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Un Teatro dell'Opera pieno di vip per la serata di gala

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Serata di gala e spettacolo al Teatro dell'Opera di Roma ieri sera: presenti tutte le vip del momento, senza accompagnatori

Chiara Ferragni in abito verde acqua Dior, Fabiola Sciabarrasi con la figlia Sara Daniele, Matilde Brandi, Bebe Vio, Nancy Brilli, Rossella Brescia: quanti vip al Teatro dell’Opera di Roma, una serata davvero glam.

All’anteprima a inviti (super esclusivi) della “Serata Philip Glass”, Federico Balzaretti è in prima fila ad ammirare la sua Eleonora Abbagnato, étoile e direttrice del corpo di ballo del Teatro dell’Opera. E in platea ad applaudire c’è un parterre di vip. Non mancava nessuno alla serata di gala di gala di ieri sera a Roma. Per l'occasione, tutte le star del momento hanno sfoggiato i loro abiti, ed il loro sorriso migliore. Tra le protagoniste della serata Chiara Ferragni, Nancy Brilli, Rossella Brescia. Ciò che le ha unite ieri sera, oltre all'indiscussa bellezza ed eleganza, il fatto che si siano presentate tutte, senza i rispettivi compagni.

Una domanda che ancora oggi è senza risposta.


Amici 18, ecco chi è rimasto senza contratto discografico

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A poche ore dalla messa in onda della prima diretta del serale di Amici di Maria De Filippi, i cantanti ricevono i contratti da parte della case discografiche

A poche ore dallo start ufficiale del serale di Amici di Maria De Filippi, che riaprirà i battenti nella serata di sabato 30 marzo, è giunta un'importante comunicazione nelle casette dove soggiornano in quel di Roma gli allievi ammessi alla fase serale del talent-show del Biscione. A capitanare le due squadre tra loro avversarie, Bianca e Blu, saranno Ricky Martin e Vittorio Grigolo.

Amici 18, giungono i contratti discografici

Così come accade per consuetudine al celebre talent-show di Canale 5, prodotto e condotto da Maria De Filippi, alla fase serale di Amici 18 sono giunti i contratti discografici per i cantanti che animeranno le 7 settimane di routine previste per la fase serale del celebre format del Biscione. Le case discografiche hanno espresso il loro interesse ad ingaggiare nel proprio team di lavoro alcuni allievi della scuola più amata dagli italiani.

Secondo quanto è trapelato online, il cantante lirico Alberto Urso ha scelto l'etichetta Polydor Records (Universal) -(tra Polydor Records (Universal) e Sony music Italy)-, Giordana Angi ha scelto Virgin Records (Universal) -(tra Virgin Records (Universal), BMG Italia e Sony Music Italy)-, Mameli ha ricevuto 3 proposte discografiche da Polydor Records, Sony Music Italy, Warner Music Italy, così come Jefeo da Virgin Records, Sony Music Italy, Warner Music Italy, per Tishè giunta una proposta da Sony Music Italy e per Alvis una proposta da Island Records. L'unica cantante rimasta a mani vuote è Ludovica Caniglia.

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Lottie Moss fa impazzire i social e sfida la famosa sorella maggiore Kate

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Fonte foto: 
Instagram
Lottie Moss fa impazzire i social e sfida la famosa sorella maggiore Kate 1
Sezione: 

Ha solo 20 anni ma ha deciso che, a differenza della sorella, non entrerà nella storia della moda per essere stata un manifesto pro anoressia e una heroin chic. Lei preferisce che i suoi follower la amino perchè sensuale, morbida, con un lato B da sogno, segnando così un solco tra lei e l'ingombrante sorella Kate Moss, in nome della sensualità che per lei è una filosofia di vita

Francesco Arca hot su Instagram. E Laura Chiatti apprezza...

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"Mammina": così Laura Chiatti ha commentato lo scatto hot di Francesco Arca pubblicato dalla sua compagna Irene Capuano

Francesco Arcaè uno degli uomini più affascinanti del nostro Paese e nel corso degli anni ha avuto al suo fianco alcune delle donne più belle. Oggi accanto a lui c'è la bellissima Irene Capuano, la donna che gli ha regalato la gioia di due figli. I due amano condividere con i loro seguaci numerosi momenti familiari, come si evince dallo streaming di Irene Capuano. Oltre alle foto più strettamente familiari, però, Irene Capuano si dimostra una donna molto innamorata del suo uomo e nonostante i tanti anni insieme continua ad apprezzarne la bellezza come il primo giorno.

Lo dimostra uno degli ultimi scatti pubblicati dalla ragazza, dove si può apprezzare il fisico scultoreo di Francesco Arca di spalle, che ammira la bellezza del panorama di Milano con solo un asciugamano in vita, legato piuttosto in basso. Sigaretta in mano, il Duomo sullo sfondo e la luce calda del tramonto che gli accarezza la pelle nuda. Francesco Arca è da sempre famoso per il suo fisico di marmo e nonostante sia passato molto tempo dalla sua prima apparizione televisiva, il modello e attore continua a mostrare muscoli invidiabili.

Tantissimi seguaci di Irene Capuano e di Francesco Arca hanno apprezzato la fotografia postata con orgoglio dalla compagna dell'uomo e tra loro spicca il commento di una ex storica del modello. Laura Chiatti non è nuova a commentare le immagini di Francesco Arca sui social, dimostrando che tra i due è rimasto un ottimo rapporto, così come sicuramente con la sua attuale compagna. L'attrice non si è dilungata, ha scritto: “Mammina” accompagnato da quattro faccine con gli occhi a cuoricino che sottolineano l'apprezzamento da parte sua.

