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Channel: Il Giornale - Spettacoli
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Isola, la confessione hot delle ex naufraghe: "Ce l'ha veramente piccolo"

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Ospiti di Casa Signorini, Cecilia Capriotti e Eva Henger hanno spifferato dettagli intimi di un naufrago dell'Isola dei Famosi

A pochi giorni dalla fine dell'Isola dei Famosi, spuntano sui naufraghi del programma retroscena davvero bollenti.

E chi può averli svelati se non gli ex naufraghi? Ospiti di Casa Signorini, Cecilia Capriotti e Eva Henger hanno fatto delle confessioni davvero particolari. Nello specifico, è stata proprio la prima ad aprire il discorso, o meglio, a spifferare dettagli intimi di un ex naufrago dell'Isola.

Cecilia Capriotti, senza filtri, ha parlato di un "minidotato" in Honduras: "Pare ce l'abbia piccolo in una maniera impressionante. Non l'ho visto direttamente ma mi è stato raccontato". La confessione è un vero e proprio assist per Alfonso Signorini che, incuriosito, cerca di andare "a fondo" alla vicenda. "Amore, secondo te chi ce l'ha piccolo?", chiede a questo punto il padrone di casa a Eva Henger. E lei, probabilmente anche per il trascorso un po' burrascoso, replica: "Forse Francesco Monte?".

Ma secca arriva la risposta di Alfonso Signorini: "Francesco non credo proprio, amore. Anche perché è stata una delle prime cose che ho chiesto ad una mia amica". E dopo la simpatica risposta del padrone di casa, le due ex naufraghe dell'Isola si sono tirare indietro e non hanno voluto fare nomi. Il pubblico, però, è sempre attento e ha ricollegato la confessione della Capriotti ad una scena di Bianca Atzei e Filippo Nardi di qualche mese. Filippo, infatti, si era spogliato davanti a Bianca e lei divertita aveva commentato: "Ma ce l'hai veramente piccolo".

Mistero risolto, forse?


Nadia Toffa rassicura: "Ci vediamo domenica a Le Iene"

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Nadia Toffa torna in tv dopo aver saltato una puntata de Le Iene: "Ci vediamo domenica, vi voglio bene"

"Ci vediamo domenica". Con un post su Facebook, Nadia Toffa rassicura i fan dopo che la scorsa settimana aveva disertato la puntata de Le Iene perché "provata dalle cure".

"Un semplicissimo vi voglio bene!", ha scritto sotto la sua foto la Toffa sulla sua pagina Facebook, "Ci vediamo domenica. Buon tutto nel frattempo. Baci immensi da questa facccetta da riposino. La vostra N."

A dicembre scorso l'ormai storica inviata e conduttrice de Le Iene aveva avuto un malore mentre realizzava un servizio. "Ho avuto il cancro", ha rivelato un paio di mesi fa tornando in tv con una parrucca e spiegando di essersi sottoposta a radioterapia e chemioterapia per evitare una ricaduta. La scorsa settimana aveva invece dovuto dare forfait perché le cure molto pesanti l'avevano costretta al riposo.

Ballando con le stelle, Paolo Belli: "Non dimentico i periodi in cui avevo tutte le porte chiuse"

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Intervistato dal settimanale Spy, l'altro conduttore di Ballando con le stelle parla della sua carriera e della sua vita: "Non sono capace di fare niente, ma quando scrivo canzoni mi sembra di stare in un'altra dimensione terrena"

Paolo Belli, il popolare musicista che conduce Ballando con le stelle al fianco di Milly Carlucci, racconta in un'intervista esclusiva a Spy il segreto del suo successo.

Nel numero della rivista in edicola da venerdì 13 aprile, Paolo Belli parla della sua carriera e della sua vita: "Nasco ateo, ma se mi è successo questo significa che davvero lassù esiste un'energia straordinaria. Non sono capace di fare niente nella vita, ma quando scrivo canzoni mi sembra di stare in un'altra dimensione terrena. Vedo quel che è nato e mi rendo conto di essere guidato dall'alto. Ogni volta mi sembra un piccolo miracolo".

L'altro conduttore di Ballando, quindi, dice di non poter far altro che dire "grazie anche alle persone che hanno creduto in me come Giorgio Panariello". Poi conclude: "Gli dicevo 'quello che faccio io, in tv non funziona'. E lui: 'Fidati'. Ma nonostante tutto, non dimentico mai i periodi bui in cui tutte le porte per me erano chiuse".

Regina Elisabetta: perché uno dei suoi soprannomi è Gary?

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La Regina Elisabetta viene chiamata anche con alcuni soprannomi, tra cui spicca quello di Gary: dato dal nipote, il principe William

Anche la Regina Elisabetta II, il cui nome completo è Elizabeth Alexandra Mary, non è immune dall'essere chiamata tramite alcuni soprannomi. All'epoca della sua salita al trono, avvenuta il 6 febbraio del 1952, fu ufficialmente incoronata Regina con la seguente formula: "Sua Maestà Elisabetta Seconda, per Grazia di Dio, del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, e dei Suoi altri Reami e Territori, Regina, Capo del Commonwealth, Difensore della Fede".

