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Madalina Ghenea sexy per i Premi Afrodite

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Fonte foto: 
LaPresse
Madalina Ghenea sexy per i Premi Afrodite 13
Sezione: 

Una carrellata di immagini di Madalina Ghenea, che ieri ha incantato tutti sul red carpet del Premio Afrodite: spacchi e scollatura i punti forti del suo elegante abito bianco

Sexy in abito bianco. Madalina Ghenea era ieri sul red carpet dei Premi Afrodite a Roma. L'attrice - che resterà nella storia del cinema per aver preso parte al film di Paolo Sorrentino "Youth - La giovinezza", una grande produzione internazionale - è stata fotografata insieme con il fidanzato Matei Sratan. I due hanno da poco avuto una bambina.


Shannen Doherty è guarita dal cancro: la foto in riva al mare

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Shannen Doherty, l'attrice che ha interpretato Brenda in Beverly Hills, ha annunciato con uno scatto su Instagram di essere finalmente guarita dal cancro

Shannen Doherty, famosa per aver interpretato Brenda nella serie tv Beverly Hills, ha postato sul suo profilo Instagram una foto per annunciare la remissione del cancro.

Nello scatto l'attrice appare con i capelli al vento insieme al marito Kurt Iswarienko in riva al mare: "Credo che io e mio marito ci stiamo trasformando l'uno nell'altro...", ha scritto nella didascalia.

Shannen si è ammalata di cancro al seno nel febbraio 2015 e ha raccontato negli ultimi mesi tutto il calvario che ha dovuto attraversare con i relativi momenti di sconforto: la chemioterapia e la doppia mastectomia. Ad aprile di quest'anno, invece, ha annunciato di essere guarita dal cancro.

Adesso questa foto che rappresenta una vera e propria vittoria. Shannen Doherty può finalmente riprendere in mano la sua vita.

Per il sorriso di un bambino

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A Rimini va di scena la tredicesima edizione di “Per il sorriso di un bambino”, una serata condotta da Massimo Giletti e Anna Falchi. Grandi ospiti. Tutto per regalare un sorriso a bambini e famiglie impegnati in percorsi dolorosi e difficili

Da sempre musica, arte e spettacolo fanno rima con solidarietà. Un connubio che domani sera 23 giugno alle ore 20 a Rimini, presso il Giardino del Centro Congressi Sgr, prenderà la forma della tredicesima edizione di “Per il sorriso di un bambino” in una serata condotta dal bravissimo (e sensibile alle tematiche solidali) Massimo Giletti, con la bellissima Anna Falchi. Un appello alla solidarietà cui hanno già risposto “presente” diverse aziende e vari personaggi.

Tra gli ospiti presenti quest’anno, Salvatore Bagni, Alessandro Bianchi, Massimo Bonini, Alberto Zaccheroni. Non mancheranno, poi, rappresentanti del mondo del food come Iginio Massari, Gino Fabbri e Roberto Rinaldini. Tra i volti noti del cinema e dello spettacolo ci saranno invece Irene Cioni, Paolo Cevoli, Stefano Dionisi, Alessia Fabiani, Piero Maggiò, Maurizio Mattioli, Federico Moccia, Simone Montedoro, Andrea Montovoli, Alessandro Pellegrini, Samuele Sbrighi con la fidanzata l’attrice Sara Zanier.

Tutti i partecipanti della serata di gala saranno affascinati dalle performance dei maestri di "Ballando con le stelle", Samanta Togni e Samuel Peron, che alterneranno le loro esibizioni a sfilate di moda beachwear. Lo chef Silver Succi aprirà l’evento con un aperitivo gourmet cui seguirà cena placée. L’Accademia dei Maestri Pasticcieri presentata da Roberto Rinaldini conquisterà il palato degli ospiti con squisite varietà di dessert. La cena si concluderà con lo spettacolo dal titolo evocativo Magia di luci e stelle a cura del campione del mondo di fuochi pirotecnici Antonio Scarpato. Le scene saranno accompagnate dalla suggestiva performance musicale di Federico Mecozzi al violino, di Stefano Zambardino alle tastiere e di Massimo Marches alla chitarra acustica. Impegnata da anni in attività di volontariato per aiutare i bambini di tutto il mondo, Sgr Solidale ha scelto di concentrare la propria attenzione anche su di un progetto italiano particolarmente meritevole.

I fondi raccolti saranno così destinati ad Arop Onlus, un’organizzazione con sede all’interno dell’Ospedale “Infermi” di Rimini, che aiuta i bambini affetti da malattie oncoematologiche e da altre patologie croniche dell’età pediatrica, con l’obiettivo prioritario di migliorare la qualità della vita dei piccoli pazienti e delle loro famiglie. Ad esprimere soddisfazione per l’impegno è Micaela Dionigi, presidente del gruppo Sgr e di Sgr Solidale Onlus: “Il tema dell'accoglienza delle famiglie, soprattutto per i bambini malati è fondamentale. La casa, da sempre punto di riferimento significativo, acquista maggior valore soprattutto per le famiglie che affrontano un percorso in salita. Quello che da anni stiamo cercando di mettere in piedi, sostenendo con il nostro aiuto Arop, è ora un obiettivo a portata di mano. Si tratterà di uno spazio sereno e rispettoso del desiderio di vita che ogni bambino, anche malato, porta con sé. Per riuscire a portarne a termine la costruzione abbiamo bisogno del cuore, dell’energia, della sensibilità e della generosità del maggior numero possibile di persone”.

