dovranno aspettare il tour estivo del cantante, che partirà dal San Nicola di Bari il 14 giugno. Il tour sarà tutto italiuano e toccherà diverse città come Firenze, Bologna e Milano.


La rivincita di Lady Gaga: dal "Non sarai mai famosa" all'Oscar

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Lady Gaga

La cantante è stata vittima di alcuni compagni quando era iscritta all'università. Ora si è presa la sua rivincita vincendo il premio Oscar

Oltre all'Oscar, Lady Gaga si è presa anche una bella rivincita. Con Shallow, la cantante non si è solo aggiudicata il riconoscimento più ambito, ma ha anche dato un segnale importante contro il bullismo.

Di recente Lady Gaga ha rivelato di essere stata vittima di alcuni compagni quando era iscritta all'università. "Il bullismo ti accompagna per tutta la vita - aveva dichiarato - ma oggi non voglio attaccare nessuno, voglio solo fare musica". E così la sua rivincita è arrivata.

Come ha spiegato il Corriere, tramite un tweet di una fan, è riemerso un vecchio gruppo chiuso su Facebook dal titolo: "Stefani Germanotta non sarai mai famosa". Il Daily Mail ha pubblicato lo screenshot della pagina che un tempo contava appena 12 adesioni (salite oggi a poco più di mille). Numeri di poco conto per una come Lady Gaga che su Instagram ha oltre 34 milioni di follower.

E da quel gruppo sui social ne sono state fatte di cose. Album pubblicati, riconoscimenti internazionali, film e un record: Lady Gaga è infatti la prima donna nella storia a vincere un Oscar, un Grammy, un BAFTA e un Golden Globe, tutti nello stesso anno. Che dire, una carriera brillante.

Ariana Grande è la donna più seguita su Instagram

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Cambio al vertice nella classifica social delle donne più seguite su Instagram nel mondo. Al vertice Ariana Grande che scalza la collega che lo scorso anno era al primo posto: Selena Gomez

Ottima notizia social per una delle cantanti più amate del panorama internazionale. Ariana Grande conquista un altro primo posto e supera Selena Gomez come donna più seguita su Instagram. Ma passando ai numeri: Selena Gomez deteneva il titolo con 146.267.801 follower, ma ad ora Ariana Grande ha superato la collega con 146.286.173 follower. Negli ultimi quattro mesi la popstar ha guadagnato oltre 13.000.000 di follower e mantiene una presenza costante sulla sua pagina Instagram.

Anche sul versante discografico i numeri sono eccezionali per Ariana Grande. L'album "Thank U, Next", che da due settimane è al numero uno nella Billboard 200 e ha eguagliato il risultato ottenuto prima di lei soltanto dai Beatles, con i brani "7 rings", "Break Up With Your Girlfriend, I'm Bored" e "Thank U, Next” nei primi tre posti della Billboard Hot 100 Usa. La popstar ha invaso anche le classifiche inglesi con l'album in prima posizione e i brani "Break Up With Your Girlfriend, I’m Bored" e "7 rings" rispettivamente al primo e al secondo posto nella classifica dei singoli, prima artista femminile a raggiungere questo risultato. Il singolo "Thank U, Next" ad oggi conta oltre 602 milioni di streaming su Spotify e più di 322.000.000 di visualizzazioni su YouTube. Insomma è lei la donna dei record del 2019. [[gallery 1654150]] [[gallery 1654160]]

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Lorella Cuccarini gela il prete sull'immigrazione: "Ci sono le regole in Italia"

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Don Pietro Sigurani ritiene che in Italia non ci siano regole, un pensiero che Lorella Cuccarini disapprova

Nel corso del nuovo appuntamento televisivo di Agorà su RaiTre, la showgirl Lorella Cuccarini ha rilasciato alcune dichiarazioni circa il delicato tema dell'immigrazione ed accoglienza in Italia. La bionda conduttrice ha tenuto a testimoniare che l'Italia sia un Paese accogliente, nonostante i risultati di un sondaggio indetto dalla produzione del programma dicano il contrario, o meglio che l'Italia sia un Paese tendenzialmente razzista.

Lorella Cuccarini si apre sull'mmigrazione a Agorà

La conduttrice "più amata dagli italiani" e showgirl scoperta dallo storico conduttore Pippo Baudo, Lorella Cuccarini, si è aperta a margine dei risultati di un sondaggio indetto al pubblico del programma. Nello specifico, ai microfoni di Serena Bortone, Lorella ha messo a tacere Don Pietro Sigurani, il quale sostiene che in Italia non vi siano regole da rispettare. "Ho girato per l'Italia, da Nord a Sud, ho potuto toccare con mano il pubblico, che sarà anche limitato nel mio caso al numero di persone che incontro nei teatri, e l'Italia è fatta di persone favoreli all'accoglienza- così come sostiene il Vicepremier Matteo Salvini- naturalmente nel rispetto delle regole", queste ultime sono solo alcune delle parole rilasciate da Lorella Cuccarini a margine del risultato del sondaggio sull'immigrazione, secondo cui il razzismo in Italia sarebbe in aumento per il 59% dei voti.

"Ma in Italia non ci sono regole", ha chiosato Don Pietro Sigurani, parole a cui la Cuccarini ha controbattuto, dichirando "Per fortuna, ce le abbiamo le regole".