Visualizza questo post su Instagram

La mia vista sul Duomo #arcafamily #happiness #instalove #love #noi #milano #amoregrande #lontanimavicini #pickoftheday #vista #duomo #instagram #instalike

Un post condiviso da Irenecapuano (@irenecapuano) in data: Mar 25, 2019 at 9:58 PDT

Elena Santarelli e la foto con il figlio e il Papa: "La mia fede è aumentata"

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La bionda showgirl posta online una foto che la immortala con il figlio Giacomo e la piccola Greta, un'immagine che era stata scattata prima che venisse diagnosticato al figlio il tumore cerebrale

La showgirl televisiva e modella Elena Santarelli era recentemente tornata ad aprirsi ai media, circa la dolorosa malattia che sta affrontando il figlio Giacomo. Elena aveva ribadito in una recente intervista di non aver mai perso le speranze e di essere molto credente. La Santarelli sceglie ancora di confidare in toto nell'operato dei medici così come nelle preghiere che fa per il bene di suo figlio. La bionda modella aveva dichiarato di aver prestato la sua immagine e di aver vestito i panni di testimonial per l'importante Progetto Heal, un'onlus formata dalle famiglie con bambini malati di tumore al cervello, medici ed infermieri che si adoperano per la cura e la ricerca scientifica nell'ambito della neuro-oncologia infantile, e che raccoglie fondi destinati a finanziare la ricerca mediante il sostegno dell'équipe medica della struttura ospedaliera Bambino Gesù di Roma. E via social-media, questo venerdì la bella Elena ha pubblicato un post contenete una foto dal messaggio struggente.

Elena Santarelli e la foto con il Papa

Nella giornata di oggi, la showgirl Elena Santarelli ha colpito il popolo della rete, mediante la pubblicazione di un post dal messaggio commovente; la bella Elena ha postato una foto non proprio recente, che risale ad un periodo antecedente al momento in cui purtroppo è stato diagnosticato al figlio della Santarelli, il piccolo Giacomo, la sua malattia. "Questo è un vecchio selfie del giugno 2017, (lo specifico perché così non partono i titoli “ la Santarelli oggi in udienza dal Papa“), l’ho ritrovato questa mattina mentre pulivo le foto. La vita, spesso, ci pone dinanzi a delle prove complesse e inaspettate. Sono sfide cruente e dolorose, che c’inducono a riflettere sul senso e sui limiti del nostro percorso esistenziale. Molti mi chiedono se ho perso la fede, la risposta è NO... anzi è aumentata. Non mi sono mai sentita sola, buon venerdì", queste ultime sono le struggenti parole rilasciate per iscritto da Elena Santarelli, nella descrizione del suo ultimo post. Parole, quelle rilasciate online dalla Santarelli, che hanno colpito molto gli internauti.

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Michael Jackson, la verità sulle molestie nel libro della sorella?

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"Growing Up In the Jackson Family"è il titolo della biografia di LaToya Jackson, pubblicato più di venticinque anni fa, e che oggi potrebbe aprire nuovi scenari sulla questione delle molestie di Jacko

La grande voragine che il documentario "Leaving Neverland” ha originato intorno alla figura di Michael Jackson non dà segno di arrestarsi. E così, giorno dopo giorno ampliandosi sempre di più, inghiotte tutto ciò che ha intorno.

Dapprima è scoppiato il caso del presunto suicidio della figlia Paris Jackson. Poi la questione Barbara Streisand, con tanto di necessario dietrofront della cantante per essere stata troppo solidale con Jacko. Poi, ancora, tutta la questione della damnatio memoriae: la rimozione dei cimeli della star dal museo dei bambini di Indianapolis e la cancellazione della puntata dei Simpson dove Jacko doppiava un personaggio.

Insomma, pare che oggi il mondo sia diviso tra pro e contro Michael Jackson. Tutti questi riflettori puntati sul personaggio hanno fatto ritornare a galla anche vetuste questioni che sembravano superate. Come la polemica sul libro "Growing Up In the Jackson Family"scritto più di 25 anni fa dalla sorella di Jackson, la cantante, LaToya Jackson. All’interno del quale la donna accusava il padre Joe Jackson, scomparso nel 2018, di aver abusato di lei quando era una bambina. Per molti tutto ciò oggi potrebbe avere un qualche rapporto con i presunti abusi della star. Considerando anche che Jacko ebbe sempre un rapporto funesto con il padre, ma anche con la sorella. E all’epoca della pubblicazione di quelle notizie tutta la famiglia Jackson negò le accuse di LaToya, addebitando quel modo di fare al suo compagno e alla strumentalizzazione per fini meramente economici. Intanto il fantasma di Jacko non può ancora stare tranquillo

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Nina Moric rompe il silenzio e rassicura i fan sui social

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Nina Moric è tornata su Instagram con alcune storie per raccontare ai suoi follower le novità della sua vita privata che la tengono lontana dal mondo social

Nina Moric ha fatto sentire la sua assenza negli ultimi tempi sui social dove per qualche giorno non ha condiviso immagini e video con i suoi seguaci. In molti hanno associato la sua lontananza dal mondo di Instagram alla nuova incarcerazione del suo ex marito Fabrizio Corona, interpretandola anche come un modo per tutelare loro figlio Carlos Maria.