Degni di lode e fortemente apprezzati anche i contributi di tante aziende locali e nazionali e dei campioni dello sport e della cultura. Per citarne qualcuno: Francesco Totti, storico capitano della Roma, Ciro Immobile, calciatore della Lazio e della nazionale Italiana; Enea Bastianini, motociclista del Motomondiale; l’attore e regista premio Oscar Roberto Benigni con la moglie, l’attrice Nicoletta Braschi; il pianista e compositore Ludovico Einaudi; il cestista della nazionale Italiana di Pallacanestro Giuseppe Poeta; la pallavolista Maurizia Cacciatori, Marco Morosini. Chi non potrà essere presente alla cena, ha contribuito alla raccolta fondi di Sgr Solidale donando numerosi oggetti battuti all’asta sul portale Charitystars.com.

Gli hashtag ufficiali dell’evento sono: #sorriso2017 e #sgrsolidale. Il tutto con lo scopo di regalare, per un attimo, un sorriso a bambini e famiglie impegnati in percorsi dolorosi e difficili.

Alena Seredova: "Vi racconto la mia separazione da Buffon"

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L'ex moglie di Gianluigi Buffon si confessa ai microfoni di Chi. La modella parla del suo passato doloroso

L'ex moglie di Gianluigi Buffon si confessa ai microfoni di Chi. La modella parla del suo passato doloroso e di quel periodo di smarrimento quando si separò proprio dal portiere della Juventus: "È come se la mia casa avesse preso fuoco e il mio unico pensiero fosse quello di portare in salvo i miei bambini", dichiara al settimanale. "Lo scoprii proprio da Chi. Sono una che dice sempre la verità. Credo molto a quello che le persone mi dicono e, anche se non sono religiosa, se dico sì e giuro in chiesa, penso che quel giuramento sia sacro. Ma non voglio che si arrivi sempre a parlare di questo". Poi rivela: "È stato bello avere prima i figli, ma la scelta di non sposarsi subito non dipese da me. È l’uomo che deve fare la proposta e il fatto che rimandasse significava che c’era un motivo. Ma ho resettato la memoria di quegli anni, perché tanto ripensare a certe cose non ha senso".

Adesso la Seredova ha una relazione con Alessandro Nasi: "Sono una persona che si accende facilmente, è vero, ma per me è finito tutto lì. Allora ero una persona molto più nervosa di quello che sono oggi, perché forse, con il senno di poi, non stavo bene. Forse, per come sono fatta, non ammettevo che ci fosse qualcosa che non andava perché sarebbe diventato un problema per i nostri figli. Non si può negare che quella situazione abbia pesato su di loro e creato un trauma".

Infine racconta cosa l'ha spinta a non attaccare mai pubblicamente Gigi: "Sono riuscita a ragionare, a tenere duro per i miei bambini, ho la coscienza di aver fatto di tutto per farli stare bene e posso andare avanti a testa alta, ma non è stato facile. Ho preso una botta che mi ha dato l’adrenalina per reagire, ma poi ho pagato la stanchezza di dover nascondere ai figli il dolore che provavo per loro. Oggi sono una donna che ha i problemi di tutte le famiglie separate e, quando sento dire: 'Andiamo tutti d’accordo', penso che sia una balla colossale".

Bufera su Sarabanda, l'ex concorrente: "Non sono io a decidere le battute"

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L'ultima puntata di Sarabanda ha sollevato un mare di polemiche. L'ex concorrente Francesco Marrazzo ha lasciato intendere che nel programma di Enrico Papi ci sia un copione ben stabilito

Enrico Papi è tornato in prima serata con Sarabanda, tre puntate nelle quali i vecchi campioni sfidano giovani talenti, ma qualcosa nell'ultima puntata pare essere andato storto.

A scatenare un vero e proprio putiferio sono state le parole di un concorrente dell'ultima puntata del game show di Itala 1. Francesco Marrazzo, dopo la sua eliminazione, sarebbe stato bombardato di messaggi sui social e dopo una serie di domande avrebbe lasciato intendere ad alcuni amici che le battute pronunciate in trasmissione non sarebbero spontanee.

Francesco, infatti, è stato eliminato ad un passo dalla semifinale contro Valentina, Tiramisù e il nuovo campione Zizì. Dopo la delusione della sconfitta, ha commentato la sua performance su Facebook. Come riporta Fanpage.it, un amico gli ha chiesto chiarimenti sulla battuta fatta in trasmissione, "come si dice da noi a Napoli: 'o tiramisù c'o magnamm'", rivolta a Tiramisù, interrogandolo sul perché avesse detto "da noi a Napoli" quando invece la sua città d'origine è Avellino. Immediatamente è arrivata la risposta del concorrente che ha scaldato gli animi: "Non le faccio io le battute".

Francesco ha così fatto intendere che i concorrenti di Sarabanda avrebbero un copione da seguire, nonostante il programma di Enrico Papi sia in diretta. Ma non è tutto. Ad un altro amico che sosteneva che la domanda con la quale è stato eliminato dal gioco non fosse pertinente rispetto alla materia da lui scelta, Francesco Marrazzo ha replicato con un tombale "ti spiego a casa".

Questo scambio di battute tra l'ex concorrente di Sarabanda e alcuni amici ha fatto storcere il naso al pubblico che si aspettavano qualcosa di "diverso da Papi". (Guarda i messaggi)

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Al Bano annulla i suoi concerti: "Ha un edema alla corda vocale destra"

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Al Bano Carrisi ha dovuto annullare i suoi concerti a causa di un edema alla corda vocale destra che l'ha costretto a fermarsi per qualche settimana

Un nuovo problema di salute ha costretto Al Bano Carrisi ad annullare i concerti previsti per i prossimi giorni.

Un edema alla corda vocale destra ha infatti fermato il cantante di Cellino San Marco. Qualche giorno fa Al Bano ha avuto un improvviso abbassamento di voce che lo ha costretto a farsi visitare dai medici. E proprio dopo questi controlli i dottori gli hanno consigliato qualche settimana di riposo.