Ma ben diversa è la parte relativa ai veri e propri soprannomi che la Regina ha avuto dalla sua famiglia, alcune volte teneri e affettuosi e altre volte perlopiù fantasiosi. Ad esempio il marito, il duca di Edimburgo, la definisce affettuosamente "salsiccia" o "cavolo", mentre gli amici e i parenti da grande la chiamavano "Lilibet". Si racconta che persino il piccolo principino Georgericorra a un nomignolo: la chiamerebbe "gan-gan".

Forse il soprannome migliore con cui viene chiamata la Regina Elisabetta II è "Gary", dato dal principe William. Il motivo per il quale ha scelto questo nomignolo, risiede nel fatto che pare da piccolo non riuscisse a pronunciare correttamente "granny", la parola nonna. Sembra che il tutto sia stato confermato dalla regnante stessa durante un'intervista. Alla domanda su chi fosse Gary, lei rispose: "Sono Gary, non ha ancora imparato a dire nonna".

Infine, si ricorda come tutta la famiglia reale ami i loro nomi e talvolta usi dei soprannomi, come quando lo stesso principe William, durante il periodo universitario, era noto con il nome di Steve, per mantenere un basso profilo.

La Santarelli difende la Toffa: "Troppe cattiverie, ho la nausea"

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Elena Santarelli scende in campo a difesa di Nadia Toffa

"Ho letto così tante cattiverie sotto la foto di Nadia che ho la nausea". Elena Santarelli scende in campo a difesa di Nadia Toffa. La showgirl ha scritto un commento a un post dell'inviata de Le Iene, che qualche mese fa ha raccontato della sua battaglia contro il cancro, e ha esternato tutta la sua indignazione per le critiche rivolte.

"Io che sto combattendo con mio figlio so benissimo (lo immagino) che Nadia vuole solo normalità e non è obbligata a raccontare nei dettagli cosa fa e se deve fare altre cure, sono problemi suoi", ha aggiunto la Santarelli. Che, appena un mese fa sui social, aveva raccontato del tumore che ha colpito il figlio Giacomo. "Quando una persona si ammala o quando un famigliare si ammala la prima cosa che si vuole è "voglia di normalità e di continuità". Avere tutti i giorni persone che ti chiedono 'ehi come va? è stressante".

E ancora: "Io sono la prima a sapere che tutti lo fanno con affetto, mi riallacciavo al discorso di Nadia di voler girare pagina sul posto di lavoro e in tv...ovvio che chi chiede di mio figlio o di Nadia o di altri malati in generale lo fa con affetto ma quando leggo certe cattiverie sotto la foto di Nadia credimi che mi feriscono, volevo cercare di spiegare che questa ragazza vuole normalità pur affrontando questo percorso".

Amici, Zic si scatena contro Zerbi: "Mi sono rotto i cog..., vaff...."

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Una lite furibonda. E scoppia la polemica ad Amici. Protagonisti il cantante Zic, membro della squadra bianca del talent, e il Rudy Zerbi

Una lite furibonda. E scoppia la polemica ad Amici. Protagonisti il cantante Zic, membro della squadra bianca del talent, e il Rudy Zerbi. Quest'ultimo ha mandato un videomessaggio in cui ha criticato Zic e la sua permanenza nella casa accusandolo di aver rovinato la canzone Ancora di Edoardo De Crescenzo.

"Sentire una canzone come "Ancora" destrutturata e privata di ogni significato e di ogni emozione e sentire che da parte della commissione esterna sono arrivati complimenti per me è surreale. La verità, caro Zic, è che li hai fregati una volta ma la seconda non li fregherai più. Riesce a togliere il significato ad una canzone e se ne sono accorti anche da casa, tanto che hanno fatto dei ‘meme' su di te. La mia speranza è che abbandoni il super potere di rovinare le canzoni e ottieni quello di fare il cantautore", ha tuonato Zerbi.

Ma Zic non è riuscito a trattenere la rabbia. E ha insultato l'insegnante: "Quello che ha fatto è privo di rispetto e poi lui lo fa con questa faccia… non voglio dire parolacce, diciamo con una faccia strafottente. Io ho perso tutta la stima e il rispetto per lei. Che gli piaccia o non gli piaccia a me non me ne frega niente. Ah, e tra parentesi ancora l'ho cantata da paura! Non gli bastano le parole, ora anche le foto prende. Se vuoi ti faccio una caricatura, così facciamo a gara. Mi sono semplicemente rotto i cog***ni. Ora penso solo una parola e ci starebbe tutta: vaffa***lo“."

Giorgia ricorda Alex Baroni a 16 anni dalla morte

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Sono trascorsi 16 anni dalla morte di Alex Baroni, così come Giorgia ricorda sui social network: i due hanno vissuto una storia d'amore

Nel giorno dell'anniversario della morte di Alex Baroni, Giorgia decide di ricordare il suo ex compagno attraverso una pubblicazione su Facebook. "... Di quell'onda che arriva e non torna mai...": è in questo modo, ovvero con una frase del brano"Onde" del cantautore italiano, insieme a un disegno di Daniele Fanella, che Giorgia ricorda Baroni, a 16 anni dalla sua scomparsa. Era infatti il 13 aprile del 2002 quando, dopo 25 giorni di coma irreversibile a seguito di un grave incidente automobilistico, Alex perse la vita a soli 36 anni.