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Uomini e Donne: Antonio e Teresa, la frecciata a distanza

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Il no di Andrea a Teresa ha molto indispettito il pubblico di Uomini e Donne, ed anche Antonio non sta a guardare prendendosela con la ragazza

Antonio Moriconi non ha digerito il "no" di Teresa e continua a far parlare di sè. In attesa di vedere cosa succederà al Trono classico continua la battaglia, ed i messaggi subliminali attraverso le stories di Instagram. Andrea Del Corso invece non è ancora particolarmente attivo sui social, a differenza dell'ex tronista che invece ha riattivato il suo profilo pubblicando quotidianamente foto e stories. Dicasi lo stesso di Antonio. La domanda è: e se le storie dell' uno e dell'altra fossero collegate tra loro?

Uomini e Donne, Antonio Moriconi lancia una frecciatina a Teresa?

Stamattina Antonio, che continua a ricevere uno smisurato affetto dai fans, ha postato tra le sue stories su Instagram una GIF tratta da una puntata proprio di Uomini e Donne. Nella stories si vedeno lui ed Andrea Cerioli, i due erano chiaramente seduti su postazioni diverse, guardare sotto le serie intenti a cercare qualcosa. La qustione non si rivela nel cosa stessero cercano ma la frase che accompagna la scena "Io che cerco la risposta per le frasi fatte". Una frase che sembra criptata, se nonchè nella giornata di ieri proprio Teresa ha postato sempre sul suo profilo Instagram un'immagine in cui si parla di amore e di tutto ciò che una persona dovrebbe avere dalla persona che ama:

“Meriti qualcuno che voglia volerti sul serio. Che ti stringa forte le mani se non trovi le parole […] Meriti mille sorrisi negli occhi e l’amore sulle labbra, i baci più belli e i brividi nel sangue. […] Meriti qualcuno che tremi per te, che ti senta nelle vene, […] che voglia starti accanto anche se fuori piove […]. Meriti qualcuno che voglia volerti davvero. Sempre”

Potrebbero essere queste le frasi a cui Antonio non riesce a trovare una risposta sensata? Forse si.....

Michael Jackson, nuove accuse al Re del Pop

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Leaving Neverland è il documentario che accusa la popstar di aver abusato per anni di due minori

LeavingNeverlandè il documentario che muove nuove accuse di abusisessuali da parte di MichaelJackson su due minorenni. Il film, diretto da Dan Reed, in onda il 3 e 4 marzo prossimi su Hbo negli Stati Uniti, riporta le testimonianze di Wade Robson e James Safechuck, a lungo vissuti a Neverland, il ranch parco giochi di Jackson. I due, all'epoca minori, sostengono che il cantante li abbia violentati sessualmente per anni.

Wade Robson sostiene di essere stato abusato varie volte tra i suoi 7 e 14 anni. James Safechuck racconta invece di essere stato vittima di Jackson dopo averlo conosciuto ad 8 anni, sul set di uno spot della Pepsi nel quale avevano lavorato insieme. I due uomini dopo aver difeso Jackson da ogni accusa anche in tribunale, hanno deciso di denunciare le violenze solo negli ultimi anni.

Il film, fin dalla sua presentazione al Sundance film festival dello scorso gennaio, ha gettato nuove ombre sulla popstar. La famiglia del cantante si è mossa sin da subito definendo il film un "massacro da tabloid" e chiamando i due accusatori "bugiardi dichiarati". Nei giorni scorsi i fratelli di Jackson, Jackie, Tito, Marlon, e il nipote Taj hanno dichiarato davanti alle telecamere della rete americana Cbs come il documentario non presenti alcuna prova in favore dell'accusa, e hanno liquidato il caso come una mera "questione di soldi". Taj Jackson aggiunge che suo zio è visto dai media come un "assegno in bianco". Continua ancora definendo Michael un ingenuo i cui comportamenti potrebbero essere giudicati bizzarri se visti dal mondo esterno. Secondo il giovane, proprio l'ingenuità è stata la causa di molti dei problemi della popstar.

Marlon Jackson pur ammettendo di non aver ancora visto il documentario vuole comunque difendere il fratello poiché convinto della falsità delle accuse.

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Luke Perry colpito da un ictus

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L'attore, diventato famoso per il suo ruolo nella serie cult Beverly Hills, 90210, è stato ricoverato in ospedale. Le sue condizioni non sono state rese note

Luke Perry, il Dylan McKay della serie cult Beverly Hills, 90210 avrebbe avuto un ictus. L'attore sarebbe ora ricoverato in ospedale. A dare la notizia il sito Tmz.

I paramedici avrebbero risposto alla chiamata arrivata alle 9.40 di questa mattina dalla casa di Perry, nel quartiere di Sherman Oaks a Los Angeles in California. L'attore è stato immediatamente portato nell’ospedale più vicino. Il condizioni del 52enne, impegnato in questi giorni sul set di "Riverdale", non sono ancora state rese note.

Perry è diventato famoso per il suo ruolo nella serie tv che ha segnato un'intera generazione. E propio oggi l’emittente Fox ha annunciato che dalla prossima estate Beverly Hills, 90210 tornerà sugli schermi, dopo vent’anni, con il suo cast originale. Perry non prenderà parte ai nuovi espisodi, così come la collega Shannen Doherty che interpretava Brenda Walsh.