Il 19 marzo scorso l'artista è stato colpito da una lieve ischemia dopo una serata nelle Marche e solo prima di Natale ha subito un intervento per problemi al cuore.

Venerdì 23 giugno Al Bano avrebbe dovuto esibirsi al Perla Casinò e Hotel di Nova Gorica, in Slovenia. La voce di Al Bano è tornata ma il concerto è stato annullato per precauzione. I biglietti saranno rimborsato sulla carta di credito utilizzata.

Lo sfogo della Perego: "Attaccata da Boldrini e Maggioni"

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Paola Perego torna a parlare e dopo la chiusura del suo programma Parliamone Sabato. La conduttrice racconta quei giorni difficili

Paola Perego torna a parlare e dopo la chiusura del suo programma Parliamone Sabato. La conduttrice racconta quei giorni difficili in un'intervista a Oggi: "Avevo smesso di dormire, di mangiare. Soffrivo maledettamente, mi sembrava impossibile trovarmi in quella situazione, Lucio è stato la mia forza". Poi svela un retroscena su quanto accaduto subito dopo la sua esclusione: "Campo Dall’Orto è fuori per cose che io non so - prosegue la Perego - Ma so che la sera stessa in cui ha chiuso il programma, d’accordo con la presidente Monica Maggioni, ha mandato un Sms a Lucio dicendo che io non avevo alcuna responsabilità… Io so solo che sono stata punita. Per mio marito? Possibile". Poi la Perego parla del rapporto col marito: "Lucio continuava a minimizzare, a dirmi di non prendermela, di aspettare perché tutto si sarebbe risolto nel miglior modo possibile. Mi coinvolgeva in mille cose per non lasciarmi sola a casa a pensare, mi obbligava a uscire, a prepararmi, a seguirlo. Mi pareva assurdo non andare a lavorare, visto che lo faccio da quando avevo 16 anni". Infine una stoccata per Maggioni e Boldrini: ""Sentirmi attaccata violentemente da due donne mi ha ferito molto, non conoscono la mia storia eppure non hanno esitato a farlo".

La Lucarelli smaschera Belen: "Almeno copia bene il testo"

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Belen Rodriguez è stata la protagonista di una piccola gaffe social. La showgirl ha pubblicato una foto lasciando il suggerimento del suo social media manager e subito Selvaggia Lucarelli glielo ha fatto notare

Non è una novità che i personaggi famosi siano seguiti da un social media manager che li aiuti a gestire i rapporti con i fan sui social e non è nemmeno una novità che spesso ci siano alcuni scivoloni, questa volta a cascare è Belen Rodriguez.

La showgirl argentina, che in questi giorni si trova in vacanza ad Ibiza col fidanzato Andrea Iannone e il figlio Santiago, ha pubblicato una foto su Instagram per pubblicizzare l'orologio della Ops, peccato però che abbia lasciato un'indicazione del suo social media manager. E subito la sua acerrima nemica Selvaggia Lucarelli lo ha segnalato a tutto il popolo di Facebook.

"Allora Belen - scrive Selvaggia Lucarelli - A) L'orologio nun se vede, è troppo bianco. Potrebbe essere uno Swatch, un Rolex o un Lolex dei cinesi. B) se ti fai pagare i post l'orologio si dovrebbe notare più delle tette, altrimenti si fa confusione, poi uno va dal chirurgo e chiede se le tette nuove sono resistenti all'acqua e hanno la bussola. C) se copi il testo che ti manda il social media manager per il post pagato, ricordati di incollare bene il testo e di cancellare 'tag su orologio'".

E dopo queste parole è arrivata la stoccata finale: "Ciao Belen, se sei in vacanza provo ad andare al Ricci, magari nun me notano". Selvaggia Lucarelli, infatti, in passato era stata allontanta dal ristorante della Rodriguez perché le due sono acerrime nemiche da tempo. Più precisamente i loro rapporti si sono incrinati da quando la giornalista ha contribuito alla diffusione del filimino privato di Belen. E ora ogni scusa è buona per punzecchiarsi.


Antonella Mosetti rivela: "Mia figlia è stata massacrata di botte"

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Intervistata dal settimanale Diva e Donna, Antonella Mosetti ha parlato del suo passato e della figlia Asia Nuccetelli: "È stata quattro mesi in ospedale"

Sono passati diversi mesi da quando Antonella Mosetti difendeva con le unghie la figlia al grande Fratello Vip, ora la showgirl si racconta senza filtri né censure.

La Mosetti, intervistata da Diva e Donna, fa il punto della situazione sulla sua vita, parla della sua amata figlia e dei problemi che ha dovuto affrontare. "Stavo con Davide Lippi - ha confessato Antonella -. Vado da lui in Germania ai Mondiali e litighiamo. Scopro una sua grande bugia. Lo lascio. Incontro Stefano Bettarini all’aeroporto, una, due, tre volte. Con lui è stata come una bella vacanza. Aldo Montano? Nessuna tragedia di corna, uomini o donne […] L’ho lasciato io. Gli uomini si fanno sempre lasciare. E’ che gli ormoni a un certo punto non bastano più in una storia. Qualcosa s’incrina e inizia il tunnel. Prima che diventasse un pozzo nero, ho deciso d’interrompere".

Antonella Mosetti, poi, spiega di essere contenta di aver preso parte alla prima edizione del Grande Fratello Vip assieme alla figlia Asia Nuccetelli. "E’ stata mia figlia a farmi cambiare idea - racconta -. Asia aveva subito un atto grave di bullismo da ragazze più grandi. Picchiata di brutto. Botte in testa. Quattro mesi di ospedale. Non poteva più guidare per gli attacchi di panico. Arriva a quel punto la proposta del Grande Fratello… Lo voglio fre per te, le dissi. Testimoniare l’esempio di una mamma giovane che cresce una figlia, solo venti anni di differenza, con tutti i problemi ma anche le magnifiche implicazioni del caso".