Alex Baroni e Giorgia ebbero una storia d'amore conclusa proprio qualche mese prima dell'incidente mortale. Nessuno ha dimenticato il cantautore, la cantante per prima: a ogni anniversario, dedica al compianto artista un pensiero speciale.

Per farlo, Giorgia ricorre a poche parole tratte da una delle canzoni più famose di Baroni: "Onde", colonna sonora dell'estate del 1998. Si ricorda che proprio all'ex compagno Giorgia ha poi dedicato le canzoni "Per sempre", "Gocce di memoria" e "Marzo", quest'ultima inserita nella sua raccolta del 2002, a lui interamente dedicata: "Greatest Hits - Le cose non vanno mai come credi", il cui titolo allude chiaramente al tragico incidente che causò la morte del suo ex fidanzato.

Will Ferrell, grave incidente per il famoso attore

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Foto da Wikipedia

Illeso Will Ferrel, portato in ospedale è stato dimesso. Lo scontro intorno alle 23 di ieri sera a Orange Country, in California

Incidente stradale per Will Ferrell, il celebre anchorman americano. Intorno alle 23 di ieri sera, infatti, l'attore è stato coinvolto in uno scontro mentre era alla guida del suo suv a Orange Country, in California. Un'auto che viaggiava sulla carreggiata opposta a quella di Ferrell lo ha colpito in pieno. Il portavoce al momento, secondo quanto scrive il Daily Mail, non avrebbe aggiunto dettagli alla notizia. Eppure i presenti, e alcune foto, mostrano l'auto dell'anchorman ribaltata su un lato. E poi i finestrini rotti e il divo che viene trasportato in ambulanza.

Le condizioni di Farrell non sarebbero preoccupanti. Da definire, invece, le conseguenze per l'amico che viaggiava con lui (sarebbe grave). Illeso, invece, il conducente del veicolo con cui il suv del celebre attore si è scontrato. Nel filmato pubblicato da Tmz subito dopo lo scontro (guarda il video), Farrell è coscente e parla al telefono mentre i soccorritori lo caricano in una barella nell'ambulanza. Il suv è al centro della carreggiata, ribaltato su un lato e con i vetri diventi a terra. Sul posto sarebbero state trovate anche bottiglie di alcol, ma la polizia ha detto a Tmz che non sono collegate all'incidente.

Solo intorno alle 19.30 il portavoce di Ferrell ha confermato a Tmz che l'anchorman è stato dimesso dall'ospedale in buone condizioni. Ferrell vanta tra le sue performace da attore film come Zoolander, Old School, Starsky & Hutch, Anchorman: La leggenda di Ron Burgundy e 2 single a nozze - Wedding Crashers.


Al Bano: "È la mia storia con Loredana che mi ha fatto venire l'infarto"

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È questo il titolo del settimanale DiPiù. La replica della Lecciso

"È la mia storia con Loredana Lecciso che mi ha fatto venire l'infarto". È questo il titolo del settimanale DiPiù. A pronunciare queste parole sarebbe stato Al Bano anche se non conosciamo ancora le esatte parole pronunciate dal cantante e riportate all'interno del giornale. Titolo che non è sfuggito alla diretta interessata che ha postato l'immagine della copertina su Instagram col seguente commento: "Mi è stato insegnato che il bene che si fa deve essere dimenticato, anche quando non viene riconosciuto e, al contrario, viene tradito. Oggi mi sembra il più prezioso degli insegnamenti".

Qualche giorno fa il cantante di Cellino aveva dichiarato: "Ci siamo lasciati. Non voglio nemmeno sentirla al telefono. La signora Loredana se n'è andata nel mese di dicembre per fatti suoi scaricando la responsabilità su me e Romina, ma la colpa non è nostra. Non è vero che se ne è andata per Romina. Ci sono delle cose e Loredana le sa, ma se ha voluto cavalcare la tigre sia un po' più chiara". Poi la replica della Lecciso: "Mi sarei risparmiata questa telefonata per ovvi motivi, ma devo farlo per il bene dei miei figli. Posso solo dire che voglio un gran bene a quest'uomo e in questa fase tanto delicata gliene voglio ancora di più. Al Bano, aiutiamoci".

Contrordine, lettori: i grandi romanzieri sono per piccoli editori

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Le case più ricche stanno abbandonando i big del Novecento. E così perdono la loro identità

La Mondadori di Niccolò Gallo e Vittorio Sereni; l'Einaudi di Italo Calvino, Elio Vittorini, Cesare Pavese; la Feltrinelli di Giorgio Bassani; la Bompiani di Antonio Porta. Sono senza dubbio la storia del nostro secondo Novecento letterario. Per gli appassionati di letteratura è come dire l'età dell'oro dell'editoria. Eppure, sfogliando oggi i cataloghi di quegli stessi editori, viene da pensare che il nostro sentimento sia appena di nostalgia (una nostalgia del resto ingiustificata per chi, come me, non ha neppure vissuto quel tempo), o qualcosa su cui abbiamo posto un'aura che ha arricchito il nostro immaginario, dando una direzione alle nostre ambizioni e aspirazioni. Chi di noi, senza ipocrisia, pensando alla storia di quegli editori, può dire di non aver proposto un libro a uno di loro?

