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"Mi dissero: Sandokan sei tu Ma adesso amo Lino Banfi"

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Nel 1976 Kabir Bedi ebbe un successo clamoroso: "Mi dissero: Sandokan sei tu. Dopo 50 anni mi riconoscono ancora. Ma adesso amo Lino Banfi"

Formidabili quei mesi. Il Concorde decollava per la prima volta. Il tribunale condannava Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci, vietandone le proiezioni e bruciandone le copie. Radio Popolare iniziava le trasmissioni. Usciva il primo numero di Repubblica. I brigatisti Renato Curcio e Nadia Mantovani venivano catturati a Milano dopo uno scontro a fuoco. Cadeva il quarto governo Moro. Scoppiava lo scandalo Lockheed, inquisiti i ministri Gui e Tanassi e l'ex premier Rumor. Gustavo Thoeni vinceva l'argento dello slalom speciale nella sua ultima Olimpiade. E sul primo - allora si diceva così - la sera della Befana uscì ancora in bianco e nero il volto di un attore indiano sconosciuto, dal volto magnetico e gli occhi penetranti. Gennaio-febbraio 1976. Ultimo prima dell'era della tv a colori. Ma lui, Kabir Bedi, non ne aveva bisogno. Turbante. Capelli lunghi. Trucco pesante. Era la tigre della Malesia. Quaranta e rotti anni dopo, lo è ancora. Kabir chi... rispondono all'hotel che lo ospita. Scusi, ma lei non ha mai visto Sandokan? Ah, Sandokan, glielo chiamo subito.

È passato molto tempo, ma la ricordano sempre così.

«È un onore. Molti film hanno avuto successo, ma essere riconosciuto ancora dopo quasi mezzo secolo... Questo è un miracolo».

Ha fatto innamorare tre generazioni. Nonne. Madri. Figlie.

«Secondo miracolo. Non è stato merito mio».

E di chi, allora.

«Fortuna, solo fortuna. Internet e le nuove tecnologie hanno mostrato Sandokan anche a chi allora non c'era».

Come convive con l'ombra della Tigre.

«Ne sono felice e orgoglioso. Rimane sempre con me. E sono grato all'universo per aver ricevuto in dono questo ruolo».

Come si diventa Sandokan.

«Per quanto mi riguarda, mi hanno reclutato a Bollywood».

E lì come ci è arrivato.

«Da ragazzo ho fatto teatro. Era un hobby. E ho continuato per passione quando ho cominciato a lavorare».

Di che cosa si occupava.

«Facevo il pubblicitario».

E intanto l'attore.

«Esatto. Un giorno avvenne che una commedia ebbe un tale successo che molti produttori mi inseguirono per scritturarmi a Bollywood».

E lì come è andata.

«Ho girato vari film. Uno di questi è diventato talmente popolare che un giorno si presentarono a Bombay il regista Sergio Sollima, il produttore Elio Scardamaglia e lo scenografo Nino Novarese. Cercavano Sandokan».

L'hanno trovato subito, allora.

«Il costumista ha scommesso su di me».

E gli altri?

«Erano meno convinti. Hanno girato dieci città in Asia poi, tornati a Roma, mi hanno chiamato per i provini».

Che cosa le hanno fatto fare.

«Sono andato a cavallo. Ho nuotato. Abbiamo simulato scene di azione. Dramma. Amore».

Ahi (sorride). Risultato?

«Mi hanno detto: Tu sei Sandokan. Ma nessuno poteva immaginare quello che poi è accaduto».

Lo racconti.

«Alla fine delle riprese sono tornato in India e non ho più sentito nessuno. La mia agente ha lasciato l'incarico e mi ha piantato in asso. Sollima sparito. Internet non esisteva, telefonare era difficile. Temevo fosse andata malissimo».

Invece...

«Dopo tre settimane mi chiama un amico dall'Italia. È un successone. Devi venire mi ha detto».

E lei ha preso l'aereo.

«A Fiumicino ho trovato una folla in delirio. Impazzita. Mai più pensavo che fossero lì per me. Giornalisti. Macchine fotografiche. Urla. Braccia che salutavano. Ma chi salutavano, mi dicevo. Mi sono perfino girato indietro, convinto di trovare qualche volto noto».

E chi c'era alle sue spalle?

«Nessuno. In quel momento ho capito che erano lì per me. O meglio, per la Tigre della Malesia».

Di che cosa ha paura Sandokan?

«È un uomo. Ha grande coraggio ma teme di fallire. Si è preso la responsabilità di regalare al popolo l'indipendenza dagli inglesi. Non facile».

E Kabir Bedi.

«Ho il terrore di perdere la capacità di creare. Recitare. Vivere una vita vibrante, positiva».

Diffida della vecchiaia, insomma.

«Più che altro delle sue conseguenze. Le malattie. L'incapacità di saper affrontare i giorni. Grazie a Dio sto bene ma sono sicuro che se dovesse accadere qualcosa di brutto, troverò la forza di sopravvivere».

Sveli un segreto. Come si fa a non innamorarsi della perla di Labuan.

«Ma Sandokan aveva perso la testa per lei».

Solo lui o anche Kabir Bedi?

«Carol André è una donna molto bella e interessante, ma non abbiamo un rapporto così intimo. Io ho altre relazioni».

Vi siete rivisti dopo lo sceneggiato?

«Varie volte. L'ultima, due anni fa al festival di Roma. Lei era di casa, avendo lavorato spesso a Cinecittà. Si celebravano i 40 anni del film ed eravamo di nuovo tutti insieme. Suggestivo».

Come l'ha trovata?

«Affascinante come sempre. Ma ho rispetto per lei».

Che cos'è l'amore?

«Una parola pericolosa».

Perché?

«È tante cose insieme. Forse troppe».

Proviamo a spiegarle.

«Da ragazzi c'è infatuazione, non amore. È attrazione. Dura pochi mesi, è uno stato d'animo. Una sensazione».

Però l'amore è qualcosa di più profondo.

«E impegnativo. Dell'altro bisogna accettare tutto e non è facile. Amarsi e vivere insieme non sono la stessa cosa anche se molti le confondono. Ma se lo si trova è meraviglioso. Diventa l'intera esistenza».

Ha mai provato questo sentimento totale?