È stata la stessa Nina Moric a spiegare i motivi, tornando attiva su Instagram e pubblicando una serie di storie in cui ha aggiornato i suoi follower sulle novità che la riguardano. Nessun accenno a Fabrizio Corona, nessun commento sulla sua nuova condizione da recluso. La bella Nina con un gran sorriso ha parlato dei progetti lavorativi che la tengono impegnata a lungo e le impediscono di dedicare tempo ai suoi seguaci. Dopo aver attraversato diversi momenti bui, molto difficili come madre e come donna, Nina Moric sembra essere finalmente uscita dal tunnel anche grazie a una nuova strada professionale recentemente intrapresa, che sembra regalarle nuova linfa e vitalità.

“Non sono sparita, soltanto ho lavorato tantissimo su un progetto molto importante per me” Esordisce così la Moric, spazzando in un attimo tutti i commenti riguardanti la relazione tra la sua assenza e Fabrizio Corona. “Ho fatto tantissimi quadri e tra una settimana farò la mia prima mostra.” Nina Moric si è riscoperta artista e pare che abbia talento in questa nuova veste, tanto che la settimana prossima saranno esposti ben 45 dei suoi quadri in una nota galleria milanese. Nina Moric fatica a contenere la sua euforia per la notizia, tanto da dichiararsi stra-felice per i risultati che sta ottenendo e per le soddisfazioni che questo nuovo lavoro le sta regalando.

Masterchef 8, una foto rubata svela il vincitore?

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La finale di Masterchef 8 è alle porte e si fanno i pronostici sul possibile vincitore. C'è chi è pronto a scommetere che sarà Gilberto, paparazzato a pranzo con il giudice Giorgio Locatelli in occasione di Identità Golose

L'ottava stagione di Masterchef sta per volgere al termine. Il prossimo 4 aprile su Sky Uno andrà, infatti, in onda l'attesa finale. A contendersi il titolo di nuovo Masterchef d'Italia saranno i quattro concorrenti rimasti in gara: Gloria, Valeria, Alessandro e Gilberto. Secondo voci di corridoio sembra proprio che il favorito sia Gilberto Nierotti, 22 anni di Verona. Anzi, potrebbe aver già vinto. Perchè? Il giovane aspirante chef è stato paparazzato (fuori dagli studi televisivi) insieme a uno dei giudici del talent culinario, Giorgio Locatelli. I due sono stati immortalati allo stesso tavolo durante uno degli appuntamenti tematici del Congresso della Cucina "Identità Golose 2019" in corso a Milano.

È solo una coincidenza? Gilberto ha colpito così tanto lo chef Locatelli da volerlo al suo fianco? Oppure si tratta di un'annunciata vittoria? Purtroppo non è dato saperlo. La notizia, pubblicata dalla rivista di settore La Cucina Italiana, è apparsa quanto mai sorprendente, soprattutto la fotografia che parla da sola. Il veronese Gilberto, nel corso della trasmissione, ha saputo mettersi in mostra dimostrando doti eccezionali ai fornelli e un caratterino niente male, tanto da portarlo a scontrarsi di frequente con i giudici Joe Bastianich e Bruno Barbieri.

Per sapere se Gilberto sarà o meno il vincitore dovremo aspettare la puntata finale del 4 aprile. Nel frattempo possiamo solo pensare che lo chef Giorgio Locatelli abbia così tanto apprezzato le doti del giovane da volerlo a lavoro nella sua brigata, senza neanche attendere il termine del programma. Non sarebbe la prima volta che un giudice intravede doti straordinare in un concorrente tanto da volerlo con sè fuori dalle cucine di Sky Uno. È il caso di Bruno Barbieri e del cuoco libanese Youssef Maradona, partecipante della quinta edizione di Masterchef. In quell'occasione il concorrente non vinse ma ottenne un contratto da Barbieri in uno dei suoi ristoranti.

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Pino Insegno: ”Ho finto più orgasmi io di centomila donne messe insieme"

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Ai microfoni di Rai Radio 2 per la trasmissione “I Lunatici” l’attore, comico e doppiatore racconta i suoi primi anni di lavoro

La mia voce? Ho iniziato come doppiaggio di film prono. Dovevi godere nove ore al giorno senza alcun motivo”. Con queste parole Pino Insegno, ai microfoni di Rai Radio 2 nella trasmissione “I Lunatici”, ha raccontato il suo debutto come doppiatore di film porno. Oggi che è un famoso attore, comico e doppiatore ripercorre con la memoria dei ricordi quei momenti del lontano 1979, quando la categoria dei film porno veniva trasmessa al cinema, e, come ci tiene a ribadire, pagavano anche bene.

Nel corso dell’esilarante intervista, Insegno, paragona la voce ad uno strumento che è a disposizione degli uomini, e che perciò bisogna imparare ad usare, magari a scuola e attraverso esercizi di respirazione. La scuola dovrebbe insegnare l’impostazione vocale, conclude Insegno.

Poi, con aria scanzonata si lascia andare a curiosità su come: il nome del personaggio più figo doppiato? "Brad Pitt" risponde Insegno; che ha doppiato nel film "L’esercito delle dodici scimmie".

Poi, avviandosi alla conclusione, ritorna sulla questione film spinti con una stoccata all’universo femminile: ”Ho finto più orgasmi io di centomila donne messe insieme” così, per alimentare ancora una volta la vexata quaestio di chi tra maschi e femmine sa fingere meglio a letto.

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Isola, l'ultima cena per i naufraghi è un po' funesta

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I naufraghi si accingono ad abbandonare Cayo Paloma, ma durante l'ultima cena qualcosa va storto

Si avvicina la messa in onda della puntata finale de L'Isola dei famosi, che, salvo cambiamenti del palinsesto Mediaset, verrà mandata in onda il prossimo 1° aprile e in prima serata su Canale 5. A Cayo Paloma piove e secondo Marina La Rosa l'Honduras piange il preannunciato addio degli isolani all'Honduras.