Gianluca Vacchi, l'imprenditore su Instagram

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Fonte foto: 
Instagram
Gianluca Vacchi, l'imprenditore su Instagram 1
Sezione: 

Una carrellata di immagini di Gianluca Vacchi tratta dal suo profilo Instagram: l'imprenditore offre sui social network uno spaccato della sua vita quotidiana

L'imprenditore Gianluca Vacchi pubblica spesso su Instagram scorci della sua vita quotidiana. I suoi scatti lo ritraggono tra viaggi, lusso, macchine veloci e donne mozzafiato. Ecco un excursus tratto dal social network in cui i follower lo osannano.


Gianluca Vacchi, relax di lusso nella sua spa

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Gianluca Vacchi ha pubblicato sulle Stories di Instagram due filmati che lo ritraggono in una suite della sua spa, tra massaggi privati e la dieta

Gianluca Vacchi condivide con i follower su Instagram il relax nella sua spa.

L’imprenditore ha pubblicato tra le Stories di Instagram due video, mentre si concede un soggiorno di lusso in un ambiente davvero confortevole. Nel primo filmato, Vacchiè alle prese con alcuni massaggi privati nella sua suite - con la dicitura "L'Eremita" appena sopra la sua testa - nel secondo l’uomo parla di alimentazione.

Vacchi - che negli ultimi anni è diventato una star del Web grazie ad alcuni filmati in cui balla in modo originale e trascinante - mostra infatti un piatto di pennette condite, che lo aspettano per pranzo - in base al suo fuso orario di riferimento, dato che le Stories sono state pubblicate alle 11 di oggi, ora italiana.

L’imprenditore spiega che nel piatto ci sono solo 70 grammi o poco meno di pasta, perché è a dieta, ma che quel fabbisogno sarà per lui estremamente energetico. In effetti, la pasta contiene molte proteine vegetali e anche gli atleti vi fanno ricorso, perché si tratta di un alimento capace di fornire energia per un periodo di tempo più lungo rispetto alla carne.

L’imprenditore Vacchi si conferma sempre più un divo dei social network: su Instagram è seguito da milioni di persone attente ai suoi aggiornamenti, siglati con l’immancabile hashtag #gvlifestyle, cioè “lo stile di vita di Gianluca Vacchi". L’uomo mostra spesso la sua quotidianità nel lusso, tra macchine veloci, viaggi, donne bellissime, i suoi inseparabili tatuaggi e un grande sorriso. E di tanto in tanto allieta e affascina tutti con una sua nuova coreografia.

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Emily Ratajkowski senza veli su Instagram

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Il nuovo shooting di Inamorata Swim è esplosivo. La testimonial? La sensualissima Emily con il lato B in bella mostra

Ebbene sì, Emily Ratajkowski ci ricasca ancora. Poche ore fa la giovane modella ha postato sul suo profilo Instagram alcune foto che hanno lasciato i fan senza fiato. Non c'è da soprendersi che, con un fisico come il suo, Emily sia testimonial di un brand di costumi. Nell’ultimo scatto di una serie indossa infatti un costume intero, proprio uno di quelli dall'allure sporty-chic che vanno tanto di moda. Il risultato? Giudicate voi!

Visualizza questo post su Instagram

My new favorite suit @inamoratawoman

Un post condiviso da Emily Ratajkowski (@emrata) in data: Feb 27, 2019 at 12:57 PST

La 27enne mostra il suo corpo perfetto senza veli e in particolare è il suo lato B scolpito a mandare in tilt gli affezionati fan. Un costume che esalta la bellezza di Emily da ogni angolazione e nella sezione in basso al post piovono like, cuoricini e commenti. Migliaia gli apprezzamenti. Molti anche da parte del pubblico femminile che apprezza l’innegabile bellezza e sensualità della Ratajkowski. Alcune reazioni dei follower fanno anche sorridere: "Sì ma dopo averlo visto indossato da lei, chi ha il coraggio di acquistarlo e indossarlo?"oppure"Provate a immaginarvi il segno dell'abbronzatura".

La sua linea di costumi da bagno

Con una solida carriera da modella ed una in ascesa come attrice, la bellissima modella è solita deliziare i suoi follower di Instagram con scatti tutt’altro che banali. Non a caso, nel 2017 lancia la sua linea di costumi da bagno. Inamorata Swimè il nome del brand, di cui Emily è testimonial e designer. Una linea che ha riscosso un incredibile successo sui social perché i costumi sono bellissimi anche quando indossati da altre donne, come la stessa Emily aveva dimostrato fingendosi fotografa per un giorno e immortalando delle modelle con fisici tutti diversi tra loro. Sarà riuscita nel suo intento?

Visualizza questo post su Instagram

@inamorataswim is my baby. Art directing and photographing such an incredible group of women was an honor and just SO MUCH FUN. Head over to @inamorataswim to check it out!

Un post condiviso da Emily Ratajkowski (@emrata) in data: Set 4, 2018 at 10:05 PDT

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Jonas Brothers di nuovo insieme dopo sei anni con un singolo

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Joe, Nick e Kevin Jonas hanno annunciato sui social la reunion che vedrà l'arrivo di un brano inedito, un album, un documentario e anche un tour internazionale

"A mezzanotte esce Sucker" e poi un video tutti insieme in silenzio, felici per il ritorno. Si è consumata tutta sui social la reunion di una delle boyband più amate della musica internazionale: i Jonas Brothers. Joe, Nick e Kevin Jonas di nuovo insieme dopo sei anni di silenzio. I Jonas Brothers sono nati nel 2005 e hanno venduto 20 milioni di dischi in tutto il mondo. Nel 2013 avevano cancellato un tour solo pochi giorni prima dell'inizio e poi annunciato la separazione tra la disperazione di migliaia di fan. I motivi sono stati tanti ma tra tutti c'era la volontà da parte dei fratelli di intraprendere al più presto strade soliste ma anche di dedicarsi di più alla vita privata.