Ho il sospetto che nel giro di vent'anni (forse anche meno) di quel Novecento, nei marchi editoriali storici, resterà molto poco, trasferito in altra sede, nella piccola e media editoria, oppure cadrà nel dimenticatoio. Si sa, i diritti delle opere di uno scrittore restano di proprietà degli eredi per 70 anni dopo la sua morte. Dopo 70 anni, i diritti vengono liberati e qualsiasi editore può pubblicarne i libri (per questo motivo delle opere di autori dell'Ottocento, o morti nei primi quarant'anni del Novecento - che so? Flaubert, Balzac, Kafka, Dostoevskij, Leopardi, Pascoli, Tozzi, d'Annunzio ecc. - possono essere presenti in commercio numerose edizioni). Gli autori di cui parlo, quindi, sono quelli i cui diritti appartengono ancora agli eredi.

Pensiamo alla recente ristampa dei romanzi di Giuseppe Berto per Neri Pozza (che fu autore Rizzoli), o la coraggiosa acquisizione, da parte de Il Saggiatore, di tutta l'opera di Luciano Bianciardi (aveva esordito con Feltrinelli, ma il suo capolavoro, La vita agra, era stato pubblicato da Rizzoli), Witold Gombrowicz (già Feltrinelli) e Maurice Blanchot (di casa a Einaudi), o la recente pubblicazione per minimum fax di Sei stato felice, Giovanni di Giovanni Arpino (storico autore Mondadori), per non parlare, ovviamente, di tutti gli scrittori che sono andati ad arricchire il catalogo Adelphi: Gadda, Landolfi, Flaiano, Nabokov ecc. Sono solamente pochi esempi, e se ne potrebbero fare a decine. Va ammesso, a onor del vero, che non è una faccenda assoluta. Nessuno potrebbe affermare che i marchi storici non ristampano più nessun autore del Novecento. Diciamo, però, che comincia a farsi notare una certa tendenza ad abbandonarli.

Si dirà: è una questione di mercato. Il mercato, del resto, non va demonizzato e non bisogna neppure farne una faccenda moralistica. I fatturati della grande editoria non possono certo dipendere dalle ristampe di autori novecenteschi (anche se la loro qualità, in altra epoca, coincideva pure con buone se non ottime vendite). Al contrario, alla media e alla piccola editoria, la ristampa e la riscoperta di quegli autori potrebbe dare una buona fetta degli utili sufficienti a stare in piedi. E d'altra parte non può esserci paragone tra il mercato del libro negli anni Sessanta e Settanta con quello attuale. Il numero di marchi editoriali si è moltiplicato tanto quanto il numero di persone che scrivono libri. Basti far notare che la quantità di scrittori che ha esordito nel decennio dei Settanta è più o meno uguale alla quantità di esordi di una sola stagione editoriale odierna. Considerazioni tutto sommato ovvie. Se non fosse che tale tendenza ci invita a riflettere su una questione più profonda. Ed è una questione di perdita di identità, che appare assolutamente inedita.

Mai come nell'attuale panorama risulta irrilevante la scelta di una scuderia editoriale. E lo si comprende anche da come gli scrittori sono tanto poco affezionati ai marchi con i quali pubblicano. Al pari dei calciatori che cambiano maglia senza troppi patemi d'animo, un autore Einaudi può pubblicare il libro successivo con Rizzoli o Mondadori o Feltrinelli senza che la cosa appaia presso i lettori una scelta culturale, una decisione meditata sulla base di un differente catalogo, una frattura intellettuale con la casa d'appartenenza.

Ma se vale la logica dell'uno vale l'altro, una frattura si è davvero consumata sotto i nostri occhi senza che ce ne rendessimo conto. O forse fingiamo di non accorgerci che quella storia a cui siamo legati idealmente non esiste più; e non esiste non solamente perché si sta rinunciando agli autori che quella storia l'hanno fatta, definendola, ma anche perché con quella storia non c'è alcuna continuità riconoscibile. Cosa significa? Da una parte che l'opera degli autori deve bastare a se stessa, ovvero essere tanto riconoscibile da far sembrare futile la sua collocazione editoriale (ma di autori con opere tanto riconoscibili ce ne sono pochi, come è ovvio e come è giusto). Dall'altra prendere coscienza che i cataloghi di questi editori, che non veicolano più alcuna idea della letteratura e del mondo, si somigliano al punto tale da risultare pressoché indistinguibili.

È morto a 86 anni il regista Milos Forman

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Nato in Repubblica Ceca, girò Qualcuno volò sul nido del cuculo e Amadeus

Aveva 86 anni il regista ceco Miloš Forman, le cui pellicole ottennero otto premi Oscar, tra cui due come Miglior regista per Qualcuno volò sul nido del cuculo e Amadeus. Da tempo residente negli Stati Uniti, nello Stato del Connecticut, è morto "con al fianco in ogni istante la sua famiglia e i suoi amici più intimi".