L'ultima cena dei naufraghi è un po' funesta

"L'Honduras piange per la fine del programma", ha dichiarato Marina La Rosa, la quale è convinta che a Cayo Paloma sia venuto a piovere per via del preannunciato addio dei naufraghi al gioco honduregno. Nel nuovo daytime settimanale, è arrivato il momento dell'ultima cena da tenersi in Honduras e Sarah Altobello si è detta convinta che il riso avrebbe avuto lo stesso sapore del bacio che tanto ci si aspetta dalla persona amata. Ma qualcosa è andata male per i naufraghi. Una gran parte del riso preparato per l'ultima cena degli isolani è caduta, finendo sulla sabbia, insomma una cena funesta, potremmo dire, per gli affamati del reality-show condotto da Alessia Marcuzzi. Alla fine, però, la produzione ha deciso di non lasciare a bocca asciutta gli isolani; nel daytime è giunto un inaspettato comunicato per i naufraghi, ai quali è stato chiesto di lasciare Cayo Paloma e di raggiungere una piccola lingua di sabbia immersa nel mare. Una volta arrivati a destinazione, Marina si è avvicinata a un contenitore appoggiato vicino a un totem e lo ha scoperchiato, per poi scoprire che il contenitore conteneva all'interno una pizza. La deliziosa scoperta di Marina ha regalato a tutti i naufraghi un momento di gioia incontenibile. Per scoprire chi vincerà il reality-show, non ci resta altro che attendere la puntata del 1° aprile.

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Vladimir Luxuria contro Irama: "Istiga alla violenza contro i trans"

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Vladimir Luxuria si sfoga online, contestando il messaggio della canzone di Irama, dal titolo "Stanotte", che secondo Vladimir istigherebbe alla violenza ai danni dei trans

Il noto volto televisivo, Vladimir Luxuria, si è aperta ai suoi followers a margine del testo, a detta di molti alquanto discutibile, di una canzone contenuta nell'album dal titolo "Giovani", di Irama, il vincitore di Amici 17 reduce dalla sua partecipazione al Festival di Sanremo 2019.

Vladimir Luxuria vs. Irama: l'affaire "Stanotte"

Via social-media l'opinionista televisiva Vladimir Luxuria ha voluto rilasciare un post al vetriolo contro il cantante e vincitore di Amici, il quale ha trionfato alla diciassettesima edizione del talent-show di Maria De Filippi. Nello specifico, Vladimir ha tenuto ad evidenziare quanto alcuni lyrics della canzone "Stanotte" siano a suo dire all'insegna della superficialità e dai messaggi sbagliati. "Non è bello che in un album che si intitola Giovani e che ai giovani è rivolto si citi, nell’elenco di cose da fare in una serata, fare a pugni con quel trans”. Ha riportato per iscritto online la Luxuria, la quale ha poi aggiunto, esprimendo la sua idea maturata sul cantante: "Eppure, Irama sembra essere un artista molto sensibile... ma bisognerebbe avere più cure dei messaggi che si lanciano". L'opinionista televisiva sembra aver lanciato un chiaro messaggio ai network radiofonici, per chiedere che le radio non passino la canzone "Stanotte". Cosa ne penserà Irama?

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Nicole Kidman e Hugh Grant nella nuova serie tv The Undoing

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Nicole Kidman insieme a Hugh Grant ed Edgar Ramirez nella prossima serie The Undoing, dal creatore di Big Little Lies

Dopo il successo di Big Little Lies, Nicole Kidman torna protagonista di una nuova serie tv: The Undoing.

The Undoing è basata sul romanzo You Should Have Known di Jean Hanff Korelitz e vedrà Nicole Kidman interpretare Grace Sachs una psicologa di successo in procinto di pubblicare il suo primo libro. Grace è felicemente sposata e con un figlio che frequenta una prestigiosa scuola di New York.

La serie racconta di come la sua vita perfetta venga stravolta da una morte violenta, un marito scomparso e una serie di terribili rivelazioni su un uomo che pensava di conoscere. Distrutta dallo scandalo e dal fatto che non abbia lei stessa seguito i suoi consigli, Grace dovrà tentare di risollevarsi per il suo bene e per suo figlio.

Nel cast oltre a Nicole Kidman ci sarà anche Hugh Grant, nella parte del marito di lei, mentre Noah Jupe (A Quiet Place) avrà il ruolo del figlio. Inoltre, recentemente annunciato dopo la grande interpretazione che lo ha visto partecipe in American Crime Story: L'assassinio di Gianni Versace, ci sarà anche Édgar Ramírez nei panni del detective Joe Mendoza. Altro nome di spicco è Donald Sutherland nel ruolo del padre di Grace.

La serie targata HBO è creata da David E. Kelley, autore di successo che ha firmato altri grandi serie tv: Ally McBeal, Goliath e Big Little Lies in cui Nicole Kidman ha un ruolo centrale e che presto tornerà con una seconda stagione.

Angelina Jolie in trattative con la Marvel per un cinecomics

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Angelina Jolie potrebbe entrare nell’universo Marvel con il film The Eternals, un progetto sulla scia di Avengers e Guardiani della Galassia

Secondo i rumors rimbalzati su internet negli ultimi giorni, Angelina Jolie potrebbe entrare a far parte dei film del Marvel Cinematic Universe.

Dopo Avengers: Endgame non finiranno di certo le trasposizioni cinematografiche delle avventure dei supereroi dei fumetti Marvel.