«Più volte, fortunatamente. Ho avuto tre matrimoni. Uno è durato sei anni, un altro quattordici e adesso lo vivo ancora con la mia attuale moglie che mi segue ovunque io vada. Siamo nati nella stessa regione, il Punjab, ma lei è cresciuta in Inghilterra e lì vorrebbe restare».

Invece lei si muove tra India e Italia.

«Due case più simili di quanto possa sembrare».

In che cosa si assomigliano.

«La religione - cattolica in Italia, induista e musulmana in India - ha influenzato l'architettura, la cultura e la vita in generale».

E dal lato umano.

«Italiani e indiani gesticolano quando parlano, hanno una ricca tradizione gastronomica in ogni regione, venerano la mamma più di altre nazioni e sono molto ospitali».

Però qualche anno fa una grave crisi internazionale li ha divisi.

«Credo che avesse ragione Roma. Sono cose che succedono, ora lo strappo si è ricomposto».

È vero che Sandokan è cittadino italiano?

«No, ma è cavaliere della Repubblica».

Prego.

«Sono stato nominato da Napolitano per meriti cinematografici e ho l'onore di promuovere i rapporti fra i due Paesi».

Altre onorificenze.

«Le chiavi di Firenze».

E che cosa ha risposto la Tigre della Malesia quando gliele hanno consegnate?

«Ho chiesto se aprivano qualche appartamento ma mi hanno sorriso ironicamente. Era una battuta, la mia».

Tutti la ricordano come l'eroe di Salgari, eppure lei ha avuto a che fare anche con 007. Chi è più popolare?

«Forse vince Sandokan, ma James Bond è più familiare al pubblico. I suoi film escono puntuali ogni due anni. Ciclici e ricorrenti».

In «Octopussy - Operazione piovra» lei era Gobinda, un vero perfido.

«Ho fatto a botte con Roger Moore e ho perso».

Mai mettersi contro l'agente segreto più amato della letteratura.

«Però ho capito perché continua il filone di 007 anche se sono finiti i libri di Ian Fleming. Prendono un'avventura collaterale e la trasformano in una grande storia».

Si chiama spin off.

«Una produzione mastodontica. La zuffa tra Bond e Gobinda - ovvero tra me e Roger Moore - è stata girata in mezzo mondo. Quando 007 saltava sull'aereo eravamo in India, il nostro scontro è avvenuto nei Pinewood studios in Inghilterra, le riprese del volo sono state fatte in Europa e la mia caduta dal velivolo in America. Tre continenti per una sola scena».

Lei è mai stato cattivo?

«Al cinema ho fatto il crudele e l'eroe. Ho cercato di entrare in entrambe le psicologie e devo dire che tutti avevano buone ragioni».

E nella vita?

«Non credo di essere mai stato cattivo».

Nemmeno quando ha divorziato?

«Ho lasciato donne che ho amato ma i nostri rapporti sono sempre continuati in modo piacevole. Mi sono preso le mie responsabilità e ho dato loro quello che chiedevano».

Perché si è separato?

«Nella vita molte cose cambiano e, quando accade, cambiano anche le persone. Purtroppo».

Qualcuno è mai stato cattivo con lei?

«Molti. Ho incontrato tante persone crudeli, ma non ho mai voluto essere uno di loro».

Li ricorda?

«Preferisco dimenticare i volti negativi».

Che cos'è la cattiveria?

«Il tradimento. Rompere la fiducia di qualcuno che ti ha fatto del bene».

Mancata gratitudine, quindi.

«Quella non me la aspetto mai. È merce rara. Non da uomini. Più facile trovarla negli animali».

Le piacciono?

«Adoro cani e gatti. Ne ho sempre avuti tanti ma ora, trovandomi lontano da casa per molti mesi, non mi è più possibile tenerli perché non potrei portarli con me».

Che cos'è il viaggio per Sandokan?

«Tutta la vita è un viaggio. Speriamo sia il più lungo possibile. Scoprire altri Paesi e altri mondi è la scuola più importante che si possa fare. Io non mi sposto mai solo per lavoro. Ritaglio sempre un periodo per conoscere le culture degli altri. Voglio sentire profumi. Suoni. Luci. Molti miei colleghi non lo fanno. E sbagliano».

Lei ha viaggiato anche nell'antichità indiana con un film - «Mohenjo Daro» - mai arrivato in Italia, nel quale era ancora un cattivo.

«Ero un re che aveva sofferto umiliazioni e cercava rivincite, ma quando ha dovuto abdicare è scoppiato in lacrime. In un sovrano potente si nasconde sempre un bambino che piange».

Oggi esiste uno statista che si commuove?

«Siamo esseri umani, non supereroi. Anche i politici provano il dolore. L'idea del machismo è irreale».

Detto dalla Tigre della Malesia...

«Non bisogna vergognarsi di piangere».

Lei ha mai pianto.

«Molte volte».

Ad esempio?

«Quando è morto mio figlio Siddarth. Quando ho divorziato, anche se c'erano buone ragioni. Ma mi ritengo fortunato, le occasioni di ridere sono state molte di più».

Ironizzando, posso dirle che vedere Sandokan sulla panchina con nonno Libero fa «piangere»...

«La verità è che sono innamorato dell'Italia e cerco pretesti per venire qui. Mi è capitata l'opportunità di Sport movies & Tv e anche Un medico in famiglia».

Una Tigre con Lino Banfi, mi capisce...

«Ero curioso di lavorare con lui, ha uno stile opposto al mio. Poi forse non tutti sanno che Lino improvvisa e io non capisco niente di quella sua parlata».

E come se la cava?

«Gli ho imposto un patto. Lui può dire quello che vuole ma non deve cambiare le ultime parole. Così posso proseguire la conversazione».

La giri come vuole, ma Kabir Bedi è l'ultimo al mondo che possa fare il nonno.

«Ma io sono nonno».

Ma resta Sandokan.

«La tranquillizzo, tornerò presto con un film che ho scritto e prodotto in cui recito una piccola parte. Giriamo in Basilicata. È una commedia. Quel giorno rideremo, vedrà...».