Nella lunga intervista a Diva e Donna, la showgirl ha difeso a spada tratta la figlia che nelle ultime settimane è stata duramente attaccata dal pubblico per alcuni interventi estetici a cui si è sottoposta. "L’ho sempre bloccata su queste sue fantasie - conclude la Mosetti -. A sedici anni, con le sue amichette, c’era questa emulazione verso i modelli televisivi, le veline. L’ho portata anche da uno psicologo. Non c’è stato verso… Una notte mi sono presa le sue foto e ho pensato a mia figlia come a una fan che mi chiede aiuto. Aveva questa gobbetta sul naso, non usciva più di casa. Appena maggiorenne, mi va magari da un chirurgo orrendo che me la rovina, ho pensato. Ho preso il miglior chirurgo che c’è in Italia, a Verona… L’ho strapagato. L’unico vero intervento estetico, poi solo qualche punturina di acido ialuronico, piccole cose".

Pinketts «fumettistico» tra yogurt e amanti

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Massimiliano Parente

«Sputò nello specchio. Non era saliva. Solo l'ennesima lacrima isterica uscita dalla cavità sbagliata». È trash? È cult? È postmoderno? È di genere? È degenere? Per comprendere Andrea Pinketts bisogna lasciarsi andare al senso della frase, all'ironia senza sosta, ai suoi protagonisti spavaldi come Fred Buscaglione. Niente a che vedere con le storie spompate candidate allo Strega, tanto meno con l'impegno, lui se ne frega, giustamente. Viene ripubblicato, intanto, un suo libro di racconti, Sangue di Yogurt (Lastaria Edizioni), con in copertina un ritratto di Pinketts che vomita yogurt di Alexia Solazzo, sua amante storica, l'unica cosa che gli interessi («Se recensisci il libro cita Alexia, del resto non mi frega niente», mi fa al telefono, quindi potrei anche finirla qui), una cosa molto da Pinketts.

Quattro storie di emarginazioni singolari: un serial killer in Francia uccide tutte le Miss Yogurt e due giornalisti investigativi si trovano invischiati in losche vicende, una storia narrata da un papero che racconta anche l'America degli anni Cinquanta e il maccartismo, il sodalizio tra una giovane modella e un riccio, un uomo che trent'anni fa bruciava i bambini e oggi brucia i trentenni. Vicende surreali e fumettistiche (come del resto da un'idea per un fumetto nasce il racconto dei paperi), montaggio e ritmo da serie tv, e sempre col suddetto senso della frase, lo sforzo di reinvenzione delle metafore e delle frasi fatte, insomma a ogni paragone una sorpresa. Esempio: «Non più inverno, non ancora primavera. Una stagione titubante come un ex alcolizzato di fronte a una birra». Pinketts o piace o non piace, perché in ogni caso non è anonimo, perché, sentite qui: «L'anonimato uccide. Colpisce nel momento più impensato. Ti siedi su un water e vieni ingoiato da un imbuto con cui il dimenticatoio ti fa un clistere». Per i lettori o si avvicina troppo al delirio, o è geniale e pop e postmoderno, mentre forse la più verace definizione di Pinketts l'ha data lui stesso nel risvolto di copertina: «Scrive prevalentemente romanzi noir secondo uno stile unico, originale e genialmente trasversale quindi contaminazione alta, bassa e con effetti collaterali».

Teledico

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Non c'è che dire: loro sono proprio spassosi, divertenti, capaci di creare dal nulla formidabili pezzi teatrali. Ale & Franz, sono una certezza, tra i più bravi attori comici italiani, fin dai tempi di Zelig. E così non è male trascorrere qualche mezz'ora al mercoledì su Italia Uno gustandosi le loro performance in Buona la prima, lo show basato sulla capacità di improvvisazione senza avere un copione. L'altra sera ha registrato un netto di 1.109.000 spettatori, share del 6.2 per cento. Non un successo strepitoso, ma comunque un buon risultato in questo spezzettato palinsesto. Certo, quando si guarda con quale facilità Ale e Franz (anche Alessandro Betti e Katia Follesa) usano le parole, creano situazioni, snocciolano sinonimi, viene ancora da chiedersi (siamo alla quarta stagione) se veramente siano completamente all'oscuro delle richieste che gli arrivano in cuffia dal «comandante» di turno. Magari sanno qualcosina in generale degli argomenti di cui si parlerà, altrimenti sarebbero dei «mostri» di bravura. Però poco importa al fine del risultato dello show che è quello di divertire e di mettere alla prova i comici e i loro ospiti: l'altra sera c'erano Gerry Scotti e Alvin. In cuffia, a dirigere le operazioni Nadia Toffa e Pierluigi Pardo. Terza e ultima puntata mercoledì prossimo. Conclusione: valeva la pena riportare lo show sul palco dopo tanti anni. Stesso discorso non vale del tutto, invece, per Sarabanda, di cui pure ne se sono fatte tre puntate: Papi aveva annunciato tante innovazioni, che si sono ridotte a poche cose e non sempre venute bene. Ma siamo d'estate e musica, indovinelli e giochi vanno bene comunque.