Questo comunque non è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Già qualche settimana fa il tabloid inglese The Sun aveva annunciato che presto i tre cantanti si sarebbero fatti di nuovo vivi: "Hanno seppellito l'ascia da guerra", ha detto una fonte ben informata. In progetto a quanto pare ci sono il singolo che uscirà stanotte, poi un album, un documentario e forse anche un tour internazionale. Non resta che aspettare ancora qualche ora e poi i Jonas Brothers potranno riprendere il loro cammino insieme verso nuove mete.

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Chiara Ferragni, lo scatto hot. E Fedez cancella la foto

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La notte degli Oscar? Meglio la combo panino e patatine e... una foto osè a tradimento

L’influencer Chiara Ferragni e suo marito Fedez hanno preso parte al party organizzato da Vanity Fair, dopo la notte degli Oscar 2019, a Los Angeles. Una serata spensierata all'insegna del divertimento, tra selfie con le star di Hollywood e balli scatenati. Ma la serata si sposta presto in un famoso fast food dove la coppia si siede a tavola per mangiare... hamburger e patatine fritte. La Ferragni non ha rischiato di passare inosservata - com avrebbe mai potuto con quel meraviglioso abito rosso? - ed è sembrata piuttosto divertita.

Ma la serata è terminata nel modo più imbarazzante possibile. Chiara Ferragni è infatti apparsa su Instagram in una posa osè, con il seno coperto dalle sole mani. Si sa, i social non perdonano, e la foto incriminata diventa virale in pochissimo tempo. Ma cosa è successo veramente? Al rientro dal party post Oscar organizzato da Vanity Fair e dopo la sosta al fast food, la coppia aggiorna i fan con le solite storie su Instagram. Fin qui niente di nuovo, se non fosse per la Ferragni che appare senza veli, mentre si copre il seno con le mani. Così anche una foto pubblicata di notte, per sbaglio, al rientro da notti brave, non passa inosservata. In effetti Fedez non aveva nascosto di avere bevuto qualche bicchiere di troppo e di sentirsi già “ubriaco”.

Sarà stata colpa dell’alcol? Sta di fatto che ai follower è sfuggito nulla, soprattutto se il giorno dopo il rapper si pente e elimina lo scatto. Che Chiara si sia arrabbiata? Tutto può essere, anche se nella foto sembra quasi in posa!

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Andrea Dal Corso ci riprova con Teresa Langella, dopo il 'no' a Uomini e Donne

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Andrea Dal Corso potrebbe aver intenzione di riprovarci con Teresa Langella

Ebbene sì, a quanto pare potremmo assistere ad un nuovo episodio sulla scelta di Teresa Langella, l'ormai ex-tronista di Uomini e donne partenopea che si sarebbe nuovamente incontrata con Andrea Dal Corso, dopo il tanto discusso e atteso confronto a 3, registratosi tra Teresa e i suoi ex-corteggiatori al dating-show di Maria De Filippi. Nella giornata odierna, giovedì 28 febbraio, sarebbero avvenute le registrazioni di una nuova puntata di Uomini e donne, nella quale si sarebbe dovuto assistere ad un confronto tra Teresa e il veneto Andrea Dal Corso. L'ex-corteggiatore dal fascino di un principe avrebbe preferito non apparire in puntata, e avrebbe scelto di parlare direttamente alla Langella. Come si sono parlati i due diretti interessati? Secondo le indiscrezioni emerse sulla nuova puntata, sarebbe stato trasmesso un rvm che immortalerebbe le immagini di un incontro avvenuto tra i due, al castello, dove si era consumato il 'no'.

Teresa Langella rivede Andrea Dal Corso, grazie ad Uomini e donne: è amore o business?

Nell'rvm che avrebbe trasmesso la produzione di Uomini e donne nella puntata registrata probabilmente poche ore fa, pare sia emerso che Andrea Dal Corso sia ancora molto legato a Teresa Langella, tanto da non riuscire a chiudere occhio di notte, per il sentimento nutrito per la campana e il rimorso di aver detto 'no' alla scelta della ragazza. L'incontro che sarebbe avvenuto tra i due protagonisti con la complicità della redazione di Uomini e donne sembrerebbe essere stata una vera e propria esterna a sorpresa, in quanto a Teresa avrebbero detto che si sarebbe dovuta concedere ad un'intervista.

Stando alle ultime anticipazioni-TV trapelate online, in occasione dell'incontro lei non riesce neanche a guardare Andrea negli occhi. "Lui le dice che la sera prima non riusciva a dormire e ha preso il primo treno per andare da lei la mattina dopo. Spiega di essersi spaventato il giorno della scelta, perché temeva di non essere all’altezza delle aspettative. La sta pensando molto “sei rimasta in questi giorni nella mia testolina“, anche se è passato da stron*o ora ci sta mettendo la faccia e vorrebbe che lei credesse in lui. Lei non si fida, lo vede inaffidabile e gli ha detto che sta facendo così solo per ripulirsi l’immagine", queste ultime sono le parole riportate da @BitchyF, dettagli che potrebbero tuttavia essere smentiti nel corso delle prossime ore.