Guida ai film in uscita tra Capodanno e la Befana

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Dopo la lista delle uscite natalizie, eccone una relativa ai nuovi film che saranno al cinema nei giorni che ci separano dall'Epifania

Se avete intenzione di trascorrere il Primo dell'anno al cinema, sappiate che è proprio la data d'uscita di tre film molto attesi: "Aquaman", supereroe dell'Universo DC, "Ralph Spacca internet", seguito di un film d'animazione molto amato, e "Suspiria", controverso remake firmato da Luca Guadagnino. Da giovedì 3 Gennaio, poi, per chiudere in bellezza i giorni di festa, potrete scegliere anche tra il francese "Il gioco delle coppie", il bellissimo "Vice" e l'onirico "Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità".
Ecco una piccola guida per meglio orientarsi nella vasta offerta.

"Aquaman"

Mostrato per la prima volta in "Batman vs Superman" e poi in "Justice League", il personaggio interpretato da Jason Momoa si guadagna il primo film da protagonista. Siamo in una origin story che racconta di Arthur Curry, nato dalla relazione clandestina tra un guardiano di faro e la regina di Atlantide, e che, divenuto adulto, dovrà fare i conti con il proprio retaggio regale per evitare che scoppi una guerra.
Il tragitto dell'eroe appare prevedibile ma il film non rischia di essere noioso: per 2 ore e 20 minuti il grande schermo è ostaggio di una giostra di effetti speciali e riferimenti più o meno evidenti ad altre pellicole tra cui "Indiana Jones", "La sirenetta", "Re Artù", "Godzilla", "Avatar", "Star Wars" e (unico dichiarato apertamente) "Pinocchio". Altre scene strizzano l'occhio a videogiochi già adattati per il cinema, come "Assassins Creed". Consapevolmente sul filo del ridicolo, "Aquaman" diverte proprio perché, senza prendersi mai sul serio, insegue l'esagerazione, a costo di vedere sepolta l'epica sotto l'autoironia e i dettagli kitch.
Nel cast anche Amber Heard, Nicole Kidman e Willem Dafoe.
Una scena dopo i titoli di coda.
Voto: 7

"Ralph spacca Internet"

Dopo RalphSpaccaTutto (2012), l'avventura prosegue nei vasti e inesplorati meandri del web. Nella vecchia e analogica sala giochi contenente gli arcade abitati da Ralph e dai suoi amici piomba il wifi quando, per scongiurare che un gioco venga rimosso, c'è bisogno di andare a recuperarne un pezzo di ricambio addentrandosi su E-bay. Ralph e Vanellope partono quindi alla volta di Internet.
E' geniale e allo stesso tempo un vero spasso trovarsi di fronte alla riproduzione fisica di concetti e luoghi virtuali che caratterizzano la nostra epoca. Il film dà corpo a una giungla dialogica corredata di banner pop up, tutorial, gattini, meme e fa riflettere sulla psicosi dei "like" e sulla piaga degli haters.
Le principesse Disney, aggiornate ai costumi odierni, giganteggiano in una digressione talmente esilarante da auspicare lo sviluppo futuro di uno spin-off che le veda protagoniste.
Narrazione piacevole, estetica intelligente, sentimento e valori intramontabili sono gli ingredienti di un titolo d'animazione costruito per piacere davvero a tutte le età.
Voto: 7,5

"Suspiria"

Vedi qui la recensione completa del film.
Voto: 6,5

"Il gioco delle coppie"

Sofisticata commedia francese in cui si discetta di modernità tra intellettuali.
I personaggi sono tutti appartenenti all'intellighenzia bohémien del mondo editoriale parigino e si confrontano riguardo alla trasformazione in atto nel loro settore e, più in generale, nella scrittura. Tra gli altri, Juliette Binoche nei panni di un'attrice di teatro convertita alla serie televisiva, sposata a un editore e amante di uno scrittore depresso. In mezzo ad adulteri, letteratura e inquietudini esistenziali scorrono fiumi di parole e spiccano buone interpretazioni. Intelligenza e ironia non mancano, ma l'ensemble si dimentica in fretta.
Per amanti di cenacoli cinematografici inconfondibilmente francesi.
Voto: 6,5

"Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità"

Vedi qui la recensione completa del film.
Voto: 7,5

"Vice - L'uomo nell'ombra"

Un'opera dallo stile irriverente che ripercorre la carriera di Dick Cheney (Christian Bale) il quale, da giovane operaio alcolizzato, diventò l'uomo più potente del mondo come vicepresidente (ma in realtà presidente de facto) durante il mandato di George W. Bush.
Una biografia audace e brillante (ovviamente non autorizzata), in cui vanno in scena i mali del Sistema. Avvalendosi di un narratore atipico, ora ponendo l'accento sul realismo, ora sul sarcasmo, si fanno sfilare 50 anni di storia americana. Lo sguardo beffardo del regista, il montaggio originale, la trasformazione fisica dell'attore protagonista e la presenza di Amy Adams sono i fiori all'occhiello di un film didascalico, pieno di complicati tecnicismi eppure avvincente come pochi altri.
Un esempio di come un soggetto complesso e scoraggiante possa divenire irresistibile se confezionato con stile, unendo graffiante umorismo e stimoli intellettuali.
Voto: 8

Rudy Zerbi: "Cosa mi mancherà di più del 2018..."

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Rudy Zerbi commuove tutti su Instagram: "Mi mancheranno alcuni momenti che ho passato con mio figlio Leo"

Lavorare e crescere un bambino non è affatto facile. I ritmi sempre più pressanti (e stressanti), le riunioni all'ultimo minuto e le cene di lavoro spesso ci allontanano dalla famiglia. E così è anche per Rudy Zerbi che ha salutato l'anno passato con una lacrimuccia. I suoi follower, infatti, gli hanno chiesto quale sarà la cosa che gli mancherà di più del 2018 e lui ha risposto senza esitare: "Certi momenti con il piccolo Leo. Ma so che i migliori sono quelli che devono ancora arrivare". Il tutto accompagnato da un cuoricino.

Per Rudy il rapporto con il figlio è centrale. Tanto che si è tatuato il nome del piccolo Leo sul polso: "Il tuo nome tatuato sulla mia mano per quando non posso tenerti per mano", ha scritto su Instagram il professore di Amici.

Visualizza questo post su Instagram

Il tuo nome tatuato sulla mia mano per quando non posso tenerti per mano.