Fiorello su Gassmann: "Gliel'hai data vinta"

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Fiorello commenta l'addio di Alessandro Gassmann a Twitter dopo le minacce ricevute per la sua posizione sullo ius soli

Fiorello commenta l'addio di Alessandro Gassmann a Twitter dopo le minacce ricevute per la sua posizione sullo ius soli. Con una clip su Facebook lo showman esprime solidarietà per l'attore e afferma: "No, Gassmann, no! Alessandro, mi sorprendo. Gliel'hai data vinta!". Fiorello si è trovato nella stessa posizione di Gassmann qualche tempo fa: "Dopo soli 5 mesi - ricorda lo showman - cancellai il mio profilo twitter. La gente mi scriveva 'pubblicizza solo il suo show', mentre su Rai1 facevo 13 milioni di spettatori con il 53% di share" con il varietà 'Il più grande spettacolo dopo il weekend'. "Siamo personaggi pubblici. E' difficile stare sui social - è la considerazione di Fiorello - perché noi ci mettiamo la faccia, chi ci insulta spesso no. Stanno dietro ad una tastiera, ma se li incontri per strada ti stringono la mano e ti dicono 'grande!' e poi magari ti chiedono anche un autografo. Sono gli stessi".

"Quando non c'erano i social pensavamo di piacere a tutti e invece non è così. Non sempre gli altri condividono quello che pensiamo. Ognuno ovviamente può esprimere la sua opinione, ma lo dovrebbe fare sempre con educazione. E' giusto dissentire. Dissentite pure... perché il mondo è pieno di dissenteria". "Ora - aggiunge Fiorello - mi insulteranno perché ho difeso il mio amico Alessandro Gassmann. E' una persona intelligentissima e con un cuore grande. Un bravissimo attore che aveva dietro una grande montagna difficile da scalare, l'ha scalata e ce l'ha fatta".

Caduta Libera, tra i concorrenti c'è Roberto Grilli

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Abito blu e sorriso tv. Ma questa volta il concorrente di Caduta Libera non è uno qualsiasi: chi è Roberto Grilli

Abito blu e sorriso tv. Ma questa volta il concorrente di Caduta Libera non è uno qualsiasi. Come rirpotra Repubblica.it, Roberto è stato infatti accusato di narcotraffico ed è stato uno degli accusatori di mafia Capitale. "Mi chiamo Roberto, vengo da Roma e faccio l'agente immobiliare", ha affermato il concorrente presentandosi al quiz show di Scotti. "Da quando è uscita Mafia Capitale e tutti i quotidiani titolavano 'la vendetta dello skipper', ho perso il lavoro e oggi vivo in uno stato di semi-barbonaggio. Anche vestirmi oggi in maniera decorosa è stata una impresa, da sei mesi vivo all'addiaccio", aveva detto qualche tempo fa. Dopo essere stato fermato con oltre 500 chili di cocaina, Roberto Grilli ha deciso di collaborare con la giustizia sottoponendosi alle domande del pm Luca Tescaroli e deglia avvocati degli altri imputati. Poi nell'aula bunker davanti ai giudici del pool Antimafia, sempre secondo quanto riporta Repubblica, aveva ritirato tutto non ottenendo un programma di protezione. Adesso la piccola avventura in tv a Caduta Libera. A farlo cascare sulla botola è stata una domanda su "Il silenzio degli innocenti"...

Tradimenti, allusioni, lolite Il manuale del cinema sexy

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Non esiste un genere "erotico". Esistono film con personaggi o situazioni che rompono un tabù. Una "Guida" lo dimostra

Regola numero uno: «L'erotismo non esiste come genere cinematografico, ma in tutti i film possiamo trovare momenti erotici». Basti ci sia un tabù infranto. È la lezione di Alessandro Bertolotti, autore di una curiosissima Guida al cinema erotico e porno (Odoya) che va alla ricerca dei film più importanti, soft e hard, dal cinema muto a oggi: fra commedie e parodie scollacciate, pellicole underground, horror e thriller, sadomaso, omosex, sexploitation, fino ai più estremi «capolavori» giapponesi. Un libro per cinefili (ed erotomani) leggendo il quale si scoprono particolari illuminanti sul rapporto tra sesso e cultura (di élite e di massa). Ad esempio:

SADOMASO SURREALE In Les Vampires (1915), popolarissimo feuilleton del cinema muto percorso da mistero, violenza, erotismo di Louis Feuillade, la celebre Musidora, all'anagrafe Jeanne Roques, compare in un'aderentissima calzamaglia full body nera. Divenne il sogno proibito dei surrealisti. Aragon e Breton scriveranno: «È ne Les Vampires che bisogna cercare le grandi passioni di questo secolo».

VEDERE FILM IN COPPIA È MEGLIO Secondo un'affidabile statistica sociologica, nei ruggenti anni Venti, negli Stati Uniti, il 40% delle ragazze confessava di essere stata «spinta» a cedere alle avances sessuali degli uomini dopo aver visto assieme a loro film con scene di «sensuale passionalità». Sono gli anni di Clara Bow, già baby miss, la quale in Cosetta (1926) è una commessa che seduce il datore di lavoro; di Greta Garbo, l'icona della femme fatale; di Theda Bara, prima vamp della storia del cinema dal fascino ammaliatore ed esotico...

ALLUDERE, NON MOSTRARE Perbenismo, censure, Codice Hays, moralismi, comune senso del pudore... Hanno umiliato la libertà di espressione ma anche eccitato la fantasia di registi e sceneggiatori. Tra le metafore visive più audaci della storia del cinema: nel film La Ronde (Il piacere e l'amore) del 1950, diretto da Max Ophüls e tratto dal racconto di Arthur Schnitzler, la memorabile scena della momentanea défaillance dell'amante tradito dall'emozione resa con la trovata della manovella della giostra che improvvisamente si blocca, e quando la manovella ricomincia l'uomo può riprendere il rapporto. E poi, naturalmente, «l'impertinente finale» in Intrigo internazionale (1959) di Hitchcock: il treno che s'infila in galleria nell'ultima inquadratura prelude, simbolicamente, al rapporto sessuale che nel vagone letto stanno per consumare Cary Grant e Eva Marie Saint. «Ma non bisogna dirlo a nessuno» ripeteva sempre il regista.