Infatti, tra i progetti della Marvel per il post Avengers c’è anche il film The Eternals. La storia è basata sui fumetti di Jack Kirby e parla degli Eterni, cioè degli esseri sovrumani con poteri incredibili e presenti sulla Terra da milioni di anni. Gli Eterni sono stati creati da entità cosmiche chiamate Celestiali, a loro si contrappongono i Devianti, anch’essi creati dai Celestiali.

Oltre a questo, non sappiamo molto per quanto riguarda la storia, ma oltre alla possibile partecipazione di Angelina Jolie si parla anche della presenza del primo supereroe dichiaratamente gay.

Con The Eternals l’idea è quella di creare un nuovo corso di supereroi con di più personaggi, come fatto in passato con Avengers prima e Guardiani della Galassia poi. Quindi un progetto impegnativo che potrebbe occupare più anni.

Forrest Gump e il sequel del film mai realizzato

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Forrest Gump doveva avere un seguito ma alla fine non se ne fece nulla, ecco la storia dietro al sequel mai venuto alla luce

Agli Oscar del 1995 Forrest Gump sbancò con sei statuette tra cui miglior film, miglior regista e miglior attore.

Il protagonista di questo film diventato un titolo immancabile da vedere più volte fu Tom Hanks, vincitore per la seconda volta di fila del premio come migliore attore, diretto da Robert Zemeckis, altro grande nome del cinema. Alla sceneggiatura, anche in questo caso vincitore, Eric Roth, il quale ha lavorato sulla base dell’omonimo romanzo di Winston Groom.

In una recente intervista rilasciata da Eric Roth a Yahoo Entertainment, lo sceneggiatore ha dichiarato come ci sia stata la concreata possibilità duranti gli anni 2000 di realizzare un sequel di Forrest Gump. Questa volta però la storia si sarebbe discostata dal seguito scritto da Winston Groom con il libro Gump & Co.

Il film doveva essere incentrato sul figlio di Forrest e Jenny, sieropositivo e con problemi con i compagni di scuola a causa della sua malattia. Come per Forrest anche il figlio doveva essere partecipe di eventi di cronaca rilevanti, in particolare doveva essere nella Ford Bronco di O. J. Simpson nel celebre inseguimento della polizia e danzare con la principessa Diana ad un ballo di beneficenza, come fece John Travolta, finendo poi con l’attentato del 1995 avvenuto in Oklahoma, tra le cui vittime ci sarebbe stata anche la donna che amava. Insomma la sceneggiatura era pronta.

E quindi perché il film non è stato realizzato? Lo sceneggiatore Eric Roth, Tom Hanks e Robert Zemeckis l’11 settembre del 2001 si ritrovarono per ragionare su quanto avvenuto con l’attentato alle Torri gemelle e alla fine decisero che il film non avrebbe avuto senso: “Ci siamo guardati in faccia e abbiamo capito che il film non avrebbe avuto più nessun significato”.

Quando il rivoluzionario Gramsci leggeva i rivoluzionari Chesterton e Conan Doyle

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Raccolti i saggi dell'intellettuale sui «gialli»: «Il miglior detective? Padre Brown»

A nno cruciale, il 1929. Quello in cui debuttarono I Libri Gialli della Mondadori ma anche quello in cui Antonio Gramsci rinchiuso nel carcere di Turi iniziò la stesura dei suoi Quaderni. Come ricorda lo studioso Alessandro Zaccuri: «I gialli rientravano perfettamente nella fattispecie della letteratura popolare alla quale Gramsci dedica le proprie annotazioni, ma con la sua predominanza di autori quasi esclusivamente anglosassoni la nuova collana sembrava anche confermare la condizione di sostanziale marginalità che il genere poliziesco scontava al momento nel nostro Paese».

Il volume Sherlock Holmes & Padre Brown Note sul romanzo poliziesco (Marietti 1820) ci permette di rileggere le acute osservazioni di Gramsci su due dei protagonisti più rivoluzionari della storia della letteratura poliziesca, assieme ad alcuni interessanti saggi d'appoggio del già citato Zaccuri ma anche di Chiara Daniele e Jean-Louis Ska. In una lettera a Tatiana Schucht dell'11 agosto 1930, Gramsci spiega che stava cercando di riprendere con forza a scrivere nonostante le condizioni alle quali lo sottoponeva la detenzione e consigliava a Tatiana di recuperare un libro capace di emozionarla: «Sai che è stata pubblicata la continuazione delle avventure di padre Brown? Il libro è uscito presso la casa editrice Alpes di Milano e si intitola La saggezza di padre Brown; ti informo perché il primo volume, mi pare, ti era piaciuto molto e se nel primo il padre Brown era ingenuo mentre nel secondo è saggio chissà quali progressi avrà fatto la sua capacità di induzione e di introspezione psicologica».

Gramsci era rimasto molto colpito dalla narrativa di Chesterton tanto che in una successiva missiva del 6 ottobre analizza la qualità delle sue storie mettendole a confronto con quelle di un altro autore: «Chesterton ha scritto una delicatissima caricatura delle novelle poliziesche più che delle novelle poliziesche propriamente dette. Il padre Brown è un cattolico che prende in giro il modo di pensare meccanico dei protestanti e il libro è fondamentalmente un'apologia della Chiesa Romana contro la Chiesa Anglicana. Sherlock Holmes è il poliziotto protestante che trova il bandolo di una matassa criminale partendo dall'esterno, basandosi sulla scienza, sul metodo sperimentale, sull'induzione. Padre Brown è il prete cattolico che attraverso le raffinate esperienze psicologiche date dalla confessione e dal lavorio di casistica morale dei padri, pur senza trascurare la scienza e l'esperienza, ma basandosi specialmente sulla deduzione e sull'introspezione, batte Sherlock Holmes in pieno, lo fa apparire un ragazzetto pretenzioso, ne mostra l'angustia e la meschinità».