Un post condiviso da rudy_zerbi (@rudy_zerbi) in data: Dic 28, 2018 at 11:08 PST

Rudy tiene moltissimo a Leo, anche perché, come lui stesso ha raccontato, ha rischiato di non stringerlo mai tra le braccia. In un'intervista del 2015, infatti, il conduttore televisivo ha raccontato: "Dieci mesi fa è nato Leo, il mio ultimo figlio. Al settimo mese di gravidanza la mia compagna, Maria, ha avuto un distacco totale della placenta mentre era a casa da sola. Io ero in studio, con il telefono staccato. Gli assistenti hanno cominciato a farmi cenno di uscire, ma io dicevo: un attimo, abbiamo quasi finito. È dovuto venire il produttore a prendermi per un braccio. Quando sono arrivato all'ospedale le infermiere piangevano:stavano morendo sia Maria sia Leo. L'hanno fatto nascere in corridoio ma, una volta nato, aveva bisogno di cure speciali e solo pochi ospedali a Roma hanno le incubatrici per i prematuri gravi, e quel giorno eranotutte piene. Così ci hanno mandati al Casilino, un ospedale di periferia. Lì mi sono reso conto che, nell’emergenza, chi fa la differenza sono proprio gli infermieri, gente che fa fatica ad arrivare alla fine del mese, che lavora, condivide e piange con te. I bambini che salvano diventano i loro figli, ti chiamano quando torni a casa, ti chiedono di mandare le foto, organizzano una festa all'anno per incontrare di nuovo i bambini salvati. Lì vedi la verità". Una verità che oggi è più forte che mai.

Elena Sofia Ricci: "Il 2018 emotivamente pesante"

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L'attrice racconta a Tv sorrisi e canzoni la morte della madre e dell'amico fraterno Ennio Fantastichini

Non è stato un 2018 facile per Elena Sofia Ricci. Due grandi lutti hanno infatti colpito la sua vita: prima quello della madre e poi quello dell'amico fraterno Ennio Fantastichini. È l'attrice stessa a raccontare tutto in un'intervista a Tv sorrisi e canzoni, come riporta Libero: "Le riprese (di Che Dio ci aiuti, Ndr) erano iniziate da 15 giorni quando mia madre è stata ricoverata in una clinica. Non è mai più uscita. Era una figura importante. Era orgogliosa di me". E ancora: "Durante la sua malattia ho fatto con lei l'unica cosa che so fare decentemente, cioè recitare. Tenendola all'oscuro del male che aveva e rimbambendola solo di belle notizie".

Poi è venuto a mancare Fantastichini: "Con lui ci conoscevamo da 36 anni, eravamo molto legati. Ci chiamavano: i fratelli diversi", racconta Elena Sofia Ricci, che ammette: "Il 2018 è stato esaltante dal punto di vista professionale, ma emotivamente pesante sul fronte privato".

Sara Calabria: la sexy sorella di Davide, difensore del Milan

Cristiano Ronaldo e Georgina Rodriguez scatenati a Dubai

Milan, Davide Calabria ha una sorella Miss: ecco chi è Sara

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Sara Calabria è la sorella di Davide, difensore del Milan, che nel 2017 ha partecipato alla fase finale di Miss Italia a Jesolo: "Il mio sogno nel cassetto è fare la modella"

Davide Calabriaè uno dei giovani talenti italiani emergenti del calcio nostrano. Il terzino destro del Milan ha trovato spazio con Gennaro Gattuso complici anche i gravi infortuni subiti dal grande acquisto della passata stagione Andrea Conti. Il calciatore rossonero, inoltre, ha anche una sorella minore che nel 2017 ha preso parte alla fase finale di Miss Italia a Jesolo. Sara è una ragazza dalle idee chiare e in un'intervista di qualche tempo fa ha dichiarato: "Da piccola ho praticato danza classica, poi ginnastica ritmica e artistica. Ultimamente mi sono dedicata molto alla danza hip-hop e jazz. Naturalmente frequento la palestra”.

Sara Calabria ha poi svelato di essersi preparata in tutto e per tutto per quanto riguarda la sua partecipazione a Miss Italia: "A casa mi sono allenata controllata da mia mamma, esercitandomi anche nella presentazione verbale. Ho anche sfilato e posato controllandomi allo specchio. E soprattutto ho curato l’alimentazione, componente importantissima”. La bella sorella del difensore del Milan ha poi motivato la sua capigliatura corta: "I miei capelli? Sono così per lavoro. Un coiffeur pour dames mi ha chiesto di posare in un suo work-shop col caschetto. Mi è piaciuto l’ho tenuto. Con un look così sembro una Valentina di Guido Crepax ma con capelli più lunghi? Mi va bene, so che la Valentina di Crepax è stata un personaggio di successo dei fumetti”.

Sara, fino a poco tempo fa, ha anche dichiarato di essere single e per il momento non è dato a sapere se lo sia ancora: "Sono single tuttavia non lo cerco necessariamente a Miss Italia: lo potrei cercare in ogni situazione della vita. Sono anch’io del partito acqua e sapone poiché la semplicità è la dote più bella che la donna possa avere. La semplicità sarà il mio cavallo di battaglia al Pala-Arrex”. Infine, Calabria junior ha svelato il suo sogno nel cassetto: “Vorrei diventare una brava estetista. Però se Miss Italia andrà bene magari riuscirò anche a sfondare come modella. E’ il mio sogno”.

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Cristiano Ronaldo e Georgina Rodriguez: Capodanno hot al caldo di Dubai

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Il fuoriclasse della Juventus Cristiano Ronaldo si sta godendo le vacanze natalizie al caldo di Dubai insieme alla sua amata Georgina Rodriguez

Cristiano Ronaldo si sta godendo le meritate vacanze al caldo di Dubai insieme alla sua amata Georgina Rodriguez e ai figli. Il fuoriclasse portoghese ha chiuso l'anno alla grande con il primo posto con la Juventus, con la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League e da capocannoniere indiscusso della Serie A davanti al polacco del Genoa Piatek. Cristiano ha dimostrato ancora una volta di essere il miglior giocatore del mondo, insieme a Lionel Messi e i tifosi della Juventus gongolano perché sperano che l'ex Real Madrid porti la tanto agognata Champions League.