SESSO POLITICO Uno dei film che più incarnano la rivoluzione sessuale (post)sessantottina è I diavoli (1971) di Ken Russell. È ambientato nel clima infuocato delle guerre di religione della Francia del '600 e ha come protagonisti un prete libertino (Oliver Reed) e una monaca isterica (Vanessa Redgrave). Tra le scene tagliate: le fantasie erotiche della religiosa (tra le quali il prete che le appare come un Cristo indecente che scende dalla croce) e l'esorcismo collettivo in cui tutte le suore completamente nude vengono purificate con l'introduzione nella vagina di enormi siringhe d'acqua. Il regista, peraltro cattolico, si difese con una veemenza: «Che cos'è il sesso se non il materialismo imperante? Che cos'è la violenza se non il segno di un dispotismo disumano? Che cos'è il sadismo se non l'indice di un terrorismo mai estirpato dalla faccia della terra?».

PORNO-POETICO Il poeta Paul Éluard (1895-1952) in una lettera (alla moglie Gala...): «Il cinema osceno, che splendore! È esaltante! La visione del sesso è magnifica sullo schermo: lo sperma che cola, i corpi che si intrecciano, tutto è meraviglioso e folle. Nello stesso tempo è tutto vero, senza artifici. È un'arte muta, un'arte selvaggia, la passione con la morte e l'ipocrisia».

TRADIMENTO ESTREMO Fra i tradimenti più sconvolgenti della storia del cinema quello di Emily Watson nel film Le onde del destino (1996) del danese Lars von Trier. Lui e lei si amano con passione. Lui ha un incidente e rimane paralizzato. Lui impone a lei di trovare un amante. Lei inizialmente è inorridita, poi lo asseconda quando lui le dice: «Io voglio che tu trovi un uomo per farci l'amore e quando lo hai fatto torni a raccontarmi com'era. Sarà come essere di nuovo insieme io e te. Questo sì che mi terrà in vita». L'ultimo sacrificio di lei, per lui, sarà farsi stuprare fino alla morte.

AMORI DI PRIMO PELO Titoli sugli amori adolescenziali svedesi entrati nell'immaginario collettivo, spingendo una generazione di italiani in vacanza nei fiordi: Inga. Io ho voglia... (1968), La ragazza condannata al piacere (1969), Bocca di velluto (1973), La collegiale svedese (1974)...

VULVA NON OLET In Spagna, durante il franchismo, i film erotici, figli di una vivace generazione di registi (tra cui il maestro assoluto Jess Franco) non venivano censurati per motivi di politica economica. I film erano esportati ovunque.

PUBBLICITÀ NUDA E CRUDA Lancio della casa di produzione Rizzoli per il film Le farò da padre (1974) di Alberto Lattuada con Gigi Proietti e una lolitesca Teresa Ann Savoy: «Un fiore puro di 16 anni, bellissima, rimasta allo stato infantile, animalesco, condizionata soltanto dagli istinti della fame e del sesso». Erano anni di innocente pedopornografia.

ORGE DI CARTA Il più antico porno-cartoon sopravvissuto è Buried Treasure (1928 circa): storia di animali che copulano allegramente tra loro mentre un tipo buffo, dotato di un enorme membro che sembra avere vita propria (fa capricci, si irrita, è felice quando sta per...), cerca l'occasione giusta. La troverà.

Trasgressione e arte Tutto Tinto Brass da Botticelli a Hitchcock

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In mostra le fotografie scattate da Salis sui set del trasgressivo "maestro dell'eros"

Se avesse ceduto alle sirene sessantottine o mantenuto fermo il proposito di un cinema impegnato, certamente ci saremo persi il più celebrato regista italiano di un erotismo talora confinante con la pornografia. Ma Tinto Brass è troppo aristocratico per sposare cause a lui lontane, anche se davvero la sua filmografia annovera, tra gli altri, anche un western con Philippe Leroy Yankee (1966) - e quella prima riflessione su sesso e potere nella Germania nazista Salon Kitty (1975) - che ha anticipato la svolta cui deve la fama. Tinto le ha davvero spogliate tutte: la matura e burrosa Stefania Sandrelli ne La chiave (1983) perché gli interessa «il démon du midi, quando la sensualità brucia e divampa perché si sa che sono le ultime cartucce», la maggiorata Serena Grandi, e ancora Francesca Dellera, Debora Caprioglio, Claudia Koll...

Spesso contestato dalle femministe per una visione troppo evidente della donna come oggetto, in realtà Tinto offre una sessualità allegra, naturale, senza peccato e senza morale. Se c'è qualcuno a farci la figura del fesso, è proprio il maschio, ridotto a puro guardone passivo, ma d'altra parte ogni forma d'arte, cinema in particolare, altro non è se non riflesso del nostro spirito voyeurista. In un corto più recente, Brass rende omaggio a L'origine du monde di Courbet, il quadro dipinto nel 1865 grazie al quale abbiamo accettato, da allora, di inserire l'erotismo esplicito nel sacro luogo del museo. Seguendo tale logica va benissimo che le foto di scena dei film di Brass siano oggi esposte in una galleria d'arte, la Ono di Bologna, giovane ma specializzata nelle contaminazioni linguistiche. Dietro c'è la macchina fotografica di Gianfranco Salis, nato a Roma nel 1949, cresciuto a Cinecittà con il paparazzo Tazio Secchiaroli sui set dei nostri più grandi registi, da Fellini a De Sica.