Aretha Franklin derubata in punto di morte

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Qualche mese prima di morire la regina del Soul Aretha Franklin aveva denunciato alla polizia la scomparsa dal suo conto in banca di quasi duecentomila dollari. L'unico indagato al momento rimane top secret mentre la polizia prosegue le indagini

La morte di Aretha Franklin è stata una triste notizia per tutti tranne forse per la persona che potrebbe averle rubato quasi 200mila dollari dal conto in banca mesi pochi mesi prima che morisse il 16 agosto 2018.

La regina del Soul si era accorta che qualcosa nei suoi conti non tornava e aveva denunciato alle autorità una sostanziosa scomparsa di capitali già nel giugno 2018, poco prima di morire.

La polizia del Michigan aveva avviato subito un'indagine senza però riuscire a venire a capo della faccenda. A proseguire nell’inchiesta sono adesso i procuratori distrettuali della contea di Oakland che nel corso di una conferenza stampa hanno confermato che Aretha Franklin aveva effettivamente presentato una denuncia alla polizia nel giugno 2018 sostenendo che qualcuno avesse rubato dal suo conto una grossa somma di denaro tramite assegni contraffatti. Il furto ammontava a quasi 200mila dollari.

Sempre durante questa conferenza stampa, la polizia ha ammesso che esisterebbe un indagato ma non ci sono tuttora prove sufficienti per incriminarlo. Del presunto ammanco truffaldino esisterebbe, infatti, finora solo la testimonianza della grande cantante che, però, deceduta, non può più fornire elementi utili all’indagine.

Chi la conosceva bene, ricorda come fino all’ultimo Aretha Franklin fosse lucidissima e ben attenta allo stato delle sue finanze. In ogni caso, ha concluso la polizia, le indagini proseguono per cercare prove decisive e inconfutabili a carico di una persona di cui non ha voluto rivelare il nome, lasciando però intendere che si tratterebbe di qualcuno verso cui la cantante nutriva la massima fiducia.

Ma c’è sempre un altro lato della medaglia: a essere sotto inchiesta, in una indagine parallela, sono le stesse finanze di Aretha Franklin che parrebbe essere stata incriminata per evasione fiscale e parcelle non saldate ai suoi avvocati. Tutti reati che, se appurati, ricadranno su chi intascherà l’eredità della cantante e che, prima di accaparrarsi il sostanzioso gruzzolo, dovrà saldare le pendenze con la legge.

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Hill House, la serie tv avrà una seconda stagione

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Dopo il successo della prima, Hill House è stata confermata per una seconda stagione, facendo così della serie un racconto antologico

Nell’ottobre del 2018 veniva distribuita su Netflix Hill House, racconto horror che ha saputo distinguersi subito dalle solite storie di questo genere.

Hill House infatti ha coniugato l’aspetto paranormale a quello sentimentale, con un racconto che lega la storia di due famiglie a quella di un luogo. La serie tv, creata da Mike Flanagan e basata sul libro di Shirley Jackson, "L’incubo di Hill House", ha ricevuto anche i complimenti di uno dei maestri del terrore: Stephen King.

Peccato che Hill House si fosse esaurita nella sua storia con l’ultimo episodio. Come non ascoltare però il riscontro di pubblico e critica? Ecco risolto il problema: fare di Hill House una serie tv antologica, come True Detective o American Horror Story.

La seconda stagione quindi sarà completamente slegata dalla prima, per trama e cast, ma il denominatore comune sarà sempre il genere horror nella sua branca relativa al paranormale, quindi fantasmi.

Il secondo capitolo di Hill House, dal titolo The Haunting of Bly Manor, si baserà sul Il Giro di Vite, di Henry James. Come per i primi episodi della serie troveremo ancora una vecchia casa di campagna infestata da fantasmi. Protagonisti questa volta saranno due giovani orfani e un’istruttrice che si dovrà occupare di loro e delle presenze nella dimora.

Per il momento sappiamo solo che gli episodi saranno disponibili nel 2020 ma niente di più preciso per data e cast, solo un post rilasciato dalla pagina Twitter dedicata.


Il Principe per pochi eletti "Radio sovranista? Ridicola"

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Il cantautore torna sul palco e boccia la proposta leghista: «I brani stranieri mi hanno cambiato la vita»

È un teatro, ma ha il sapore di una cantina, un punto d'incontro tra le strade della Garbatella, di fronte alla Roma televisiva dei Cesaroni, ma per fortuna più vero. È un incrocio che ha per nome un missionario francescano strangolato in Cina nei primi anni dell'Ottocento, uno degli ultimi santi e martiri: piazza Giovanni da Molini Triora. È qui che Francesco De Gregori, il principe, per brevità chiamato artista, si spoglia dei paramenti sacri del venerato maestro. Come ha detto qualche tempo fa, se proprio deve ritrovarsi addosso un'etichetta, meglio restare nella categoria meno imbalsamata del «solito stronzo». Suonerà qui per un mese, fino al 27 marzo, tutte le sere e ogni sera è diversa, come tra amici, con un pubblico senza selfie, che se va bene non supera le 230 persone, con la voglia di passare la serata a passo d'uomo, con lui che canta e magari la tristezza te la fa passare, accompagnato da quattro musicisti e due giovani coriste e qualche ospite a sorpresa, qualcuno che passava di là, il primo, l'unico per ora certo, è il fratello maggiore, con la barba da hipster e la chitarra in mano, il professore Luigi Grechi, l'autore di quella storia perduta e ritrova, che parla di Girardengo e Sante Pollastri: Il bandito e il campione.