Cristiano si sta ora rilassando al sole e al mare e sta ricaricando le pile in vista del 2019 che sarà ricco di impegni. La sua bella Georgina, però, è la sua forza ed è sempre al suo fianco anche nei momenti meno brutti come le accuse di stupro. Il 33enne di Funchal, ai microfoni di Record, ha affermato: "Accuse disgustose, ma ho la coscienza tranquilla. Sono fiducioso che molto presto tutto sarà chiarito”. CR7 ha poi svelato come la vittoria non sia un'ossessione: “Lavoro principalmente per aiutare il mio club ed essere migliore, il livello tecnico, tattico e fisico di tutte le squadre è migliorato, è sempre più difficile vincere, quindi devo continuare a lavorare duramente per rimanere al top. Non nascondo che sono felice quando vinco ma non è la fine del mondo quando non succede”.

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Vincent Cassel padre per la terza volta: Tina Kunakey è incinta

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Vincent Cassel diventerà padre per la terza volta: le voci di una possibile gravidanza per Tina Kunakey si rincorrevano da giorni. Adesso è la modella stessa, attraverso una foto postata sul suo profilo Instagram, a confermare di essere incinta

Tina Kunakeyè in dolce attesa: la giovane moglie di Vincent Cassel ha reso noto di essere incinta attraverso un eloquente scatto postato sul suo profilo Instagram. Da giorni si rincorrevano le voci di un bebè in arrivo per la coppia: dopo la foto con rotondità sospette mostrata dal Daily Mail, la modella ha deciso di rendere la notizia pubblica per mettere a tacere ogni possibile gossip. Una spiaggia da sogno fa da sfondo alla meravigliosa Tina resa ancora più bella, se possibile, e raggiante dalla vita che porta in grembo.

La Kunakey è nuda, con un solo cappello di paglia che tiene a riparo da ogni indiscreti le parti intime: il pancino, però, è ben visibile e il testo del messaggio lascia poco spazio ad ulteriori dubbi. In particolare è l'hashtag che accompagna la foto a chiarire, in maniera spiritosa la situazione"Se prima non lo sapevi ora lo sai", ha scritto Tina, che ha voluto poi fare gli auguri di un anno felicissimo a tutti. E di certo per la modella il 2019 sarà un anno splendido con l'arrivo di un figlio. L'evidente gioia della ventunenne è condivisa dal marito Vincent Cassel.

Mamma italiana e padre proveniente dalla Repubblica Togolese, Tina ha fatto perdere la testa a Vincent, il quale ha girato un video condiviso sul suo profilo Instagram ed accompagnato dalla frase"La vita è magica". La coppia, dunque, che è convolata a nozze lo scorso 24 agosto in Francia, patria dell'attore e produttore cinematografico cinquantaduenne, non potrebbe essere più felice, nonostante la differenza d'età. L'arrivo di un bambino non potrà che unire ancor di più i due, i quali sono sembrati molto complici fin dall'inizio della loro relazione.

Se per Tina si tratta del primo figlio, Cassel diventerà padre per la terza volta: l'attore ha già due bambine, Deva e Leonie, nate dal precedente matrimonio con Monica Bellucci, finito nel 2013. Tina sta donando molta gioia a Vincent, il quale ha spesso affermato che non si può certo decidere di chi innamorasi, sta di fatto che Cassel pare essere molto innamorato dell'affascinante Tina, che sta per donargli, ancora una volta, il dono più prezioso: un figlio, di cui ancora non è stato rivelato il sesso.

Risate e arguzia con Aldo, Giovanni e Giacomo

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Fino a pochi anni fa, quando si diceva il Trio, s'intendevano Massimo Lopez, Anna Marchesini e Tullio Solenghi, per altro popolarissimi soltanto in tv. Per i più giovani invece l'unico Trio è quello formato da Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti, che hanno sfondato sia al cinema sia in televisione. Insieme i simpatici comici hanno girato, con esiti alterni, dodici film, la metà dei quali anche come registi. Chiedimi se sono felice (21,25 Italia 1) è certamente una delle loro migliori pellicole, diretta con la complicità di Massimo Venier nel 2000. Siamo a Milano. Sognano da sempre di mettere in scena il Cyrano, i tre amici per la pelle Giovanni, manichino vivente e immobile da Coin; Aldo, comparsa di ultima schiera alla Scala; Giacomo, rumorista specializzato nei colpi di tosse in pellicole di serie C. Un sodalizio apparentemente solidissimo, pur tra mille bisticci. Quand'ecco che nella loro vita irrompe la frizzante hostess Marina (Marina Massironi), che fa innamorare lo sfigato cronico Giovanni, ma si lascia baciare dal traditore involontario Giacomo. Ci vorranno tre anni e un autentico colpo di teatro, messo in piedi dal finto moribondo Aldo, laggiù in Sicilia, per ricomporre la vertenza. È una piacevole, arguta e perfino malinconica commedia sentimentale quest'opera di Aldo, Giovanni e Giacomo, autori, secondo l'antica usanza della società, anche di soggetto e sceneggiatura. Tra le gag più spassose, il provino per assegnare la parte di Rossana e la partita di basket con l'aureola della statua del santo come canestro. Si ride e si sorride di gusto.

Bikini hot della Ferragni alle Maldive scatena polemica sui social network

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E con il nuovo anno arrivano altre accuse a Chiara Ferragni da parte dei followers mentre si gode la sua luna di miele alle Maldive

Ancora critiche e polemiche nei riguardi di Chiara Ferragni. L’influencer è di nuovo nell’occhio del ciclone dei suoi followers i quali non approvano lo stile di vita della Ferragni, pronta a mettersi in mostra e ostentare la ricchezza. La nuova polemica arriva pochi giorni dopo quello che è accaduto in montagna ad un passo dall’ultimo dell’anno.

Ora Chiara Ferragniè con Fedez alle Malvide, senza il piccolo Leone, e si gode insieme al marito una romantica luna di miele tra sole, mare, sabbia finissima e foto sensuali. Infatti, come al solito, la Ferragni non ha tardato a pubblicare su Instagram gli scatti della sua romantica fuga d’amore con il rapper e giudice di X-Factor. “Guardando all’inizio del 2019” scrive l’influencer sui social e pubblica una foto hot di spalle, con il lato B in bella mostra, mentre si gode il relax in un albergo di super lusso. Non sono mancati caldi baci con Fedez, scorci di un mare cristallino e altro ancora. Tra i commenti di ammirazioni si contano molti atti di accusa, a volte aspri e a volte ironici, verso la Ferragni. “Ma ti porti un fotografo in valigia per caso?” scrive un utente, “E il piccolo Leone? Perché non lo avete portato con voi?” E poi: “hai un bellissimo fondoschiena ma che senso ha questa foto da ragazzina? Ci solo altri modi molto più eleganti dei tuoi per mettersi in mostra”.