Prima di cominciare la collaborazione con Brass, durata decenni, Salis si è specializzato nei ritratti femminili, alcuni diventati vere e proprie icone: Claudia Cardinale, Laura Antonelli, le pornostar Moana Pozzi e Ilona Staller... Salis ammette di essersi molto divertito a lavorare con il talento animalesco di Brass, rivelandone però anche l'aspetto forse meno evidente di sensibilità e cultura. In effetti l'obiettivo del fotografo di scena, molto critico sulla sostituzione dell'analogico con il digitale, aggiunge quel tocco di sapienza coloristica, ai limiti del pittoricismo, che lo avvicinano al mondo dell'arte. Negli scatti presenti in mostra ammiriamo l'elegia del corpo femminile, in particolare sul lato B, da sempre ossessione di Tinto. Con rimandi al Rinascimento botticelliano, ai giochi di specchi in Giulio Romano, ai capricci veneziani settecenteschi. In più, i maliziosi camei del regista-guardone, sigaro stretto tra le labbra, in un gioco che cita Hitchcock, in versione serenamente peccaminosa.


"La mia estate di levatacce: tanta informazione col sorriso"

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Il conduttore al timone di "Unomattina": "Il programma ha un'impronta più adrenalinica, un po' all'americana"

Tiberio Timperi è uno dei volti Rai meno «gossippati» del panorama tv. Dopo aver portato, con Ingrid Muccitelli, Unomattina in Famiglia a picchi di share del 26 per cento, ora è al timone di Unomattina Estate, con Valentina Bisti. Sta vivendo un buon momento, sul lavoro e nel privato. «Posso dire, a 53 anni, di aver avuto ciò che volevo dal lavoro e dalla vita. E nel modo in cui speravo, cioè senza mezzucci, né scorciatoie». Timperi non ha nemmeno agenti alle spalle... «Mi piace pensare che possa bastare lavorare bene, per essere riconosciuti. Certo, forse avrei potuto avere qualcosa in più nella mia carriera, ma esiste anche la vita privata». Bastano queste due informazioni per capire il perché sia uno dei volti più discreti e versatili della tv di questi tempi. «Sono fatto così. Ho una mia etica, cerco sempre di arrivare in orario, anzi, se posso, un po' prima».

Partiamo da Unomattina Estate. Com'è?

«L'impronta che gli ha dato Mario Orfeo, ora nuovo direttore generale, è quella di una trasmissione aperta all'informazione, adrenalinica, che si plasma alle esigenze quotidiane, molto all'americana».

Non è certo la sua prima esperienza di tv a contatto con l'attualità stretta...

«A Telemontecarlo, già 25 anni fa mi sperimentavo in un lavoro del genere con TMC News. Sono tornato alle origini».

Perché la direzione di Raiuno ha pensato a lei per UnoMattina Estate?

«Provo a fare un'ipotesi. Ho dimestichezza col pubblico del mattino, con le notizie e con la conduzione famigliare. Sono caratteristiche che in molti hanno, ma trovarle tutte insieme non è facile. Poi ho esperienza. Oggi per fare il conduttore servono almeno 15-20 anni sul campo, il tempo giusto per maturare. Quando si parla di Falcone e Borsellino io c'ero, per intenderci, li ho vissuti».

Era al Tg4...

«Feci la diretta durante l'attentato a Borsellino. Da Palermo mi dissero che poteva essere coinvolto il giudice e non lo riferii agli spettatori, perché ancora non era stato dato il nome ai famigliari. Emilio Fede mi rimproverò molto per questo scoop mancato. Ma continuo a credere che il rispetto per la famiglia venisse prima di tutto, in quel caso. Quell'attrito con Fede mi ha fatto allontanare dal giornalismo per tutti questi anni. Rimasi al Tg4 fino al '96, con molta difficoltà. Per me si è trattato di rispetto per un uomo che ha fatto tanto per lo Stato e per i suoi cari».

Ha condotto di tutto, ha fatto radio e recitato in qualche fiction. Le è rimasto qualche desiderio professionale?

«Sono un appassionato di motori. Non abbiamo una trasmissione che ne parli e magari esalti i marchi italiani, penso a Ferrari, Maserati. E poi entro i sessant'anni mi piacerebbe passare anche dall'altra parte della barricata per costruire il prodotto, televisivo o radiofonico che sia. O dirigere una squadra. A un certo punto non vorrei costringere il pubblico a sorbirsi Timperi in tv per troppo tempo».

Pensa mai a un ritorno in altre emittenti?

«Per il momento sto bene in Rai, se non sarà più così, cercherò garbatamente di ricollocarmi senza fare troppe scene o troppi proclami...»

Riassuma. La sua estate, dunque, come sarà? Giornata tipo.

«Sveglia alle 4, uno sguardo ai tg e ai siti dei principali quotidiani. Colazione, barba e in Rai alle sei meno un quarto. Dovrei prendere lo stipendio da metronotte»

Vacanze non ne farà?

«Mi annoiano. Non sopporto la fatica del fare la valigia, lo stress della partenza e peggio ancora, quello del ritorno. La vacanza è uno stato d'animo, a me basta avere l'amaca sul terrazzo, un buon libro, il frigorifero a portata di mano...»