Questa che si sta qui a raccontare è la serata delle prove generali. Si va a cominciare. «Mi piace stare qui, mi fa bene. È un modo per tornare a guardare chi ti ascolta in faccia. È un po' come riappropriarsi di qualcosa di reale, fisico, di corpi, facce, nomi e cognomi. È ritrovare certe giornate di troppi anni fa al Folk Studio, quando cantavo per quindici persone e mi sembrava meraviglioso». È uno spettacolo Off the record, sussurrato, in confidenza, senza registrare nulla, sfuggendo all'ansia di dover per forza archiviare quello che accade, certificarlo nella memoria di un telefonino e poi scaricarlo sui social per ammiccare al mondo, con tanto di sorriso, l'inevitabile «io c'ero». Senza un «chi se ne frega» a contorno.

C'è un invito, quando entri in teatro, a non fare foto o riprese. «Non è un divieto, ma un consiglio. È come un gioco, proviamo a ricordarci queste serata a memoria, come qualcosa che non si può replicare. E vorrei lasciare spazio all'inatteso, all'improvviso, dove tutto può accadere perché si sta qui senza copione e sceneggiatura, recitando a soggetto, e magari mentre stai suonando passa un barista a portare da bere o uno sconosciuto che attraversa il palco con una pianta tra le mani e cammina, ti guarda e se ne va. Non so se accadrà davvero, ma sarebbe bello lasciare le porte aperte all'imprevedibile».

È, se si vuole, una sorta di esperimento, senza giocare a fare il minimalista, perché poi c'è un'altra avventura con cui mettersi in gioco, il De Gregori da orchestra sinfonica, che comincia l'11 giugno alle Terme di Caracalla e finisce il 20 settembre all'Arena di Verona. Il titolo del tour è in inglese: Greatest Hits Live. Quando gli chiedono se è d'accordo con Mogol per fissare per legge i passaggi minimi in radio di musica italiana ci pensa su un paio di secondi e poi mira al cuore. «Mi sembra una stronzata. Non so cosa sarebbe stata la mia vita se non avessi potuto ascoltare fin da piccolo tutte le canzoni straniere che ho sentito. Sarei favorevole soltanto al fatto che il 33,3% periodico venisse riservato alle mie canzoni. Scherzo, ma è vero che le radio non mi passano, come non passano tanta gente come me».

Qui alla Garbatella i testimoni sono solo oculari e lo spettacolo cambia di sera in sera, perché le canzoni saranno ogni volta diverse, che con un filo rosso che segue lo stato d'animo e l'umore di quella giornata. Le prove, per esempio, si sono aperte con Viva l'Italia. «Per anni l'ho messa un po' da parte, quasi rinnegata. Adesso penso sia la stagione per ritrovarla mia». Poi Ma che razza de città, un brano di Gianni Nebbiosi. «Roma vole di' sortanto sei fottuto. Sei fottuto e puro tocca tira' avanti». È un messaggio per qualcuno? «No, che scherzi. Gianni l'ha scritta nel 1973. La Raggi non era neppure nata». Ci stanno Il cuoco di Salò, Cardiologia e la Leva calcistica del '68 e A Pa', ricordo di Pasolini, e San Lorenzo, gli omaggi a Bob Dylan con Via della povertà e Un angioletto come te. Questo, si diceva, alle prove. Poi, ieri, per la prima, si cambia in parte repertorio e ti ritrovi con Titanic, Banana Republic, che se ci fai attenzione sembra di sentire Lucio Dalla che fischia e applaude da lontano, e Sempre e per sempre, che è la promessa di una vita, cambiare sempre senza perdersi mai. «Sempre e per sempre tu. Ricordati. Dovunque sei. Se mi cercherai. Sempre e per sempre. Dalla stessa parte mi troverai».

Gli ascolti tv rilevati sui telefonini

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Con le nuove misurazioni si include anche la visione sui device

Finalmente arriva il vero cambiamento nella misurazione degli ascolti televisivi: entro pochi giorni, Auditel pubblicherà con cadenza quotidiana anche i dati del monitoraggio dei device digitali. Verrà quindi reso noto lo «share addizionale» generato dal consumo dei contenuti sui nuovi dispositivi elettronici, dai telefonini ai computer. Una misurazione che finalmente fotografa la nuova fruizione televisiva e che potrebbe cambiare notevolmente anche i risultati tanti attesi ogni mattina da dirigenti, conduttori, inserzionisti pubblicitari. Le nuove percentuali d'ascolto verranno rese note alle ore 17, non alle fatidiche 10, orario che fa tremare i polsi a molti volti noti. Il primo passo di questa rivoluzione è stato annunciato ieri a Montecitorio durante la relazione annuale di Auditel al Parlamento. «Si tratta di un passaggio fondamentale che Auditel intende offrire all'industria televisiva, incalzando sul terreno della trasparenza e della certificazione dei dati quei soggetti che fino ad oggi sono sfuggiti a ogni controllo o certificazione», ha dichiarato il Presidente di Auditel, Andrea Imperiali, definendo la rilevazione dei device «un primato a livello continentale». Si arriverà dunque alla «Total Audience», ovvero l'integrazione degli ascolti della tv tradizionale con quelli dei device digitali, attraverso metriche univoche e omogenee.