Indignata la Ferragni controbatte alle accuse, cercando di mettere a tacere le polemiche. “È la nostra luna di miele. “Ti sembra un luogo adatto per un bambino di pochi mesi? Mio figlio è con i nonni che lo amano moltissimo. Ma per una volta la potete smettere con questi giudizi senza senso?” conclude l’influencer. Il nuovo anno è iniziato proprio bene per la Ferragni.

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Un post condiviso da Chiara Ferragni (@chiaraferragni) in data: Gen 1, 2019 at 4:05 PST

Anno nero al botteghino ma gli italiani migliorano

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Nonostante un dicembre positivo, con incassi superiori del 3,8% rispetto al dato di 12 mesi fa, il 2018 su grande schermo si è chiuso in rosso. Come riporta puntualmente il sito cineguru.screenweek.it, specializzato nell'analisi dei numeri legati al cinema, il box office complessivo dell'anno è stato di 555.194.264 euro, ovvero il 5% circa in meno rispetto a quei 584.554.941 euro che avevano alimentato le casse delle sale nel 2017. Impietoso anche il raffronto con il 2016, che aveva generato entrate per 661.297.380 euro. In pratica, in soli due anni si sono persi più di 100 milioni di euro (il 16%), dato preoccupante che non può essere ascritto solo al dilagare della piaga della pirateria online. Almeno, rispetto a dodici mesi fa, non si può più puntare il dito contro il cinema italiano, principale indiziato di quel flop. Anzi, nel 2018, uno dei rari motivi di sorriso arriva proprio dalle produzioni di casa nostra, che sono cresciute rappresentando una quota di mercato del 22,3% (nel 2017 erano precipitati al 17,6%).

Un dato reso ancora più paradossale dal fatto che nei primi dieci incassi del 2018 non compaia nemmeno una pellicola tricolore (il migliore è stato A casa tutti bene di Gabriele Muccino, undicesimo con 9.179.618 di euro), a dimostrazione che non è stato lo Zalone di turno a far impennare, da solo, il risultato complessivo del nostro cinema, ma il suo insieme, fatto di discreti film che si sono ripartiti, in maniera quasi omogenea, i biglietti strappati. Il re, comunque, dell'anno appena concluso è stato Bohemian Rhapsody, primo con 21.252.608 euro, davanti ad Avengers: Infinity War (18.777.826 euro) e quel Cinquanta Sfumature di Rosso che sarà pure una boiata, ma che ha fruttato 14.379.189 euro. Chapeau alla Disney che ha piazzato ben quattro titoli nei dieci più visti.

"Il mio maestro di musica insegna a scuola come suonare la vita"

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L'attore recita nella "Compagnia del Cigno" su Rai1: "Ai ragazzi servono guide salde"

È stato Caravaggio, maestro di luci e ombre, pittore sublime e uomo tormentato. Oggi, dieci anni dopo, impastandosi della stessa materia dell'assoluto nell'arte, resta maestro, ma di musica. Non un genio, come il pittore della «Cena di Emmaus», ma un soldato della cultura che a quel genio vuol far puntare i suoi studenti. Alessio Boni ama i ruoli che in qualche modo graffiano il pubblico e pure sé stesso: alla fine, restano segni ben visibili nella memoria di entrambi.

Ne La Compagnia del Cigno, serie televisiva («Non chiamatela fiction, è una parola che detesto») in onda su Rai1 in prima serata dal 7 gennaio in sei puntate, scritta e diretta da Ivan Cotroneo, l'attore di origini bergamasche si cala nei panni antipatici del Maestro Luca Marioni, «sergente di ferro» addestratore di giovani studenti del Conservatorio di Milano. Tra di loro ci sono i sette musicisti - «sette come le note» - che dovranno crescere come esseri umani e come interpreti sotto il peso della bacchetta di un direttore d'orchestra spietato, duro e anaffettivo. Non a caso i ragazzi lo chiamano, senza troppi giri di parole, «il Bastardo».

Alessio Boni, che tipo di bastardo è stato in questa storia?

«Uno di quelli che poi ringrazi di aver incontrato sulla tua strada. La verità è che i ragazzi, oggi, hanno bisogno di queste guide salde, che ti dicano il vero con sincerità e durezza. La disciplina è una virtù, che oggi viene dipinta di negatività».

Lei viene dall'Accademia di arte drammatica, ha fatto cinema e teatro d'autore con registi come Marco Tullio Giordana, Giorgio Strehler e Luca Ronconi: ha mai avuto un maestro duro come il suo Mariani?

«Sì c'è stato, si chiamava Orazio Costa Giovangigli, pedagogo già maestro di grandi come Gassman e Lavia. È stato fondamentale per me e per colleghi come Piefrancesco Favino, Fabrizio Gifuni e tanti altri. La sua severità è stata un dono».

Prima di diventare attore si dice lei sia stato animatore nei villaggi. E che sia perfino diventato poliziotto.

«Tutto vero, soprattutto sono stato piastrellista. Accanto a mio padre. Ho posato tante di quelle piastrelle...».

Nella vita e nella professione lei è severo?

«Nella vita no. Nel lavoro ho una certa rigidità. Diciamo che sono alunno e maestro: apprendo tutto da tutti, anche le cose negative, per capire cosa non devo fare. L'attore non è un mestiere che fai perché ti hanno puntato la pistola alla tempia, è una fortuna. Dunque, devi restituire ciò che hai avuto col rigore e la serietà».

Quando ha capito di poter vivere del mestiere di attore?

«Ci sono stati dei gradini importanti che mi hanno fatto capire. Su 780 aspiranti all'Accademia fui uno dei 18 scelti, avevo ventidue anni. Poi il sommo Strehler mi scelse per l'Avaro di Moliére. Infine Marco Tullio Giordana mi volle ne La Meglio Gioventù. Tutto questo mi diede consapevolezza».