È la vedova Martina, sua terza moglie, a scriverlo in un comunicato, aggiungendo che funerali del noto regista, tra i più amati dalla critica, si terranno in forma privata. Forman, nato nel 1932, aveva vinto durante la sua carriera anche tre Golden Globe: due di queste per gli stessi film che lo avevano portato fino all'Oscar e il terzo per Larry Flynt - Oltre lo scandalo.

Precursore della New wave del cinema cecoslovacco, il regista aveva perso i genitori quando aveva solo otto anni, morti in un campo di concentramento in cui erano stati rinchiusi dagli uomini della Gestapo tedesca. Emigrato in America quando nel 1968 i carri sovietici annichilirono la Primavera di Praga,

Nel 2006 Forman aveva girato L'ultimo inquisitore. In quell'occasione aveva parlato al Giornale. "Credo si possa dire che l'’Inquisizione in realtà non sia mai finita... Hitler, Stalin, Saddam... Anche la democrazia può essere pericolosa, quando uccide in suo nome".

"Io sono Tempesta", quando la cialtroneria è socialmente trasversale

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Ennesima commedia sul rapporto tra ricchezza e povertà. L'intreccio è assai poco incisivo ma ci sono un paio di trovate felici e il solito Giallini, affascinante e divertente

"Io sono Tempesta", il nuovo film di Daniele Luchetti, è una farsa sociale con diverse virate al politicamente scorretto. Lo spunto da cui nasce è un fatto di cronaca, l'affidamento ai servizi sociali di Silvio Berlusconi, ma la sceneggiatura se ne allontana subito e prende una piega diversa.
Numa Tempesta (Marco Giallini) è un finanziere col fiuto per gli affari e pochi scrupoli, gestisce un fondo miliardario e abita da solo in un immenso hotel di lusso, in attesa di rivenderlo. Sta dando il via a un'operazione da milioni di euro in Kazakistan, quando, a causa di una vecchia frode fiscale, è costretto a scontare un anno di pena ai servizi sociali presso un centro di accoglienza per senzatetto e immigrati. Tra i tanti emarginati, stringerà amicizia con Bruno (Elio Germano), un padre che ha perso il lavoro e si trova a ricominciare tutto da capo.
"Io sono Tempesta", con un registro spensierato e toni talvolta grotteschi, vive del contrasto tra ricchezza e povertà, un sempreverde cinematografico, ma evita per quanto possibile di cadere nella solita retorica dei buoni sentimenti. I suoi personaggi, indipendentemente dalla classe sociale di appartenenza, sono tutti propensi a preferire il denaro allo scrupolo morale. La banda multietnica di derelitti è composta d'individui che non si piangono addosso, pronti a imparare dal faccendiere l'arte della furbizia un po' cialtrona e a goderne i vantaggi. E' così che il cinico gaudente li coinvolge nelle sue avventure finanziarie.
Il confine tra le buone azioni e quelle di convenienza è assai labile per tutto il film, l'unica figura apparentemente incorruttibile è la direttrice del centro (Eleonora Danco), progressista e cattolica, fiera dell'integralismo con cui porta avanti le proprie convinzioni.
Giallini, dal canto suo, riesce a incarnare anche il più anaffettivo degli esseri umani rendendolo simpatico: il suo Numa Tempesta è un antieroe sornione e accattivante, il cui fascino guascone non è certo inedito ma ancora godibile.
Mentre Elio Germano, qui coatto tra l'imbambolato e lo spiritato, non convince più di tanto, eccelle il giovanissimo (Francesco Gheghi) che ne interpreta lo sveglio figlioletto e appaiono credibili i comprimari, molti dei quali sono persone prese realmente dalla strada.
Allo sgangherato gruppo di poveracci, soddisfatti di venire a contatto con tanta opulenza, si aggiunge presto un trio di escort formato da studentesse di psicologia, una delle trovate più spassose del film. Grazie a questa "famiglia allargata", Tempesta scopre una serenità in grado di porre fine alle sue notti insonni causate da un rapporto mai sanato col padre. Ad ogni modo in lui non c'è vero cambiamento, sono gli altri a convertirsi al suo credo, quello dei mezzucci e dell'inganno.
Il fatto che i personaggi di contorno siano poco sfaccettati da un lato mina l'empatia ma dall'altro fa gioco all'assoluta mancanza di giudizio che si mantiene sulle loro discutibili azioni. Non c'è moralismo, sebbene il film restituisca il ritratto dissacrante di un paese in cui ognuno, quando può, fa scelte di convenienza e in cui il divario economico tra diverse classi si accompagna spesso a una convergenza di ambizioni materiali e a un livellamento etico.
Tra le tante mediocri commedie italiane del periodo, "Io sono Tempesta" ha almeno il pregio di bandire ogni buonismo e di regalare un divertimento mai sguaiato.