Questi nuovi dati sono l'esito del nuovo Super Panel inaugurato nel 2018 da Auditel, che ha allargato il proprio campione a 6.100 famiglie, pari a 41.000 individui, aprendosi alla possibilità di rilevare i dati su smartphone, pc, tablet, smart tv e vari dispositivi OTT. Diecimila sono le case in cui verranno monitorati, tramite l'indirizzo IP. Insomma, contenuti visibili sia tramite i siti delle emittenti sia attraverso Youtube, Facebook o Google.

In attesa di rendere noti i primi dati, Auditel è già in grado di evidenziare alcune macrotendenze che emergono dalle analisi effettuate in tre mesi di monitoraggio. Innanzitutto, la rilevazione dell'ascolto sui device digitali restituirà ai broadcaster solo in piccola parte l'erosione che ha interessato la tv tradizionale, ma la novità è che non si distribuiscono più in modo lineare, bensì secondo logiche nuove. Ovviamente i programmi la cui struttura narrativa è organizzata per clip, quindi più fruibile ai giovani, beneficiano di un ascolto addizionale sui device digitali che può arrivare a raddoppiare o addirittura triplicare.

LR

Austin Mahone presenta il suo nuovo singolo a Madrid

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Austin Mahone presenta il suo nuovo singolo a Madrid 1
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Il cantante amatissimo dai più giovani si esibisce all'Hard Rock Cafè

Dal romanzo alla serie e ritorno Il medioevo ai tempi della tv

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Il bestseller è al secondo adattamento. Con qualche semplificazione e una storia fin «troppo» d'amore

Quando nel 1986 il regista Jean-Jacques Annaud trasse un film - del tutto autonomamente - dal romanzo Il nome della rosa di Umberto Eco, pubblicato sei anni prima, il confronto fu inevitabile. Si disse: ha fatto un giallo, dimenticando l'aspetto teologico-filosofico dell'opera letteraria; ne è uscito un blockbuster, trascinato dalla star di turno (Sean Connery); si sono semplificate trama e sottotrama, suggerendo addirittura - dove il testo negava il finale da love story - che Rosa fosse un nome di donna, l'unico amore terreno del giovane Adso, spazzando via tutti i sottili rimandi alla sapienza medievale. Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus... E ora, quarant'anni dopo, dal romanzo di Eco, attraverso l'ulteriore mediazione del film di Annaud, arriva una serie tv targata Rai... Il Medioevo ai tempi del Binge watching. Cosa dirà oggi il grande pubblico (anzi c'è da scommettere: grandissimo) di fronte a una fiction storica in quattro puntate, da cento minuti l'una, che condensano un libro da 600 pagine?

Ne sarà incantato, prevediamo. Per la ricostruzione d'ambiente, e non solo. John Turturro è un Guglielmo da Baskerville meno agente segreto e più umano del troppo piacione Sean Connery. Rupert Everett è solo un gradino sotto l'inflessibile perfidia di Murray Abraham. Michael Emerson - il Benjamin di Lost, ve lo ricordate? - è inattaccabile come abate: più spiritato che spirituale. Roberto Herlitzka è sempre bravissimo: qui è un vecchio monaco saggio (ma c'è un copista albino che fa troppo Codice da Vinci). E Fabrizio Bentivoglio, che pure non è il miglior Remigio si possa immaginare, è in parte. Ecco, forse il giovane Adso - qui è Damian Hardung, nel film del 1986 era Christian Slater - è sempre troppo hollywoodiano. Si spoglia e ha l'addome a tartaruga. Perché? Invece, ed è un peccato, la deformità fisica e la ripugnanza morale dei personaggi di contorno - dal frate ritardato, Salvatore, al diabolico Jorge, il cieco - sono state normalizzate. E invece, quel Medioevo, era davvero brutto e brutale...

Medioevo, anno domini 1327. La trama è universalmente nota (il romanzo ha venduto 55 milioni di copie e il film fu un successo globale): frate Guglielmo da Baskerville e il giovane novizio Adso da Melk raggiungono un'isolata abbazia benedettina, sulle alpi dell'Italia nord-occidentale, per partecipare a una disputa tra l'Ordine Francescano e il Papato. Ma al loro arrivo si trovano coinvolti in una catena di morti misteriose... Semplificando: nel romanzo di Eco la trama gialla era solo uno, e neppure il più importante, fra i livelli di lettura. Nel film di Arnaud era di fatto l'unico, seppure ben svolto. Nella serie tv (alla cui sceneggiatura lo stesso Eco fece in tempo a partecipare) è primaria, ma non unica. Il nome della rosa voluto dalla Rai non è un semplice giallo storico (anche se la sigla, da True detective al tempo dell'Inquisizione, è forviante), ma qualcosa in più: il tentativo di raccontare una società. Riuscendoci, pur con inevitabili limiti.