Anche dell'importanza di essere bello?

«Io non ci ho mai pensato, grazie al cielo. E non faccio il falso modesto, anche perché la bellezza non è un merito».

Qual è il suo rapporto con la musica?

«La musica fa parte della vita. Non sono un esperto, ma quando posso mi tuffo nell'ascolto di autori come Mahler e Mozart, mi servono anche per costruire i miei personaggi».

É stato difficile calarsi in questo ruolo?

«Sì, è stato duro. Ho studiato ogni particolare con il direttore d'orchestra Roberto De Maio dell'Opera di Roma, imparando a memoria alcuni passaggi di opere, per eseguirli correttamente in solfeggio e postura. E poi ho avuto una grande fortuna».

Quale?

«Anni fa ho potuto frequentare Riccardo Muti (l'attore è stato legato a sua figlia Chiara, ndr): mi sono ispirato alle sue prove d'orchestra. Ricordo come teneva a bada i musicisti, il suo orecchio assoluto».

Mediaset, l'anno si chiude meglio del 2017. E crescono anche le tre reti generaliste

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Aumenta l'audience dei canali. Ottimi risultati per Retequattro, 20 e Focus

Insomma è stato un altro anno in crescita per Mediaset. A conti fatti, nel 2018 l'audience totale dei canali migliora su tutte le principali aree del palinsesto sia in prima serata che nelle 24 ore complessive.

In prime time l'ascolto è cresciuto di 0,9 punti sul pubblico di riferimento, ossia il target commerciale che è prelibato per gli investitori commerciali, e si attesta sul 34,7 per cento di share. Sulle 24 ore, la share è del 33,4 per cento (+ 0,2 per cento), mentre sul pubblico totale la quota è 32,2 per cento (+ 0,4). Particolarmente interessante è il dato delle tre reti generaliste, che conferma quanto fossero fuori strada le cassandre che, fino a poco tempo fa, prevedevano un calo drammatico di questo tipo di canali. Nonostante il moltiplicarsi di offerte tv di ogni tipo, è cresciuto proprio il target commerciale (quello compreso tra i 15 e i 64 anni, ossia il più sensibile alle nuove tecnologie).

In particolare, Canale 5 risulta il più seguito proprio sul target commerciale (+17,2 per cento in prime time e 16,1 nelle 24 ore) ma risulta la rete ammiraglia con la maggior crescita sul pubblico attivo (+0,7 punti in prima serata e +0,2 sulle 24 ore).

Un trend confermato anche da Italia 1, che contabilizza un +0,4 per cento in prima serata e una share complessiva del 7,3 per cento.

Discorso a parte per Retequattro, che è stata completamente rinnovata e dal 9 settembre si è presentata ai telespettatori con una veste diversa, più curiosa e approfondita. Da allora, l'ascolto in prima serata è aumentato del 10,3 per cento sul pubblico totale, portando la share delle prima serata al 4,3%. Naturalmente un ruolo decisivo nel risultato complessivo Mediaset lo hanno giocato anche le produzioni legate ai nomi di punta, da Barbara D'Urso e Maria De Filippi, fino ai reality show che sono rimasti anche leader sui social.

In sostanza, la valutazione finale tiene conto di una primavera che l'azienda stessa definisce «ottima», una estate esaltante grazie al super successo dei Mondiali Tv e un autunno partito un po' in sordina ma poi cresciuto settimana dopo settimana. E il caso dei Mondiali è stato da manuale.

Non essendoci l'Italia in gara, si pensava sarebbero stati sostanzialmente trascurati dal grande pubblico, quello che solitamente segue i campionati mondiali proprio per tifare Italia e seguire le sue avversarie in altre gare.

Invece, complice un livello medio del gioco giudicato da tutti di grande rilievo, l'esito è stato probabilmente ben oltre le aspettative. Un risultato che pesa sul bilancio del periodo compreso tra il 31 dicembre 2017 e il 29 dicembre 2018.

Ma anche i canali tematici hanno avuto un impatto significativo nell'anno appena chiuso. Nel complesso la posizione Mediaset è di leadership nell'area dei canali tematici con il 7,6 per cento di audience nelle 24 ore sul pubblico attivo. A fare particolarmente bene sono stati i due nuovi canali 20 e Focus che sono stati lanciati in primavera ma sono riusciti a trovare subito una forte identità anche sui telecomandi. Sul pubblico attivo hanno una share di due punti percentuali pieni, frutto dello 0,7 per cento di Focus e dell'1,3 di 20.

Per chiudere, il quadro è estremamente soddisfacente e all'azienda lascia ben sperare per un nuovo anno che non inverta il trend di crescita.

Ricky Martin di nuovo papà

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Si chiama Lucia e ha regalato a Ricky e a suo marito Jwan la gioia di diventare nuovamente genitori

Ricky Martin e suo marito Jwan Yosef hanno cominciato il nuovo anno nel migliore dei modi: annunciando di essere diventati genitori di un nuovo bambino, anzi una bellissima bambina:

“Siamo felici di annunciare che siamo diventati genitori di una sana e bellissima bambina Lucia Martin-Yosef - ha scritto Ricky Martin nel suo profilo Instagram - E’ stato un momento speciale per noi, e non vediamo l’ora di vedere dove ci poterà questa bimba. - ha continuato -Sia i suoi bellissimi fratelli che io e Jwan siamo già innamorati di lei”

Ricky è già padre di due gemelli, Matteo e Valentino ma ha spesso dichiarato di voler ulteriormente allargare la famiglia. “Mi piacerebbe avere una grande, grandissima famiglia e nei nostri piani c’è l’idea di poter avere altre quattro coppie di gemelli” ha spiegato durante l’intervista.

Ora che è legalmente sposato con Jwan il progetto comincia ad essere costruito e Lucia è già una realtà nella loro famiglia. Chi ironicamente ha chiesto a Ricky come spiega ai suoi figli che hanno due papà invece che una mamma e un papà, lui ha risposto: “Dico loro che siamo parte di una famiglia moderna e questo è un grandissimo esempio di libertà”.