Quell'ultima promessa di Frizzi prima della morte

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La scomparsa di Fabrizio Frizzi ha colpito in modo forte il mondo dello spettacolo. Ma la sua "sorella speciale" rivela quella promessa prima della malattia

La scomparsa di Fabrizio Frizzi ha colpito in modo forte il mondo dello spettacolo. In queste settimane, dopo la morte del conduttore, diversi colleghi e amici hanno mostrato vicinanza alla famiglia e soprattutto alla moglie, Carlotta Mantovan e alla piccola Stella di 5 anni. Ma di certo tra chi ha affrontato un grande dolore per la sua scomparsa c'è Valeria Favorito, la ragazza malata di leucemia che da Frizzi ha ricevuto il midollo per tornare nuovamente a vivere e a sorridere. Lei, presente ai funerali in Piazza del Popolo a Roma nella chiesa degli Artisti, adesso racconta com'era speciale quel rapporto che la legava al conduttore: "La prima volta avevo 11 anni e il donatore è stato proprio Fabrizio Frizzi. Era diventato un fratello maggiore, è stato come perdere un pezzo di famiglia".

Poco prima della morte, lo stesso conduttore aveva fatto una promessa a questa sua "sorella speciale". La Favorito infatti si sposerà a breve e aveva chiesto al conduttore di farle da testimone. Lui le aveva promesso di esserci. Poi il malore, la malattia e la morte. Addio al sogno di vederelo al suo fianco all'altrae nel giorno più importante. Ma lei, superato il dolore, adesso guarda a quei ricordi condivisi con Frizzi e si dice sicura che nel giorno del suo matrimonio il conduttore ci sarà: la proteggerà da lassù.

Ballando, arriva il colpo di scena Dopo l'addio, Ciacci torna in gara

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Dopo aver annunciato in settimana il ritiro per "troppe pressioni", adesso il concorrente del programma di Milly Carlucci, Giovanni Ciacci è tornato nuovamente in gara

Colpo di scena a Ballando con le stelle: Giovanni Ciacci torna in gara. Dopo aver annunciato in settimana il ritiro per "troppe pressioni", adesso il concorrente del programma di Milly Carlucci è tornato nuovamente in gara. E così ha rivelato le ragioni del suo ripensamento. Dietro la decisione ci sarebbe un colloquio tra lo stesso Ciacci e Caterina Balivo: "Ho voluto parlare con Milly, poi Caterina mi ha detto ‘Guarda che se molli non ti parlo più!.

Adesso sono pronto portare sulle spalle i dubbi di tanti ragazzi che hanno bisogno di non sentirsi soli". Nelle scorse settimane Ciacci era finito nella bufera per alcuni attacchi da parte di Ivan Zazzaroni. Attacchi che poi sono finiti con lo stezzo Zazzaroni che ha deciso di correggere il tiro. Eppure il concorrente di Ballando ha perso quella serenità con cui ha affrontato la prima parte della sua epserienza nel programma. Così ha chiesto di poter fare un passo indietro per lasciare la competizione. Evidentemente gli appelli dei fan e soprattutto il consiglio di una amica così vicina a lui, come Caterina Balivo, ha riportato la questione su un binario corretto. E adesso Ciacci si prepara ad una nuova sfida in tv. Arriveranno altre polemiche?

Morta Isabella Biagini, "oca giuliva" della tv

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Morta a 74 anni l'attrice e showgirl Isabella Biagini. Nota negli anni '70 e '80, negli ultimi anni aveva denunciato di vivere in povertà

È morta a 74 anni Isabella Biagini, "oca giuliva della tv" tornata alla ribalta qualche anno fa dopo aver raccontato di vivere con appena 700 euro di pensione e di essere rimasta pure senza casa.

L'attrice e showgirl era ricoverata da circa un mese nell'Antea Hospice al Santa Maria della Pietà di Roma, dopo aver avuto un'ischemia lo scorso novembre.

Nata nel 1943 a Roma con il nome di Concetta Biagini, divenne famosa negli anni '60, '70 e '80. Dal 2016 viveva con una pensione di 700 euro al mese e nel gennaio 2017 è stata prima sfrattata di casa e poi investita da una macchina mentre cercava di raggiungere il suo cagnolino, Richard Gere, come ha riferito in un video-messaggio inviato a Barbara d'Urso nella prima puntata di "Pomeriggio Cinque".

Non ancora 12enne venne notata dal regista Michelangelo Antonioni che le affidò una piccola parte nel film 'Le amiche' del 1955. Il passaggio alla televisione è avvenuto in occasione di un concorso per annunciatrici in cui, sfoggiando un look da fatalona svampita, ha provocato tanta confusione e ilarità che, il giorno dopo, è stata scritturata per un ruolo comico. Negli anni Sessanta e Settanta Isabella Biagini ha recitato in numerosi film - soprattutto commedie all'italiana - in cui ha incarnato spesso lo stereotipo dell'oca giuliva, ossia della bellona bionda e procace, ma superficiale e svampita.