Aggiungendo un po' di pepe al suo commento esplicita il suo commento letterario: «D'altra parte Chesterton è grande artista, mentre Conan Doyle era un mediocre scrittore, anche se fatto baronetto per meriti letterari; perciò in Chesterton c'è un distacco stilistico tra il contenuto, l'intrigo poliziesco e la forma, quindi una sottile ironia verso la materia trattata che rende più gustosi i racconti». Antonio Gramsci è stato uno dei primi critici a porsi anche il problema del «perché è diffusa la narrativa poliziesca» e mette a confronto altri grandi protagonisti della letteratura popolare (Verne, Wells, Dumas, Schiller, Hoffman, Rodin, Poe, Balzac, Radcliffe).


"Per far leggere i bimbi bisogna volare alto con un po' di paura..."

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L'editore partito dal nulla è oggi al centro di un impero dove comandano i piccoli lettori

«Il 2018 è stato il nostro anno migliore: abbiamo avuto un giro d'affari di novantuno milioni di sterline. L'anno prossimo puntiamo a cento. Siamo la casa editrice indipendente di libri per bambini più importante della Gran Bretagna, siamo tradotti in cento lingue e abbiamo nove edizioni estere, fra cui quella italiana, dal '95 e, ora, anche cinese. In Italia, a febbraio, rispetto al 2018 siamo cresciuti del 48 per cento, anche se il mercato più in crescita è la Germania». Peter Usborne ha 82 anni. Risponde al telefono dal suo ufficio, nella sede londinese delle edizioni Usborne. Nate nel 1973, oggi pubblicano quattrocento titoli l'anno, alcuni ormai di culto: come la serie Vesto le bamboline e quella di Poppy e Sam, gli sticker, i libri-puzzle, quelli sui labirinti, i numeri, le avventure spaziali... Una azienda familiare, ancora condotta dal fondatore Peter con la figlia Nicola, oggi vicedirettore esecutivo. Lunedì primo aprile racconteranno insieme la storia della loro avventura editoriale alla Children's Book Fair di Bologna (ore 12, Sala Preludio).

Come è nata la Usborne?

«Dopo l'università fondai una rivista satirica, Private Eye. Poi trovai lavoro in una grossa casa editrice, la Bpc Publishing. Ero l'assistente del capo: per due o tre anni presi soprattutto appunti».

Poi?

«Un venerdì pomeriggio alle tre mi telefonò mia moglie: Peter, sorpresa, diventerai papà. Meraviglioso. Andai dal capo: John, posso fare qualcosa che riguardi i bambini? E lui: D'accordo, scendi di due piani, al reparto educational, e vedi che cosa fare».

Che cosa ha fatto?

«Ho inventato una serie per bambini che iniziavano a leggere: libri non fiction, brevi, abbastanza divertenti. Un successo. Diventai direttore editoriale. Dopo due anni, nel bagno degli uomini, incontrai il mio ex capo».

John.

«Mi chiese: Come va? Che cosa vorresti fare?. Gli dissi la verità. Vorrei iniziare una impresa tutta mia. E lui: Ok, ti darò i soldi per farlo. Mi prestò l'equivalente di un milione di sterline. In cambio ebbe il diritto di acquistare il 49 per cento delle azioni, nel caso l'azienda avesse avuto successo. Cosa che poi è avvenuta. È stato più di 45 anni fa, e non mi sono mai guardato indietro».

Da piccolo che cosa sognava di fare?

«Il pilota di Spitfire. Sono nato nel 1937, ho vissuto la Seconda guerra mondiale. Le nostre popstar erano i piloti di Spitfire».

Non è diventato pilota però.

«Ho preso il brevetto di volo. Per vent'anni ho volato con il mio aereo e, due anni fa, sono riuscito a volare per un'ora con uno Spitfire. Non mio, in affitto: comprarlo costa sei milioni di sterline...».

Com'è stato?

«Straordinario. Si solleva come un razzo, è potentissimo».

Ha ricevuto una formazione d'élite.

«Assolutamente. Ho frequentato le scuole private più costose d'Inghilterra: Eton, Oxford. Ho studiato i classici, greco e latino. Se mi è servito per diventare un editore per bambini? Non molto. I miei studi non hanno niente a che vedere con i miei successi».

La sua è sempre una azienda familiare?

«Sì. Siamo grandi, ma solo in relazione ai libri per bambini. Io non voglio essere grande, non è una cosa particolarmente eccitante; essere bravi lo è. E io sono molto orgoglioso di tutti i nostri libri, perché non sono solo dei successi commerciali: sono molto buoni. Li leggo uno per uno. Anche se non sono più miei: ci sono trecento persone che lavorano qui».

Chi sono?

«Cinquantacinque sono disegnatori. Li cerchiamo fra gli artisti con più talento nel mondo».

Fate tutto in casa?

«Tutto, eccetto la fiction. Ma il 90 per cento dei nostri libri è non fiction, e facciamo tutto noi».

Come nasce un libro?

«Ci sono due risposte. La prima è: con grande difficoltà. È fantasticamente dura. La seconda è: tutta la vita che giro con un taccuino in tasca. Qualunque cosa è un'idea per un libro, tutto il tempo».

E concretamente?

«Facciamo riunioni, molto faticose: dopo devo farmi un bagno, sono appiccicoso e sudato».

Che cosa succede in queste riunioni?