Nella calda estate del gossip c'è una «spia» che la sa lunga

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«Spy», il nuovo settimanale in edicola da oggi, promette di avere un occhio (e un orecchio) sul mondo dei vip

Per chiarire: la posta del cuore? Lì Carlo Rossella, qui Gemma Galgani (quella di «Uomini e Donne»); nella «sezione cucina»? Lì un servizio dal ristorante di Gianfranco Vissani, qui una ricetta per fare il cous cous in casa; i consigli di viaggio? Lì le indicazioni per prenotare all'hotel Pitrizza di Porto Cervo, qui i segreti su come andare a Cortina con soli nove euro. «Lì» è «Chi» di Alfonso Signorini, «qui» è «Spy» di Alfonso Signorini e Massimo Borgnis, il nuovo settimanale Mondadori (in edicola da oggi) che mira a farsi i fatti degli altri. Decisamente «cicciottello» rispetto ai suoi concorrenti popolar-gossippari (è di 54 pagine), di un bel color rosa shocking, in vendita a 50 centesimi (per le prime settimane, poi passerà al costo di 1 euro), «Spy» è un giornale fatto da insider, fatto «da dentro», cioè da gente che in certi ambienti ci vive, li frequenta, ci sguazza, osserva, ascolta, recepisce e diffonde. Un settimanale che mira a raccogliere i «rumors», ovvero le voci e i chiacchiericci sulla vita dei vip che di norma si spargono generosi come il profumo del pane di corridoio in corridoio, di camerino in camerino, di spiaggia in spiaggia ma che mai finiscono stampati nero su bianco su un giornale. Signorini ha ideato e seguito la nuova creatura dai primi vagiti ai primi passi ma adesso fa un balzo indietro («mi costerà molto non essere invadente» dice il direttore) e lascerà fare a Massimo Borgnis con cui «lavoro ormai da otto anni e con il quale sono in perfetta sintonia, sarà lui alla guida della testata». Un po' perché Signorini ha «Chi» (che ora sta per partire per il consueto tour estivo in 4 tappe e che quest'anno sarà «amplificato» da altrettante puntate su Canale 5), un po', secondo noi, per evitarsi il «lavoro sporco»: se con i rumors pubblicati su «Spy» dovesse far arrabbiare tutti i suoi amici vip, continuare ad essere un «insider» risulterebbe davvero difficile.

Però nel lancio ci mette la faccia. C'è infatti Signorini negli spot che riempiranno tv, radio e social network nei prossimi mesi. Signorini nel confessionale che si pente davanti al prete: «Mi perdoni padre perché ho molto peccato. Ho svelato tutti i segreti dei vip, anche quelli che nessuno osa raccontare...».

Quindi due giornali, due mondi. Per quanti temessero sovrapposizioni o vampirizzazioni. In «Spy» ci saranno anche cronaca, consigli pratici, social e tutti quei fenomeni che cambiano il mondo del costume. Il target? Difficile stabilirlo per i giornali di questo tipo in generale, per questo che è appena arrivato in edicola, in particolare. Tendenzialmente si tratta di un pubblico femminile e infedele che sceglie e cambia in base alle copertine. «Spy è già tarato per muoversi a seconda delle stagioni e non perdersi via col primo bikini, come spesso accade a questo tipo di prodotti» spiega Borgnis «e per le prime quattro settimane la tiratura di Spy sarà di due milioni di copie, affiancata da una massiccia campagna di comunicazione. Insomma se ne parlerà parecchio, e sarà molto visibile. Saremo noi della redazione a starcene dietro le quinte. Inside...».

Saltato il Tg5: i servizi non partivano

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Momenti di panico ieri durante l'edizione del Tg5 delle 13: i servizi non riuscivano a partire per problemi tecnici e il notiziario è stato chiuso dopo soli dieci minuti. Dario Maltese, l'anchorman in onda, con freddezza nonostante l'imbarazzo, ha continuato a scusarsi con i telespettatori dopo che, uno dopo l'altro, i servizi lanciati restavano bloccati. Le notizie principali comunque sono state date. Alla fine il giornalista ha dovuto interrompere il tg, lanciare la pubblicità e il servizio meteo. Subito il direttore del Tg5 Clemente Mimun ha spiegato via Twitter: «A volte la tecnologia tradisce: oggi l'abbiamo pagata col Tg5 delle 13, scusate». Tanti commenti in rete, molti di solidarietà, altri meno simpatici, qualcuno si è divertito anche a ipotizzare un boicottaggio. Da Mediaset confermano che si è trattato solo di un problema tecnico, di connessione di rete tra regia e messa in onda. Anche in Rai ci sono stati problemi tecnologici, però sono stati risolti prima delle edizioni di pranzo dei tg.LR

Bill Cosby vuole incontrare i giovani per parlare di violenze sessuali

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Dopo l'annullamento del processo Bill Cosby ha deciso di voler salire in cattedra per tenere degli incontri con i giovani sul tema delle violenze sessuali

Dopo l'annullamento del processo a suo carico Bill Cosby ha deciso di voler tenere degli incontri con i giovani sul tema delle violenze sessuali.

L'attore de "I Robinson", infatti, è stato accusato di aver violentato negli anni diverse donne ma il processoè stato annullato per incapacità da parte dei giodici di raggiungere un verdetto.

Adesso Cosby ha deciso invece di voler salire in cattedra per incontrare in alcune assemblee cittadini i giovani. "L'ex papà buono d'America vuole tornare al lavoro", ha detto il suo addetto stampa.

Sono già in programma gli incontri di Chicago, Detroit e Philadelphia. "È importante istruire le persone, soprattutto i giovani, su ciò che può essere considerato violenza sessuale", hanno spiegato i portavoce di Cosby: "Le leggi stanno cambiando. Sfiorare la spalla di qualcuno può essere considerato violenza sessuale. È quindi utile conoscere le leggi. La gente ha bisogno di essere educata e istruita".

Michelle Hunziker: bikini perfetto a Varigotti

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Fonte foto: 
Instagram, LaPresse
Michelle Hunziker: bikini perfetto a Varigotti 2
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Michelle Hunziker si gode la spiaggia di Varigotti, sfoggiando un bikini davvero hot: ecco le immagini

Michelle Hunziker vanta una forma fisica perfetta: la conduttrice pubblica via Instagram una clip dove appare bellissima in bikini e super atletica. Dopo un tuffo rigenerante nel mare di Varigotti, Michelle Hunziker spicca un salto di gioia, evidenziando una tonicità senza pari.

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