Tra i registi con cui ha lavorato si contano Luciano Salce ('Slalom' nel 1965 e 'Il sindacalista' nel 1972), Steno ('Amore all'italiana' nel 1965), Bruno Corbucci ('Boccaccio' nel 1972), Renzo Arbore ('FF.SS. - Cioè: che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?' del 1983), Tinto Brass ('Capricciò nel 1987) e Gillo Pontecorvo (nel corto 'Nostalgia di protezione' del 1997. Il suo ultimo film è stato nel 2000, 'Il segreto del giaguaro' di Antonello Fassari.

In Rai ha preso parte a diversi varietà televisivi, tra cui la commedia musicale 'Non cantare, spara' (1968), con il Quartetto Cetra, 'Bambole, non c'è una lira' (1978) e 'C'era una volta Roma' (1979), rivelando grande versatilità e un'attitudine ironica e dissacrante e segnalandosi per la bravura nelle imitazioni, tra le quali spicca quella di Mina. Dopo un periodo di lontananza dal piccolo schermo, nel 1984, complice anche il film 'FF.SS.', avviene il suo rientro televisivo con Renzo Arbore nel programma 'Cari amici vicini e lontani' a cui fa seguito 'Tv Story' con Walter Chiari.

Nel 1992 ha fatto scalpore la sua decisione di prendere parte al programma Agenzia matrimoniale in veste di cuore solitario: in quell'occasione l'attrice fu accusata di volersi fare pubblicità in un momento di declino professionale. Isabella Biagini ha avuto una vita sentimentale difficile, segnata da lutti, da due matrimoni falliti (dal primo dei quali nacque la figlia Monica, morta nel 1998) e da relazioni tormentate.


La Corrida e quel concorrente con "esperienza" in tv

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Dilettanti allo sbaraglio? Non proprio. A quanto pare alla Corrida ha partecipato anche chi già conosce bene il mondo della tv

Dilettanti allo sbaraglio? Non proprio. A quanto pare alla Corrida ha partecipato anche chi già conosce bene il mondo della tv. Sui social in tanti hanno segnalato la presenza tra i concorrenti di Mario Labieni che si è esibito nello show condotto da Carlo Conti cantando "Non me lo so spiegare" di Tiziano Ferro. Conti ha presentato il concorrente come un "ragazzo timido" che ha deciso di partecipare alla Corrida proprio per vincere questa sua timidezza.

Ma, come riporta ascoltitv.it, la realtà è un'altra. Infatti non sarebbe un semplice impiegato ma un addetto alla sicurezza che lavora a viale Mazzini, in Rai. Poi, sempre secondo riporta il sito che si occupa di tv, Labieni avrebbe già partecipato ad Alta Infedeltà su Real Time e a Torto o Ragione su Rai Uno. Insomma non proprio un "timido" e neofita della tv. Di fatto avrebbe avuto già qualche esperienza sul piccolo schermo e quella alla Corrida non sarebbe la sua prima apparizione in tv. Nulla di male, bene inteso. Ma di certo il cantante non è certo un "dilettante allo sbaraglio" come impone la tradizione della Corrida...

Verissimo, Alessia Marcuzzi e la frase della figlia sul "canna-gate"

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Alle porte della finalissima dell'Isola dei Famosi, la conduttrice, ospite di Verissimo spiega quanto sia stato duro per lei affrontare le accuse sul caso "canna-gate"

Alessia Marcuzzi adesso si sfoga. Alle porte della finalissima dell'Isola dei Famosi, la conduttrice, ospite di Verissimo spiega quanto sia stato duro per lei affrontare le accuse sul caso "canna-gate". Accuse pesanti che l'hanno coinvolta direttamente: "Si parlava così tanto di questa cosa, sembrava ci fosse un complotto, la paura di parlare, di stare sotto processo. La rete mi aveva chiesto una linea morbida e l’ho fatto, se ne parlava dappertutto ma quando la cosa è andata sul personale, mi assumo la responsabilità, mi devo fidare di quello che mi dicono e ad un certo punto quando si è andato oltre, pur avendo le spalle forti, in alcuni momenti", ha affermato con un filo di rabbia la conduttrice.

Poi ha svelato un episodio che riguarda da vicino sua figlia: "Ad un certo punto mia figlia mi ha detto “Mamma mi hanno detto che si un’ubriacona, questa cosa mi ha fatto chiudere la televisione". Infine l'affondo. La conduttrice ha mandato un messaggio chiaro a chi in questi mesie, a suo dire, l'avrebbe tirata in mezzo ad una storia che la vedeva estranea: "Ci sta parlare del programma ma quando hanno iniziato tutti ad esagerare ho cercato di tutelarmi, Mara e Daniele sono stati stupendi".

Isola dei Famosi, Elena Morali in lacrime a Verissimo

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L'ex naufraga Elena Morali ha scelto il salotto tv di Silvia Toffanin per mandare un messaggio chiaro ai suoi compagni di avventura

Quello di Elena Morali a Verissimoè uno sfogo in piena regola. L'ex naufraga ha scelto il salotto tv di Silvia Toffanin per mandare un messaggio chiaro ai suoi compagni di avventura e al pubblico a casa. Nel mirino è finita subito Bianca atzei, tra le due infatti il rapporto è stato sempre pieno di tensioni: "Penso ancora che sia una persona falsa, si è smascherata da sola". A questo punto la Morali parla del suo lato privato, la sua famiglia e del suo rapporto con i genitori: "La cosa più bella è che i miei mi hanno di essere orgogliosi di me, è questa la mia vittoria. Sono sempre stati competitivi, volevano farmi fare tutti gli sport, e mi sentivo in difetto perché, a differenza di mia sorella laureata, avevo scelto una carriera nello spettacolo. So però che mi vogliono bene".