«Le chiamiamo title meeting. Sono tutti preoccupati. Perché io dico: se non riusciamo a pensare a 400 titoli brillanti, perdiamo il lavoro. Di sicuro conoscerà il proverbio: il bisogno aguzza l'ingegno».

Quindi il trucco è...

«Diffondo la paura, quella che, all'inizio, era solo la mia».

Non è anche divertente fare libri per bambini?

«Divertente è la parola sbagliata. Quella giusta è piacevole. Amo fare l'editore. La mia speranza è che, quando non ci sarò più, l'azienda resti ancora nostra, dei miei due figli. Mi darebbero un sacco di soldi, se vendessi, ma non ne trarrei più alcun piacere».

Riceve molte offerte?

«Sì, molte. Diciamo che negli ultimi due anni sono andato a pranzo con almeno quindici dirigenti delle più grandi case editrici. Prima che arrivi la portata principale, la risposta è già: No. Il fatto è che nell'editoria tutti vogliono i libri per bambini».

Perché vendono così bene?

«Perché il mondo è sempre più internazionale, grazie agli aerei. E i genitori sono preoccupati del futuro dei loro figli: quindi si interessano alla loro istruzione, e che sappiano l'inglese. Noi non siamo stati toccati dall'elettronica: i libri per bambini vanno sempre meglio. E sono fatti sempre meglio».

Quando un libro è «buono»?

«Quando un bambino lo vuole. Deve essere voluto: i colori luminosi, i disegni con un loro stile, l'umorismo. Deve dirti: Guardami, sono speciale. Devi volerlo prendere dallo scaffale. Se devi spiegare perché è da comprare, hai già fallito».

Quanto impiegate a creare un libro?

«In media nove mesi, come un bebè. Ma anche un anno o perfino due, se la grafica è complessa. Servono moltissimi soldi...»

Quanti?

«Non ho mai fatto un calcolo preciso ma, diciamo, fra i 50 e centomila euro a libro. Io voglio che i nostri libri siano buoni come il gelato, come la cioccolata».

J.K. Rowling è inglese, come lei.

«Una donna meravigliosa. Ha fatto più lei per l'editoria che chiunque altro: grazie a lei, leggere non è più qualcosa di imbarazzante, leggere è diventato cool, è alla moda».

L'Inghilterra di oggi è il cuore dell'editoria per bambini?

«Si sbaglia. L'Inghilterra è il quartier generale dell'editoria per bambini dalla metà dell'Ottocento, da Alice nel Paese delle meraviglie. Se mi chiede perché, non lo so, ma è così. Li facciamo bene».

Che cosa?

«Gli imperi, e i libri».

Rivolta anti social dei figli vip: "Basta foto senza permesso"

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L'ultimo caso è quello di Apple Martin che bacchetta la mamma Gwyneth Paltrow. È il ritorno della privacy

A un anno, a quattro anni, non si ribellano, poveri piccoli. Poi a quattordici si incacchiano. E chiedono ai genitori di togliere quella foto da instagram.

Prendete Apple Martin, la figlia dell'attrice Gwyneth Paltrow e del leader dei Coldplay Chris Martin. La ragazzetta, dotata evidentemente di un rispettabile caratterino, ha rimbrottato mamma Gwy (premio Oscar nel 1999 per Shakespeare in love e oggi più che altro dedita a far soldi con il sito di lifestyle sostenibile Goop) che ha pubblicato un selfie in cui mamma e figlia sono su una pista da sci. La mamma, sempre bellissima, nature (va bene, con qualche ritocchino, ma lieve lieve). La figlia con degli occhialoni da sci che ne mostrano solo il nasino e la bocca perfettamente disegnata e ne nascondono la somiglianza pare imbarazzante con mammà. La foto ha comunque fatto innervosire Apple (magari arrabbiata con la madre per altri motivi), che ha scritto a commento dell'immagine: «Mamma, ne abbiamo discusso. Non puoi postare niente senza il mio consenso». Gwy a quel punto ha avuto la classica reazione da mamma di mezza età (che è quello che poi è): «Ma non ti si vede neppure la faccia». E la cosa è finita qui: con la foto che è rimasta su Instagram e il commento di Apple che invece è sparito.

La Paltrow per la verità non squaderna molto spesso l'album di famiglia sui social. Sono ben altri i personaggi famosi che indulgono al cosiddetto sharenting, parola inglese con cui si definisce il postare compulsivo delle immagini dei figli sul web. Da noi ci sono gli inesorabili Ferragnez (Chiara Ferragni+Fedez) che sin da quando poco più di un anno fa, il 19 marzo 2018, è nato il figlio Leone ne hanno fatto una star dei social, postando fotografie del povero infante con ogni possibile outfit e intento in ogni infantilmente inevitabile smorfia. C'è solo da sperare che da grande faccia onore al suo nome sbranando i nel frattempo chissà se ancora famosi genitori.

Altra stella inconsapevole del web, parzialmente omonimo del baby-Ferragnez, è Nathan Leone Di Vaio, figlio di Mariano Di Vaio, il Chiaro Ferragni uomo, blogger e modello pare piuttosto quotato (bello è bello) e della meno nota fashion blogger Eleonora Brunacci. I due hanno aperto un profilo Instagram al figlio il giorno stesso in cui il poverino è nato, il 26 novembre 2016, facendone un piccolo monumento fotografico al bellissimo bambino. Contenti loro. E contenti evidentemente anche i 237mila follower della pagina.