Chiara Ferragni non è l’unica influencer di successo in Italia. Ecco i 5 nomi

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Non c'è solo Chiara Ferragni nel top degli influencer, secondo Google anche la Corvaglia e Di Vaio sono tra i più affermati

È febbre da Instagram per gli amanti dei social. Basta l’hashtag giusto per entrare in tendenza e, con po’ di fortuna e intraprendenza, si più diventare un vero e proprio influencer. Lo sa bene Chiara Ferragni che, dopo il successo del suo blog, ora è il volto social più amato e odiato dal web. Secondo una ricerca di Google, sono ben 5 le infuencer più famose qui in Italia.

Ad esempio nella top 5 c’è Elisabetta Canalis (solo terza) che è apprezzata dai fan per i suoi scatti artistici e i video che condivide sul suo profilo. Ma c’è spazio anche per Maddalena Corvaglia, celebre per le sue foto salutiste e che mettono in mostra il suo fiso statuario. Un gradino dopo la Ferragni c’è Diana del Bufalo, ex allieva di Amici che pubblica foto di prodotti di bellezza e Clio Zamatteo, in tendenza grazie a Clio Makeup.

Tra gli uomini spunta Fabio Rovazzi che, con ben 1,4milioni di followers è il vero fenomeno della rete; Mario Di Vaio è al top grazie alla sua linea di moda, è fashion blogger e padre di una deliziosa bambina, conta ben 6milioni di seguaci. Il regno di Instagram, almeno qui in Italia, non è solo di Chiara Ferragni.

L'ombrellata in faccia a Chrissy Teigen in diretta televisiva

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Durante la diretta della NBC nella notte di Capodanno, la modella statunitense Chrissy Teigen è stata protagonista di una serie di gaffe che non sono sfuggite al pubblico (soprattutto sui social). Inoltre, poco dopo la mezzanotte, al momento degli auguri, la modella è stata inavvertitamente colpita da un'ombrellata di Leslie Jones



Il Capodanno della NBC, tra il "vaginal steaming" e l'ombrellata in faccia a Chrissy Teigel non convince il pubblico

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Lo show andato in onda la notte di Capodanno ha deluso i telespettatori, che sui social si sono scatenati. In particolare bersagliando la conduttrice Chrissy Teigel, che ha parlato di un rimedio particolare per le parti intime

Un Capodanno da dimenticare. Almeno per la NBC. La diretta televisiva della notte di San Silvestro ha, infatti, lasciato il segno. Soprattutto sui social, dove il pubblicoha scelto di manifestare anche una certa delusione. Secondo quanto riportato da Dagospia, quest'anno, il programma in onda nell'ultima notte dell'anno è stato considerato dal pubblico un vero disastro, finendo tra i commenti delusi sul web.

La polemica sul "vaginal steaming"

La più bersagliata? Probabilmente la conduttrice, Chrissy Teigen: i telespettatori, infatti, sembrano non avere apprezzato i consigli legati al "vaginal steaming", proprio a quindici minuti dalla mezzanotte. La celebre modella americana, infatti, davanti alle telecamere, avrebbe raccontato di un rimedio, che lei stessa ha documentato con delle foto su Instagram e che aveva pubblicizzato anche Gwynet Paltrow, per "pulire la vagina", regolare il ciclo mestruale e alleviare i crampi. La modella ha descritto, nei dettagli, come funziona il metodo (considerato da alcuni medici una pratica rischiosa), che consiste nell'accovacciarsi sopra una ciotola di acqua bollente, arricchita di erbe, per un periodo compreso tra i 20 e i 60 minuti. I particolari, però, non sono piaciuti ai telespettatori, che avrebbero trovato l'intrattenimento di pessimo gusto.

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Niente palla da Times Square e l'ombrellata

Al pubblico non sono sfuggiti nemmeno l'omissione, da parte della regia, di mostrare la discesa della famosissima palla di Times Square e l'ombrellata, che ha colpito in pieno volto Teigen durante gli auguri e l'abbraccio con Leslie Jones.

La Balivo si becca una multa ma scoppia a ridere divertita

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​La conduttrice televisiva è stata multata per aver parcheggiato l’auto in sosta vietata fuori da un ristorante: paparazzata, ha regalati sorrisi ai fotografi

Pranzo in montagna, con multa, per Caterina Balivo. La conduttrice di Vieni da meè stata infatti pizzicata dalla polizia per aver posteggiato l'auto in sosta vietata: la sanzione, dunque, è scattata puntale e inesorabile.

Il volto di Rai Uno, peraltro, era seguita anche dai paparazzi che l'hanno immortalata una volta uscita dal ristorante e negli attimi in cui ha preso in mano la multa, che i vigili le hanno lasciato sul parabrezza della vettura.

Sarà forse stata proprio la presenza dei fotografi, o forse no, ma la Balivo – nonostante l'amara sorpresa (una contravvenzione non fa mai piacere...) – ha avuto una reazione, diciamo, inaspettata: la 38enne è infatti scoppiata a ridere, salutando divertita i paparazzi lì presenti e mettendosi le mani in testa proprio per ammettere candidamente l'errore commesso. Insomma, mai dimenticarsi una sana risata e il buon umore per affrontare al meglio gli inconvenienti della quotidianità.

Anna Falchi fa gli auguri completamente nuda in spiaggia

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La showgirl, a Miami per il Capodanno, si fa fotografare completamente nuda e stesa sulla spiaggia: lo scatto hot per fare gli auguri ai suoi fan

"Buon Anna". È il primo post su Instagram del 2019 di Anna Falchi. Che fa gli auguri ai suoi follower pubblicando una foto che la ritrae completamente nuda, distesa a pancia in giù sulla spiaggia di Miami (guarda la foto).

"Mancano ancora poche ore, qui a #Miami, ma a voi che mi seguite dall’Italia auguro un Super 2019 #buonannonuovo #2019 #imieiattimi #happynewyear #annafalchi #buonanna", ha scritto nella didascalia del post.

[[foto 1623543]]

E ai fan che le chiedevano se l'immagine fosse autentica e se fosse stata scattata in queste ore, ha confermato tutto.

Visualizza questo post su Instagram

Mancano ancora poche ore, qui a #Miami, ma a voi che mi seguite dall’Italia auguro un Super 2019 #buonannonuovo #2019 #imieiattimi #happynewyear #annafalchi #buonanna

Un post condiviso da Anna Falchi (@annafalchi22) in data: Dic 31, 2018 at 3:08 PST

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