Infine l'ex naufraga scoppia in lacrime davanti alla Toffanin quando parla della nonna scomparsa lo scorso anno: "Lei è morta il 31 dicembre dello scorso anno, mi hanno chiamata per andare all'Isola nel giorno del funerale. Sono molto credente e so che lei mi è stata e mi è vicina, è a lei che dedico la mia Isola. In Honduras ho scoperto di essere più forte e ho anche smesso di prendere medicine". Per la Morali l'Isola non è stato un punto di arrivo, ma un punto di partenza...

Lecciso: "Io la causa dell'infarto di Al Bano? Il bene tradito"

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Loredana Lecciso non perde tempo e con un messaggio sui social risponde alle presunte accuse fatte da Al Bano sul settimanale Di Più

Loredana Lecciso non perde tempo e con un messaggio sui social risponde alle presunte accuse fatte da Al Bano sul settimanale Di Più. Il cantante di Cellino San Marco avrebbe messo nel mirino la sua compagna accusandola di avergli procurato l'infarto: "È la mia storia con Loredana Lecciso che mi ha fatto venire l'infarto", si legge sulla copertina del settimanale. Un'accusa forte quella del cantante che di certo farà discutere. Ma la Lecciso ha deciso di reagire con post sul suo profilo Instagram. La Lecciso ha infatti pubblicato la copertina del settimanale accompagnadola con una didascalia al veleno: "Mi è stato insegnato che il bene che si fa deve essere dimenticato, anche quando non viene riconosciuto e, al contrario, viene tradito. Oggi mi sembra il più prezioso degli insegnamenti".

Un messaggio chiaro che ha probabilmente un solo destinatario, Al Bano. Da tempo il rapporto tra i due è pieno di tensioni. Solo qualche giorno fa lo stesso Al Bano ai microfoni di Storie Italiane, intervenendo telefonicamente aveva detto: "Ci siamo lasciati. Non voglio nemmeno sentirla al telefono. La signora Loredana se n'è andata nel mese di dicembre per fatti suoi scaricando la responsabilità su me e Romina, ma la colpa non è nostra. Non è vero che se ne è andata per Romina. Ci sono delle cose e Loredana le sa, ma se ha voluto cavalcare la tigre sia un po' più chiara". Parole che sanno tanto di titoli di coda...

Mi è stato insegnato che il bene che si fa deve essere dimenticato, anche quando non viene riconosciuto e, al contrario, viene tradito. Oggi mi sembra il più prezioso degli insegnamenti.

Un post condiviso da Loredana Lecciso (@loredanalecciso_) in data: Apr 13, 2018 at 6:29 PDT

Amici, Heather Parisi contro Celentano e Ventura: scintille in studio

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Botta e risposta al veleno tra Heather Parisi e Simona Ventura ad Amici. Poi arriva la replica della Celentano

Botta e risposta al veleno tra Heather Parisi e Simona Ventura ad Amici. Al centro della discussione tra le due c'è Biondo, il cantante della squadra bianca. La cantante, icona degli anni'80, aveva pubblicato su Facebook qualche giorno fa un video in cui metteva nel mirino Biondo e la stessa Simona Ventura: "Ho paura che sta subentrando una sorta di parac***mo. Io non posso credere che Simona Ventura dica ‘quanto è carismatico Biondo’. Quando è tutto il contrario". L'ex conduttrice dell'Isola ha atteso il momento dell'esibizione di Biondo per replicare in modo chiaro alla Parisi: "Non volevo abboccare all'amo della qui presente Disco Bambina. "Carisma" significa capacità di attirare l'attenzione. Biondo è arrivato al serale di Amici con merito, è entrato nel cuore di molte persone. O sono diventata matta io? Vi piace Biondo o no? La tecnica è un'altra cosa. Heather, io ho tanti difetti ma non sono paracu**, altrimenti non mi avrebbero messo i bastoni tra le ruote tante volte. Non lo sono e non lo sarò mai".

E la Ventura ha di fatto vinto su tutta la linea il duello con la cantante: Biondo infatti ha vinto al televoto mettendo a tacere tutte le critiche. Poi Heather Parisi subisce anche la replica della Celentano dopo l'esibizione di Luca. La showgirl ha infatti puntato il dito contro la "professoressa" che aveva criticato Luca: "Hai ragione a dire che non ha tecnica, ma non puoi dire che non è un ballerino: è bravissimo! Hai visto quell che ha fatto o hai paraocchi e pensi solo alla tua danza classica?". La Celentano risponde subito: "Per me né ha tecnica né è bravo. Heather, lo sappiamo che hai un bel collo del piede, ma sei ridicola a fare la bambina così". Una serata da dimenticare per la Parisi...

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