Eccoli. Il prologo del romanzo viene necessariamente superato da un paio di scritte in sovrimpressione sulla situazione politica dell'Europa del tempo. Il racconto comincia nel mezzo di una battaglia, che non c'è nel libro ma che offre a Adso una riflessione molto corretta, seppure storicamente anacronistica: «Mio padre mi diceva che combattevamo insieme una guerra giusta. Ma nessuna guerra lo è. Il mondo non si cambia uccidendo». Una frase che nessuno avrebbe pronunciato nel Trecento. E che Umberto Eco infatti non scrisse. Ma che aiuta molto se una fiction vuole parlare di temi odierni come la tolleranza, la pace, la razionalità che vince le divisioni... E se proprio si vuole segnare un'altra differenza tra l'originale e la serie tv, c'è il ruolo della ragazza che seduce Adso. Che qui pesa molto di più sia rispetto al film sia rispetto al romanzo, dove la figura della donna è quasi bandita.

Per il resto, visto anche il minutaggio (di fatto quattro film insieme), c'è molto spazio per le disquisizioni «teologiche» (ad esempio sulla povertà della Chiesa), per il fenomeno dell'eresia (e la setta dei Dolciniani) e sul simbolo della biblioteca come Conoscenza, attorno a cui tutto ruota, anche se il latino è solo una nota a margine del doppiaggio. In omnibus requiem quaesivi, et nusquam inveni nisi in angulo cum libro. La chiave del romanzo, e della serie tv, non è l'assassino. Ma l'insegnamento di Guglielmo a inizio della fabula. «Il mondo è un grande libro. Impariamo a leggerlo correttamente». Una lezione che vale, eccome, anche ai tempi dello streaming.

"Adoro il mio Guglielmo-Sherlock: è la cultura che protegge dal potere"

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L'attore italoamericano ha lavorato 4 mesi per ottenere l'accento inglese e recitare nel ruolo che fu di Connery: «Non ho mai visto l'originale»

«Happy Birthday Mr. Turturro!». Lui ringrazia, con un sorriso appena accennato nel suo tipico understatement, il sottoscritto che si è ricordato che proprio ieri l'attore italoamericano compiva 62 anni tondi tondi. E via con gli applausi nella romana sala degli arazzi della Rai dove si sta presentando Il nome della rosa alla stampa. Madre siciliana, padre pugliese, cittadinanza italiana, John Turturro, 100 film alle spalle tra cui il bellissimo Gloria Bell di Sebastian Lelio in uscita il 7 marzo, catalizza completamente l'attenzione dello spettatore nella pur corale serie tv. Merito di una recitazione (nella versione originale con un perfetto accento inglese frutto di 4 mesi di preparazione) che lavora in sottrazione per restituire la profondità del protagonista disegnato da Umberto Eco e che nel film di Jean-Jacques Annaud di 33 anni fa era interpretato da Sean Connery.

Iniziamo proprio da qui.

«Guardi la verità è che non ho mai visto il film originale anche se amo Sean Connery. Anzi forse proprio per questo, da piccolo avevo un pupazzo che lo raffigurava nei panni di James Bond e ho pensato che fosse meglio ricordarlo così».

Il libro di Eco invece l'aveva già letto?

«Macché, avevo letto Il cimitero di Praga e solo dopo che ho ricevuto la proposta del progetto di questa serie tv mi sono messo a leggerlo».

E deve esserle piaciuto dal momento che la troviamo anche tra gli sceneggiatori.

«Posso dire di averlo letto e riletto e riletto... L'ho così amato che la mia priorità, insieme agli altri sceneggiatori, è stata proprio quella di inserire quanto più Eco, quante più parti del libro fosse possibile in queste 8 ore di film. Sottolineando soprattutto il modo in cui il mio personaggio scopre le cose, toccando aspetti filosofici, religiosi e scientifici».

Nell'interpretare questo ruolo, da detective con il saio francescano, si è un po' sentito come Sherlock Holmes?

«Beh ci aveva già pensato Umberto Eco, dal momento che il mio personaggio di nome fa Guglielmo e di cognome da Baskerville come uno dei romanzi di Conan Doyle».

E che cosa dice al pubblico di oggi una storia ambientata nel 1327?

«Adoro il processo mentale del mio personaggio con il sapere e la conoscenza come protezione contro il potere. Il libro è proprio ancorato ai tempi moderni perché racconta, con elementi assolutamente attuali, esperienze di grande cospirazione. Insomma la questione finale e fondamentale è: Gli uomini riescono a stare insieme senza finire nei guai?».

Immagino sia una domanda retorica... quindi viviamo in un eterno medioevo?

«Secondo lei l'abbiamo mai veramente lasciato? Rispetto a ieri credo che ci sia solo una differenza fondamentale, l'avvento della tecnologia. Per il resto quotidianamente leggo di scandali della Chiesa, di celibato. Che è un problema estremamente attuale. Studiando quell'epoca ho scoperto che appena duecento anni prima i preti potevano sposarsi».

Che cosa le è rimasto di questo personaggio?

«Mi ha lasciato esausto. È stata un'esperienza fantastica con un cast di grandissimo valore con il quale a volte sembrava non di stare lavorando ma di trascorrere del bel tempo insieme. Però sono rimasto con un cruccio micidiale».

Ah sì, quale?

«Quello che Guglielmo da Baskerville scopre alla fine, quando dice che credeva che nel mondo esistesse un ordine e invece c'è solo il nostro tentativo di raggiungere un ordine. Io e lei ora siamo qui in una biblioteca (quella storica della sede Rai, ndr) e tutti i libri sono in ordine. Là fuori invece più indaghi, più impari e più scopri di non sapere. Così tutti noi siamo spinti a seguire quelli che dicono di sapere. Ma in realtà non sanno niente...».

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