All'estero dedicare una pagina al figlio è una pratica comune a molte star. La tennista Serena Williams lo ha fatto per Alexis Olympia junior, figlia sua e del cofondatore di Reddit Alexis Ohanian: della deliziosa riccia bambina, che ha un anno e mezzo, si può conoscere davvero tutto, c'è anche uno scatto in cui porta sulle spalle un portaracchette minuscolo; e in un'altra gioca con l'erba di un campo da tennis, forse a Wimbledon. Ah, i follower in questo caso sono 577mila.

Anche il cantante John Legend non si perita di postare fotografie con il figlio Miles Theodore Stephens, avuto con la modella Christine Teigen. Proprio un paio di giorni fa ne ha pubblicata una in cui papà e figlio indossano la stessa felpa nera con la scritta «Love» in rosso, particolare che accentua la somiglianza tra i due.

Una coppia che ha trasformato il pargolo in guancia da instagram è quella formata dalla modella canadese Mikhaila «Coco» Rocha e dall'imprenditore James Conran, che hanno aperto un profilo per la figlia Ioni James, quattro anni appena compiuti. in questo caso i follower sono un po' meno («appena» 74mila) ma la piccola si è consolata sfilando qualche mese fa sulle passerelle dell'alta moda parigina mano nella mano con la mamma per Jean-Paul Gaultier. Di questo probabilmente tra qualche anno la piccola Ioni James non si lamenterà.

"Ma così mi tocca la bestiolina". La gaffe di Carmen Di Pietro con Bonolis

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Nella terza puntata di "Ciao Dawin"è subito Carmen di Pietro show, con tanto di gaffe e colpo basso verso Paolo Bonolis

Nella terza puntata di Ciao Darwin, lo show di Canale 5 condotto da Paolo Bonolis, nella puntata trasmessa ieri sera, venerdì 29 marzo 2019, si sono scontrati la squadra delle Cime, capitanata da Umberto Broccoli, e quelle delle Rape che ha visto in Carmen di Pietro la sua giunonica “capitana”.

Ed è proprio all’inizio della trasmissione, quando sono state presentate le due formazioni di Ciao Darwin, che Carmen Di Pietro ha regalato la sua prima iconica gaffe. La showgirl, infatti, ha iniziato uno scambio di battute a doppi sensi con Bonolis con tanto di botta sulle parti intime del conduttore, il quale ironicamente, è stato al gioco della di Pietro.

Alla domanda sul perché la squadra delle Cime è migliore di quella delle Rape, la showgirl napoletana afferma. "Quello che vale nella vita è l’esperienza. Non è il titolo di studio che conta – afferma gesticolando fino a colpire accidentalmente le parti basse del conduttore di Ciao Darwin -. Vi sentite intelligenti solo perché avete una laurea. Non fate altro che pensare e pensare. Siete dei secchioni incredibili. Essere rape non significa essere stupidi".

Ma la toccatina Bonolis l'ha sentita e subito ha esclamato: "Ma così mi tocca la bestiola. Stia attenta. Faccia attenzione con quelle mani". E subito la gaffe della Di Pietro è diventata virale.

Vanja Josic, la Madre Natura che ha stregato il pubblico

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Fonte foto: 
Instagram
Vanja Josic: la Madre Natura che ha stregato il pubblico di "Ciao Darwin" 1
Sezione: 

Gli scatti più bella della modella serba apparsa in tv nello show di canale 5

"Bentornato Presidente": il governo gialloverde tra parodia e realtà

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Claudio Bisio è il mattatore di un instant-movie mediamente divertente, che racconta in chiave satirica la politica di oggi.

"Bentornato Presidente" racconta di come a otto anni di distanza da quando è stato eletto "per caso" Presidente della Repubblica, Peppino Garibaldi (Claudio Bisio) torni a Palazzo Chigi, stavolta come Premier scelto dalle fazioni che hanno vinto le elezioni. A spingerlo all'impresa non tanto il senso di responsabilità verso l'Italia quanto la volontà di riconquistare la bella Janis (Sara Felberbaum), da cui ha avuto una figlia.

Il cambio in cabina di regia, al posto di Riccardo Milani ora ci sono Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi, ha fatto sì che il seguito di "Benvenuto Presidente", campione d'incassi di un lustro fa, sia molto più ancorato all'oggi ma godibile come l'originale.

Dotato di una meccanica comica a orologeria, "Bentornato Presidente" fila per la prima metà mettendo in scena una caricatura (molto realistica a dire il vero) della compagine politica attuale. Il film costituisce una sintesi di quanto accaduto dal 4 marzo 2018 in poi nel nostro Paese. Due leader non riescono a trovare un accordo e nessuno dei due ha la maggioranza per governare da solo: uno è Teodoro Guerriero (Paolo Calabresi), leader di Precedenza Italia, l’altro Danilo Stella (Gugliemo Poggi), giovane alla guida del Movimento Candidi. All’opposizione, invece, Vincenzo Maceria (Marco Ripoldi), segretario di Sovranità Democratica. A vigilare sulla situazione, un rassegnato Presidente della Repubblica (Antonio Petrocelli). Facilissimo associare questi personaggi a figure reali, ivi compreso il premier scelto perché ritenuto "manovrabile" che qui ha il volto, appunto, di Bisio.

Tra i pregi del film c'è quello di non schierarsi con nessuna delle parti e di criticare non solo gli eletti ma anche la natura egoistica dell'elettore medio (un po' come fecero Ficarra e Picone nel loro "L'ora legale").

Finché l'accento resta sul parallelo tra fiction e realtà, "Bentornato Presidente" intrattiene, poi inizia ad arrancare. Nonostante le sbavature presenti nella seconda parte, la sceneggiatura nel complesso funziona e i personaggi di contorno, molti dei quali inediti, sono indovinati, così come i riferimenti a strumenti moderni di potere come i social network e le fake news.

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